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Le start-up giapponesi di Web3 si diffondono nella Svizzera neutrale

Takashi Oka
Takashi Oka, fondatore di Overlay, ha presentato il suo progetto al Blockchian Center dell'Università di Zurigo. swissinfo.ch

L'Internet di nuova generazione basato sulla blockchain, noto come Web3, rappresenta un settore in crescita per le start-up. Nella corsa per attirare le nuove aziende più interessanti, la Svizzera deve far fronte alla concorrenza di Dubai e di Singapore. Abbiamo chiesto a due start-up giapponesi perché hanno scelto la Svizzera.

Overlay, lanciato da Takashi Oka, combina privacy e responsabilità. Sostiene la creazione di organizzazioni autonome decentralizzate (“Decentralized autonomous organization” o DAO), un sistema digitale che consente a gruppi di persone, sparse in tutto il mondo, di controllare un’azienda.

Le DAO emettono token digitali, simili a criptovalute, per finanziare le proprie attività. I token garantiscono inoltre ai e alle loro titolari l’appartenenza alla DAO e il diritto di voto, evitando così che il potere decisionale sia concentrato in manager e consigli di amministrazione.

“In Svizzera, gli investitori sono molto ben informati e la comunicazione con loro è fluida.”

Takashi Oka, Overlay

È possibile reclutare nuovi membri delle DAO anche attraverso le reti sociali quali Twitter. Ma Twitter non applica le regole del Know Your Customer (KYC), che sono fondamentali nella lotta contro il riciclaggio di denaro. Overlay sfrutta una piattaforma di gestione dell’identità della blockchain, Concordium, con sede a Zugo, per verificare le identità preservando l’anonimato.

Takashi Oka spiega perché Overlay è stata creata nel Cantone di Zugo alla fine di agosto del 2022: “Le DAO si caratterizzano per essere reti senza confini, il che si inserisce bene nella particolarità svizzera della neutralità”.

L’imprenditore aveva preso in considerazione anche Singapore, dove la vita è più facile per le persone asiatiche, ma ha deciso altrimenti perché “è uno Stato centralizzato in cui le normative diventano sempre più severe”.

Durante il processo di costituzione della sua azienda, Takashi Oka ha notato anche altri vantaggi. Quando ha presentato il progetto agli investitori svizzeri, questi hanno capito subito di cosa stava parlando e gli hanno fatto domande consone e legittime. “In Giappone avrei dovuto prima spiegare cos’è la blockchain”, dice. “In Svizzera, gli investitori sono molto ben informati e la comunicazione con loro è fluida”.

Neutralità svizzera

Mai Fujimoto, che ha fondato la sua azienda Ryodan Systems a Lucerna nel maggio del 2021, ha fatto un sopralluogo in altri cantoni prima di decidere dove avviare la sua attività in Svizzera. La posizione migliore era Lucerna, un centro urbano circondato da laghi e montagne.

Mai Fujimoto
Mai Fujimoto ha fondato Ryodan Systems a Lucerna. swissinfo.ch

“Non volevo avviare un’attività solo sulla carta, volevo un bel posto. C’è molta natura, il lago e si possono fare diverse escursioni in montagna per svagarsi”, afferma

Ryodan Systems impiega la cosiddetta tecnologia Zero Knowledge (ZK) Rollup che consente transazioni di massa della criptovaluta Ethereum. Con l’aumento del volume delle transazioni, l’enorme quantità di dati causa dei blocchi della blockchain di Ethereum, provocando ritardi e tasse di transazione più elevate. Per risolvere questo problema di scalabilità, alcune transazioni vengono elaborate fuori dalla rete e inserite nella blockchain successivamente.

Questo processo di accelerazione fa capo alla tecnologia ZK Rollup per garantire la tutela della privacy. Le transazioni possono essere eseguite senza intoppi e senza pubblicare dati privati quali i saldi delle criptovalute.

La neutralità della Svizzera è importante anche per Mai Fujimoto, data l’incertezza della situazione geopolitica, compreso il crescente antagonismo tra Stati Uniti e Cina. La struttura politica federale e la democrazia diretta della Svizzera sono inoltre in linea con la filosofia decentralizzata della blockchain. Una posizione centrale in Europa consente poi di accedere facilmente a una serie di Paesi limitrofi, afferma Mai Fujimoto.

Sfide giapponesi

Takashi Oka e Mai Fujimoto citano altre due ragioni fondamentali per il lancio di un’attività al di fuori del Giappone. Le transazioni in criptovalute e la loro conversione in yen sono soggette a una tassa del 55% in Giappone, e le aziende sono tassate annualmente sul valore di mercato dei loro asset tokenizzati (il Governo giapponese sta valutando se rivedere queste regole).

Anche la severa regolamentazione è proibitiva in Giappone. Ottenere licenze per l’emissione di token è complicato e la legge giapponese sulle criptovalute, introdotta nel 2017, pone una tale enfasi sulla protezione dei consumatori e delle consumatrici da rendere difficile la crescita delle start-up.

La Svizzera ha introdotto la sua legge sulla blockchain nel 2021 con l’obiettivo di diventare un polo mondiale nel settore. Ciò consente la tokenizzazione non solo delle transazioni finanziarie, ma anche dei titoli, dalle quote azionarie alle opere d’arte. “È anche importante il fatto che a Zugo e a Lugano le tasse e le bollette dei servizi pubblici possono essere pagate con criptovalute”, dice Mai Fujimoto.

La Svizzera si sta attrezzando per svolgere un ruolo nel settore della tecnologia finanziaria ed è un Paese in cui ci sono molte persone che conoscono i concetti di blockchain, affermano i due imprenditori.

Altri sviluppi

“Cripto-nazione”

Anche la Svizzera ha da guadagnare nell’attirare start-up da diverse parti del mondo. Il Paese alpino si sta profilando in quanto centro globale preferenziale per il settore della blockchain, definendosi una “cripto-nazione”.

Emi Lorincz, presidente della Crypto Valley Association, afferma che “il 95% delle aziende blockchain in Svizzera opera nel settore dei servizi finanziari”. Ci sono poi alcune società specializzate nel gioco d’azzardo e nell’e-sport, mentre quelle che si occupano di Web3 sono ancora poche.

“La Svizzera manca di sviluppatori e sviluppatrici qualificati”, sostiene Lorincz. “Il fatto di attirare start-up da Paesi avanzati quali il Giappone incrementerà il vantaggio della Svizzera creando una maggiore diversità nel settore della blockchain”.

Articolo a cura di Matthew Allen

Tradotto dall’inglese da Luigi Jorio

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