Un orologio Swatch gigante al centro di una rotatoria a Grenchen, nel cantone di Soletta. (Reuters)
Reuters / Arnd Wiegmann
L'immagine della rotatoria a forma di giradischi a Lyss, nel cantone di Berna, ha fatto il giro del mondo su Internet. (Keystone)
Keystone / Peter Klaunzer
Alta 7 metri, la scultura "Steinmandli" (ometto di sasso) opera dell'artista svizzero Ugo Rondinone è situata all'entrata di Andermatt, nel cantone di Uri. (Keystone)
Keystone / Urs Flueeler
Un carrello della spesa gigante, pieno di pacchi regalo, in una rotatoria a Bienne, nel cantone di Berna. (Keystone)
Keystone / Peter Klaunzer
Un dinosauro in una rotatoria vicino a Porrentruy, nel canton Giura, simbolizza le orme e i fossili risalenti al Giurassico, trovati nella regione. (Keystone)
Keystone / Christian Beutler
Riproduzione in scala del Weisshorn, che nella realtà culmina a 4506 metri sopra il mare, e dei rifugi alpini della regione, nella rotatoria all'entrata del villaggio di Randa, nel canton Vallese. (Keystone)
Keystone / Ludwig Weh
La scultura in questa rotatoria vicino all'aeroporto di Zurigo è dedicata alla compagnia Swiss. (Keystone)
Keystone / Markus Widmer
Gira, gira, gira... Una scultura a forma di Maggiolino WV capovolto, al centro della rotatoria, che funge anche da fontana, a Buchs, nel cantone di Zurigo. (Keystone)
Keystone / Markus Widmer
Arte scultorea e arte orticola unite nella rotatoria all'entrata di Visp, in Vallese. (Keystone)
Keystone / Markus Widmer
Un grappolo d'uva gigante, nella rotatoria di Salgesch, in Vallese, celebra la produzione regionale di vino.
Keystone / Markus Widmer
Questa opera d'arte nella rotatoria a Pratteln, nel cantone di Basilea Campagna, ricorda il passato industriale di questa località. (Keystone)
Keystone / Markus Widmer
L'opera "Incontro", del greco Costas Varotsos, a Bützberg, nel canton Berna, ha vinto il primo concorso di arte rotatoria in Svizzera. (combyart.ch)
combyart.ch
La prima rotatoria sotterranea della Svizzera è stata inaugurata nel 1999 a Frauenfeld, il capoluogo del cantone di Turgovia. (Keystone)
Keystone / Walter Bieri
Un tempo si usava contrassegnare con una vecchia quercia o un masso di pietra il centro del villaggio o una strada che conduceva ad una città. Oggi in Svizzera c'è invece spesso una rotatoria con un'opera d'arte. Costose e a volte controverse, queste creazioni sono molto diffuse nella Confederazione.
Questo contenuto è stato pubblicato al
Nata in Inghilterra, vivo in Svizzera dal 1994. Mi sono formata come graphic designer a Zurigo tra il 1997 e il 2002. Recentemente mi occupo di elaborazione di immagini e ho raggiunto il team di swissinfo.ch nel marzo del 2017.
La Svizzera non è l’unico paese a utilizzare la rotatoria come palcoscenico per opere d’arte. Ma nel piccolo Paese alpino questi elementi decorativi della strada abbondano e sono appariscenti. Quante ve ne siano esattamente non si sa, poiché, nel sistema federalista svizzero, “le rotatorie sono di competenza dei comuni e i dati non sono ancora stati raccolti”, spiega Thomas Rohrbach, responsabile della comunicazione dell’Ufficio federale delle strade.
Alla domanda se l’arte distrae i conducenti, Thomas Rohrbach risponde che a sua conoscenza le sculture non creano problemi. Tutt’al più, rallentano il traffico mentre i passeggeri cercano di vedere quale oggetto insolito sta in mezzo al flusso dei veicoli.
L’incentivo dei concorsi
La prima rotatoria del mondo è stata costruita a New York nel 1905. A causa di una crescita del traffico, la città aveva bisogno di una circolazione più sicura. Poi seguì Parigi. I francesi sono orgogliosi della loro arte delle rotatorie: nel Paese vi sono almeno 500mila opere di questo tipo.
Come in Francia, centinaia di migliaia di pendolari, turisti e camionisti attraversano ogni anno la Svizzera e sono testimoni dell’arte delle rotatorie. Friederike Schmid ha dato vita ad alcuni dei progetti artistici di rotatorie più famosi della Svizzera ed è uno dei principali contatti dei comuni quando si tratta di realizzarne una nuova.
La prima rotatoria a vincere un premio per la sua arte si chiama “Incontro”. È stata votata come la più bella della Svizzera nel 2005 ed è stata creata dall’artista greco Costas Varotsos. Si trova a Bützberg, nel cantone di Berna.
Nel maggio 2019, l’immagine di una rotatoria che rappresenta un giradischi a Lyss, nel cantone di Berna – mostrata in questo album fotografico – è diventata virale sui social network, dove ha destato attenzione internazionale per il suo design semplice e intelligente.
Potrebbe non essere per tutti i gusti, ma l’arte di decorare una rotatoria sembra essere definitivamente radicata in Svizzera. È un biglietto da visita per tutti i piccoli comuni che sono orgogliosi di attirare turisti.
Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.
Per saperne di più
Altri sviluppi
Da semplice poliziotto a fotografo di fama mondiale
Questo contenuto è stato pubblicato al
Nato a Stans nel 1925, Arnold Odermatt lavorò come poliziotto dal 1948 al 1990 nel canton Nidvaldo. La sua passione per la fotografia lo portò ad immortalare gli incidenti stradali, quasi fossero opere d’arte. I suoi scatti sono caratterizzati da una grande attenzione ai dettagli, tipica di un’inchiesta di polizia. Inizialmente le fotografie di Odermatt…
Questo contenuto è stato pubblicato al
Salone Grand Basel, un'occasione per scoprire tutta una serie di capolavori dell'automobile, da Alfa Romeo a Zagato.
Questo contenuto è stato pubblicato al
Chi non si è mai ritrovato a guidare dietro a un’auto apparentemente normale, ma con un tubo di scappamento sovradimensionato, un telaio ribassato e che ruggisce ad ogni accelerazione? Queste modifiche effettuate su veicoli di serie per migliorare le prestazioni – o l’aspetto – sono chiamate ‘tuning’. Grazie alle tecniche moderne e all’elettronica, i…
Questo contenuto è stato pubblicato al
L’autostrada A2 fra Lucerna e Chiasso si snoda lungo un paesaggio alpino e attraversa a volte centri abitati. Il libro di fotografie «Abitare l’autostrada» (Benteli, 2010) del fotografo Jean-Pierre Grüter si sofferma sui retroscena storici, culturali e sociali delle persone che vivono sull’asse autostradale.
Non è stato possibile registrare l'abbonamento. Si prega di riprovare.
Hai quasi finito… Dobbiamo verificare il tuo indirizzo e-mail. Per completare la sottoscrizione, apri il link indicato nell'e-mail che ti è appena stata inviata.
Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.
Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.