Adecco rompe il silenzio
Il numero uno mondiale del lavoro temporaneo conferma di aver constatato delle irregolarità nei controlli contabili interni in America del Nord.
Per ora, tuttavia, non sono state trovate prove di storno di fondi che possano avere ripercussioni finanziarie significative.
La grande azienda conferma dunque di aver constatato lacune nei controlli contabili interni in America del Nord e di aver aperto un’inchiesta per far luce sulla vicenda.
Richard Kilsby, quale controllore esterno, è stato incaricato di assicurare l’indipendenza dell’inchiesta, condotta attualmente da uno studio di avvocatura di New York.
Il gruppo ha inoltre deciso di adottare misure concrete per rafforzare notevolmente i controlli, dichiara il presidente del consiglio d’amministrazione John Bowmer in una nota.
La società ha anche nominato un nuovo direttore generale per l’America del Nord, al posto di Julio Arrieta, dimessosi due settimane orsono.
Si tratta di Ray Roe, che riferirà direttamente al presidente della direzione Jérôme Caille.
Una vicenda confusa
Alcune settimane fa il gruppo era finito sotto i riflettori a causa di presunti problemi contabili. Fino al 12 gennaio Adecco era considerata un’azienda senza problemi.
Ma la pubblicazione di un comunicato con il quale la società annunciava un ritardo nella pubblicazione del bilancio consolidato del 2003 aveva dato l’avvio ad una serie di speculazione sull’integrità di Adecco e provocato un crollo del 50% dell’azione in borsa.
Incalzata dall’opinione pubblica, la società aveva allora comunicato di avere problemi nelle procedure di controllo interno di alcune divisioni negli Stati Uniti e in altri Paesi, senza tuttavia entrare nei dettagli.
Con l’annuncio di venerdì la società ammette per la prima volta ufficialmente che vi sono delle irregolarità. La borsa ha subito reagito e il titolo Adecco ha registrato venerdì, all’apertura delle contrattazioni, una ripresa fino al 15%.
La direzione di Adecco sottolinea comunque che tali irregolarità non hanno ripercussioni finanziarie significative e che l’azienda è sana.
Analisti e investitori restano scettici e chiedono maggiore trasparenza. Se i problemi di Adecco dovessero figurare nella contabilizzazione della cifra d’affari si dovrebbero probabilmente rivedere anche i conti degli anni passati.
Secondo l’edizione di venerdì del Tages Anzeiger, all’interno del gruppo sarebbero in corso grosse lotte di potere che risalgono ai tempi della fusione fra Adia ed Ecco.
Il fondatore di Ecco, Philippe Foriel-Destezet, che detiene il 18% del capitale di Adecco, appoggerebbe Jerôme Caille, attuale CEO di Adecco.
Klaus Jacobs, azionista principale di Adia, che detiene il 12% delle azioni di Adecco, seguirebbe invece un’altra linea.
swissinfo e agenzie
Adecco impiega 28’000 persone nel mondo e fornisce ogni giorno lavoro a più di 500’000 persone
Ha 5’800 filiali in 68 Paesi
La cifra d’affari ammonta a 25 miliardi di franchi
La Adecco è nata dalla fusione di due società, la svizzera Adia e la francese Ecco.
Grazie ad una costante crescita e al rilevamento di varie ditte il gruppo da allora ha raddoppiato la sua cifra d’affari.
Fino al 12 gennaio era considerata un’azienda senza problemi.
I principali azionisti sono il finanziere tedesco-svizzero Klaus J. Jacobs e la famiglia francese Foriel-Destezet.
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