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ABB, dal rosso al nero

Raggiunta la zona utili, ma su ABB le denunce per l'uso di amianto pendono come una spada di Damocle. ABB

Dopo tre anni consecutivi di perdite, nel 2004 il gruppo tecnologico svizzero-svedese ABB riscopre le cifre nere.

La compagnia basata a Zurigo annuncia un utile netto di 202 milioni di dollari. Nel 2003, aveva perso 779 milioni di dollari.

Per la prima volta dal 2000, ABB è tornata in zona utili: lo scorso anno il gruppo tecnologico elvetico-svedese ha registrato un utile netto di 201 milioni di dollari. Lo ha indicato stamane ABB in una nota. Il 2003 era stato caratterizzato da una perdita di 779 milioni di dollari.

Il risultato, prima del calcolo di imposte ed interessi (EBIT), è arrivato a 1,084 miliardi di dollari. La cifra d’affari è cresciuta dell’uno per cento e si attesta a 20,721 miliardi di dollari. Espresso in valute locali, questo dato è però in calo del 5%.

«L’ABB ha raggiunto buona parte degli obiettivi fissati per il 2004, che era un anno di transizione», ha dichiarato il nuovo direttore Fred Kindle.

Obiettivi 2005

Per l’anno in corso, ABB si è riproposta come obiettivo un margine di guadagno del 7,7%. Rispetto all’anno precedente si tratta di una riduzione dello 0,3%.

Per il periodo 2002-2005, ABB spera di riuscire a realizzare una crescita media della cifra d’affari del 4% annuo (in valute locali).

Alla fine del 2004, ABB aveva ancora 5,5 miliardi di dollari di debiti (inizio anno 7,9 miliardi). Entro la fine del 2005, l’azienda spera di dimezzare l’importo dei debiti.

Amianto

Tra i problemi che preoccupano l’ABB ci sono le cause intentate contro l’azienda negli Stati uniti. Il contenzioso verte sull’impiego di amianto che la compagnia svizzero-svedese ha fatto in passato. Non si può ancora prevedere quando si arriverà ad una sentenza e quali saranno gli effettivi costi per l’ABB. L’azienda ha per il momento previsto 1,2 miliardi di dollari.

Nonostante il ritorno di ABB nelle cifre nere, l’insicurezza creata dalle cause per l’amianto e il numero di commissioni inferiore alle aspettative influiscono negativamente sull’andamento del mercato.

«L’ABB ha ottenuto un risultato in chiaroscuro», spiega Panagiotis Spiliopoulos, analista della banca Vontobel. Per Spiliopoulos delude l’ammontare delle commissioni. I punti positivi sono il forte cash flow operativo, la riduzione dell’indebitamento netto e l’andamento degli affari negli USA.

swissinfo e agenzie

Utile netto 2004: 201 milioni di dollari (238 milioni di franchi), nel 2003 perdite per 779 milioni di dollari
Cifra d’affari: 20,7 miliardi di dollari (2003: 20,43 miliardi)
Guadagno per azione: 10 centesimi
La direzione raccomanda di non pagare dividendi per il 2004

L’ABB è nata nel 1988 dalla fusione della svizzera BBC Brow Boveri con la svedese ASEA. È attiva in diversi paesi e impiegava, alla fine del 2004, 102’500 persone.

Le attività di base del colosso elettrotecnico riguardano principalmente la produzione di macchinari e di strumenti per l’industria elettrica.

Negli ultimi anni, la compagnia è stata confrontata con problemi dovuti ad una fallita strategia di espansione e alle cause collettive dovute all’uso di amianto negli Stati uniti.

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