I semi dello sviluppo per tutti
Nelle zone montagnose attorno a Hue, nel Vietnam centrale, la Svizzera aiuta le comunità agricole più isolate a lavorare in modo più produttivo ed efficace.
Lanciato tre anni fa, il programma ETSP è parte di un’ampia strategia per ridurre la povertà nelle zone rurali, dove milioni di persone e molte minoranze etniche continuano a vivere in condizioni primitive.
Piove. La stretta e sinuosa strada che conduce al distretto di Nam Dong, nel sud della provincia di Hue, dove un quinto della popolazione vive con meno di un dollaro al giorno, si ricopre di terra rossa e di foglie.
Mentre la nebbia c’impedisce di scorgere le vette tutt’intorno, il fuoristrada avanza spedito tra i saliscendi della giungla e, una curva dopo l’altra, si allontana inesorabilmente dal Vietnam del “miracolo economico”.
“Come altre zone montane del paese, questo distretto è abitato prevalentemente da minoranze etniche, in questo caso i Katu”, dice a swissinfo il 35enne friborghese Patrick Rossier, responsabile locale del progetto ETSP per l’organizzazione non governativa svizzera Helvetas.
“Quassù si vive di agricoltura e selvicoltura. La povertà resta diffusa ma le cose stanno migliorando”.
Nuove tecniche, nuove colture
“In pochi anni il mio reddito è cresciuto da 80’000 dong (6.5 franchi) a circa 300’000 dong (25 franchi) al mese”, ci dice, dopo aver riflettuto a lungo, un contadino del villaggio di Thuong Nhat che incontriamo nella “capanna” comunale, ovale ed accogliente. Accanto a lui, alcuni suoi colleghi annuiscono.
Tra i fattori alla base dell’arricchimento della regione, dove, su 650 km2 vivono circa 20’000 persone sparse in 10 comuni, pure il progetto ETSP, implementato da Helvetas in collaborazione con le autorità locali, regionali e nazionali.
Attraverso una fitta rete di contatti con istituzioni, università e beneficiari finali (piccoli agricoltori ed allevatori delle zone montagnose), ETSP favorisce lo sfruttamento sostenibile delle risorse, aiuta i contadini ad ottimizzare le loro tecniche di lavoro e pianifica le coltivazioni tenendo conto dei loro sbocchi sul mercato.
“Operiamo a più livelli, ad esempio definiamo le priorità discutendo con il Ministero dell’agricoltura nazionale. Ma nel contempo siamo sul terreno, in villaggi isolati come questo”, sottolinea l’ingegnere forestale Patrick Rossier.
Tra nicchie e mucche
“Prima le mie tre mucche andavano ovunque. Ora ho una stalla e un recinto. È più facile prendersi cura di loro”, racconta un giovane per farci capire cosa è cambiato grazie a ETSP.
Tramite una migliore organizzazione logistica degli spazi improduttivi attorno alle case, gli allevatori dispongono inoltre di più foraggio di migliore qualità. “È molto facile. E le mucche sono più grasse”.
“Io ho imparato ad utilizzare e dosare i fertilizzanti. Ora il raccolto di riso è più sicuro e non dipende più in enorme misura, come accadeva prima, dalla meteorologia”, aggiunge un altro contadino.
Grazie al lavoro dei “volgarizzatori” (esperti vietnamiti che lavorano a diretto contatto con gli agricoltori), numerose famiglie si sono convinte a differenziare parzialmente la loro attività in modo da disporre di prodotti alternativi per interessanti nicchie di mercato.
È il caso ad esempio delle micro-piantagioni di acacia che, accudite con cura nei cortili delle case per due mesi, vengono introdotte nella foresta per poi, sette anni dopo, finire nelle cartiere giapponesi. Oppure quello dei germogli di bambù, che i vietnamiti amano utilizzare per condire le loro tradizionali, gustose zuppette.
Un ponte verso i potenti
Il più recente sviluppo del progetto ha visto l’autorità centrale vietnamita assegnare a consorzi locali, sostenuti dagli esperti di ETSP, la gestione di una porzione di giungla di 63 ettari di superficie. Un ulteriore importante passo in avanti per i contadini di Nam Dong.
“I redditi della foresta saranno distribuiti localmente”, spiega Patrick Rossier. “La comunità locale avrà così tutto l’interesse a limitare il disboscamento illegale, che tanto ha danneggiato queste regioni, ed a sfruttare la natura in maniera sostenibile”, aggiunge.
Passando di villaggio in villaggio per visitare i progetti di ETSP, dobbiamo rendere delle visite di cortesia a numerosi sindaci e responsabili locali per presentarci ed ottenere la loro “benedizione”. Ah, la burocrazia vietnamita.
“Lavorando a stretto contatto con molti livelli di autorità è per noi fondamentale mantenere dei rapporti di fiducia con tutti loro”, spiega Rossier.
Ma si perde del tempo prezioso in questo estenuante pellegrinaggio tra politici comunali, distrettuali, provinciali e nazionali? “Beh, direi che ciò è parte della nostra missione. E poi, questo legame diretto con le autorità, su su fino a quelle nazionali, offre dei vantaggi ai contadini: trasmettiamo direttamente la loro voce ed i loro bisogni ai livelli più alti”, conclude il nostro accompagnatore.
swissinfo, Marzio Pescia, Hue, Vietnam
In linea con le politiche per ridurre la povertà messe in atto dal governo vietnamita, nel gennaio 2003 la Direzione per lo sviluppo e la cooperazione svizzera (DSC) aveva lanciato il progetto “Extension and Training Support” (ETSP) per l’agricoltura e la selvicoltura nelle zone montagnose.
Realizzato in collaborazione con le autorità nazionali, provinciali, distrettuali e direttamente con i contadini, ETSP mira ad incrementare il reddito degli agricoltori tramite una gestione ottimale delle risorse, maggiori conoscenze tecniche ed una migliore commercializzazione dei prodotti.
Attivo in tre province (Hoa Binh, Thua Thien Hue e Dak Nong), ETSP viene implementato dall’ONG svizzera Helvetas per conto della DSC. Il budget di ETSP per il triennio 2003-2006 è di quasi 9 milioni di franchi.
Il Vietnam è uno dei paesi prioritari dell’azione della DSC sin dal 1992. In collaborazione con il Segretariato di Stato dell’economia (seco), la DSC investe annualmente circa 30 milioni di franchi nel paese asiatico.
I principali accenti dei progetti di aiuto allo sviluppo svizzeri in Vietnam riguardano lo sfruttamento sostenibile delle risorse naturali, lo sviluppo urbano, la riforma dell’amministrazione e delle istituzioni ed una buona gestione di governo.
In Vietnam, oltre alla maggioranza della popolazione di etnia Viet (o Kinh), sono ufficialmente riconosciute 54 minoranze etniche, gran parte delle quali vivono di attività agricole nelle zone montagnose del nord o del centro del paese.
In conformità con gli standard di JTI
Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative
Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.
Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.