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I laghi svizzeri più puliti ma meno pescosi

Rendimento inferiore alla media svizzera per il Lago Maggiore Keystone

I tempi delle «pesche miracolose» nei laghi svizzeri sembrano finiti. Lo scorso anno i pescatori professionisti hanno estratto dai 15 maggiori laghi nazionali 1659 tonnellate di pesce. Ciò equivale a un calo del 10% rispetto alla media dell'ultimo decennio e a una riduzione di oltre un terzo rispetto agli anni Ottanta.

Secondo l’Ufficio federale dell’ambiente, delle foreste e del paesaggio (UFAFP), il calo è dovuto soprattutto a una diminuzione delle popolazioni di pesci bianchi. Stando a un comunicato pubblicato martedì, il fenomeno va messo in relazione al risanamento dei laghi, le cui acque sono oggi di nuovo limpide e pulite, e alla conseguente riduzione delle immissioni di sostanze nutritive.

A partire dagli anni Settanta, la costruzione di impianti di depurazione, il divieto dei fosfati nei detersivi, nonché i provvedimenti adottati dall’agricoltura hanno risanato le acque dei laghi. La diminuzione del tenore di fosfati nelle acque ha però rallentato la crescita delle alghe, con conseguente diminuzione dell’offerta di cibo per i pesci.

A essere colpiti sono in particolare i pesci bianchi, come il leucisco rosso, la tinca o l’abramide, che si trovano prevalentemente nei laghi ricchi di sostanze nutritive. La cattura di questi pesci è diminuita del 75% rispetto agli anni Ottanta.

Ma non tutto il male vien per nuocere! Il fenomeno – secondo l’UFAFP – permette infatti l’insediamento di altre specie ittiche, favorendo l’aumento della biodiversità. A lungo termine il patrimonio ittico ritroverà quindi le condizioni originarie, più ricche di specie, sottolinea ancora l’UFAFP.

Differenze regionali

Tuttavia, non tutti i laghi svizzeri presentano le stesse condizioni ecologiche. In alcuni, come a esempio quello di Sempach (LU), l’acqua è apparentemente limpida in superficie, ma in profondità persiste un’acuta carenza di ossigeno. A fare le spese di questa situazione sono soprattutto le specie ittiche che si riproducono sui fondali, come il coregone e il salmerino di lago. Immettendo pesci d’allevamento giovani si cerca però di ovviare al problema.

In generale, il coregone resta la specie più pescata (due terzi della quantità complessiva), seguito dal pesce persico, che rappresenta circa un quarto della pesca totale. Ma vi sono differenze notevoli anche dal profilo dei quantitativi pescati. Nei laghi di Thun, Neuchâtel e Bienne la pesca è stata eccezionale; il lago di Bienne, con 33 kg per ogni ettaro di superficie lacustre, è stato il più pescoso.

Per contro, il bilancio dei pescatori professionisti del lago di Brienz è stato deludente, solo 0,7 kg per ettaro. Anche nel Lago dei Quattro Cantoni e nel Walensee, entrambi con un basso tenore di sostanze nutritive, la pesca è stata nettamente inferiore alla media del decennio.

Per quanto riguarda il Ticino, dal Ceresio sono stati estratti lo scorso anno 27 146 kg di pesce e dal Lago Maggiore 33 388 kg. Il rendimento è stato, rispettivamente, di 9 e 8,2 kg per ettaro di superficie lacustre. Entrambi i valori sono inferiori alla media svizzera (13,5 kg/ettaro).

swissinfo e agenzie

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