Emigrazione, l’avventuriero
Mathias Künzli descrive la sua partenza per gli Stati Uniti all'età di 19 anni come "assolutamente non pianificata". Con due soldi in tasca, voleva studiare batteria e percussioni per uno o due semestri al Berklee College of Music di Boston.
Oggi, 28 anni dopo, l’argoviese vive ancora negli Stati Uniti. “Non ha tanto a che fare con il Paese quanto con il fatto che i miei anni di lavoro più importanti li ho trascorsi lì”, spiega Mathias Künzli. Il movimento, il ritmo, l’internazionalità: tutto questo lo affascinava.
Fin dal suo arrivo, si è guadagnato da vivere come musicista freelance. Quando si è trasferito da Boston a New York con la sua laurea e 3’400 dollari in tasca, è riuscito a entrare nella scena musicale locale. Da allora suona la batteria in tutto il mondo.
Da qualche anno vive a Los Angeles con la moglie, emigrata negli Stati Uniti da Israele. “Mi sento abbastanza a mio agio negli Stati Uniti, ma questo non significa che sono diventato americano. Questa esperienza all’estero mi ha reso una persona aperta e tollerante. Non ho paura degli altri, indipendentemente dalla loro provenienza”, aggiunge Mathias Künzli.
Questo articolo è stato pubblicato per la prima volta su Sonntagsblick e viene qui riprodotto per gentile concessione.
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