Giro di vite della BNS alla politica monetaria
Per la terza volta in sei mesi la Banca nazionale svizzera (BNS) aumenta il suo tasso direttore di un quarto di punto. La decisione era attesa.
In questo modo, la BNS adatta la sua politica all’accelerazione della crescita economica. Ulteriori aumenti sono attesi per i prossimi mesi di settembre e dicembre.
La Banca nazionale svizzera (BNS) ha dato un nuovo giro di vite al corso della politica monetaria. L’istituto di emissione ha infatti deciso di alzare di un quarto di punto il tasso direttore.
La fascia di fluttuazione del Libor a tre mesi sale così all’1-2%. È il terzo aumento sull’arco di sei mesi. La mossa, che è stata definita adeguata dal padronato e dai sindacati, non dovrebbe avere un impatto generalizzato sugli affitti.
Fino a nuovo avviso, la BNS intende mantenere il Libor nella zona mediana della banda di oscillazione, ossia attorno all’1,50%. Il ritocco, atteso dagli esperti, è una reazione al forte ritmo di espansione registrato dall’economia elvetica. Con la stretta monetaria la BNS intende garantire la stabilità dei prezzi sul medio e lungo periodo.
Crescita economica
L’evoluzione dell’economia continua ad essere positiva e la congiuntura poggia su basi più ampie, il che influisce favorevolmente sul mercato del lavoro, ha osservato Jean-Pierre Roth, presidente della direzione della BNS, in una conferenza stampa tenuta goivedì a Ginevra.
Per il 2006 gli esperti dell’istituto si attendono ora un tasso di espansione del Prodotto interno lordo del «2,5% abbondante», contro il «2% abbondante» indicato in precedenza. Malgrado il recente rincaro del petrolio, l’inflazione dovrebbe rimanere a livelli moderati quest’anno: la BNS pronostica una media dell’1,2%.
Altri ritocchi in vista
Nell’ipotesi di un Libor costante all’1,50%, per il 2007 è previsto un tasso di inflazione dell’1,2% e per il 2008 dell’1,9%. I vertici della banca sottolineano che la politica monetaria segue tuttora un corso espansionistico, malgrado il rialzo dei tassi, e preparano già il terreno ad altri ritocchi.
La BNS «adeguerà ancora gradualmente la propria politica monetaria se l’economia continuerà a evolvere conformemente alle attese», ha affermato Roth. In caso di un rapido rafforzamento del franco la Banca nazionale reagirà «con misure appropriate».
Gli affitti non dovrebbero aumentare
Il passo della BNS non dovrebbe condurre a un aumento generalizzato degli affitti in Svizzera, secondo l’Associazione svizzera degli inquilini. Ciò principalmente perché le pigioni non erano state ridotte in precedenza parallelamente alla diminuzione del costo del denaro.
«Facciamo appello alla vigilanza degli inquilini», ha detto Carlo Sommaruga. Secondo il segretario della sezione romanda dell’organizzazione verosimilmente i tassi di interesse sulle ipoteche variabili cresceranno nelle prossime settimane, rimanendo comunque a livelli storicamente molto bassi.
Le altre banche osservano
La Banca cantonale di Zurigo e la Banca Migros hanno indicato dal canto loro che l’aumento per ora non è d’attualità: i due istituti si limitano a osservare il mercato.
Presso economiesuisse – l’associazione mantello del padronato svizzero – Rudolf Walser ha lodato il fatto che la Banca nazionale abbia optato per un quarto di punto e non per mezzo punto. Per il capo economista dell’organizzazione padronale, la decisione è «prudente» e «adeguata».
Anche per Serge Gaillard, segretario centrale dell’Unione sindacale svizzera (USS), si tratta di un passo appropriato, vista la robusta crescita dell’economia svizzera.
swissinfo e agenzie
Il Libor è uno degli strumenti principali della Banca nazionale svizzera (BNS) e di altre grandi banche centrali.
Il Libor è l’abbreviazione di «London Interbank Offered Rate» ed indica la media dei tassi d’interesse interbancari delle più importanti banche che operano sul piano internazionale.
Questo tasso è comunicato ogni giorno alle 11 (ora di Londra) dalla British Bankers’ Association a Londra ed è impiegato frequentemente come tasso di riferimento, ad esempio per contratti ipotecari.
L’istituto centrale elvetico è indipendente dal governo, ciò significa che può fissare autonomamente i tassi di interesse.
Il suo obiettivo primario è la stabilità dei prezzi che, sostiene la BNS, costituisce un presupposto fondamentale per la crescita economica e il benessere.
Stabilisce la sua politica monetaria in funzione di una previsione di inflazione a medio termine. Il tasso di riferimento è il Libor a tre mesi (London Interbank Offered Rate).
Su mandato della Confederazione, ha il monopolio per l’emissione di banconote e la messa in circolazione di monete. I suoi utili sono ripartiti tra i cantoni (due terzi) e la Confederazione (un terzo).
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