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Il caldo fa soffrire Svizzera e Europa

Fiumi e laghi sono presi d'assalto dalla popolazione in cerca di un po' di frescura Keystone

In Svizzera la giornata più calda dell'estate è stata registrata mercoledì (35 gradi in alcune zone). Le temperature massime non raggiungono però ancora quelle del 2003.

In Europa il caldo ha già provocato una quindicina di decessi. La siccità si fa sentire soprattutto per l’agricoltura e i corsi d’acqua. Intanto le autorità cantonali si preparano ad affrontare i livelli d’ozono in aumento.

Non si sono ancora raggiunti i 41,5 gradi registrati nella località grigionese di Grono nell’agosto del 2003, ma l’estate di quest’anno comincia ad assomigliare molto a quella della grande canicola di tre anni fa.

Nella prima metà di luglio la colonnina di mercurio è addirittura salita di 4 gradi rispetto alla media, secondo quanto annunciato dal servizio meteorologico Meteosvizzera.

Anche il resto dell’Europa soffre sotto il sole cocente che ha causato finora una quindicina di decessi.

Le alte temperature attanagliano un quarto della Francia (dove tre anni fa a causa del caldo si registrarono 15’000 morti): nei dipartimenti dell’ovest e in altre zone i valori hanno toccato 37- 39 gradi. Caldo torrido anche in Italia (temperature massime di 37 gradi) e in Spagna, dove le temperature hanno fatto segnare punte di oltre 40 gradi a Madrid e in Andalusia. In Germania, la colonnina di mercurio ha toccato i 37 gradi in Renania (la regione più calda del paese), mentre in Gran Bretagna il massimo registrato finora è di 36 gradi.

Clima molto umido e quasi tropicale anche in Belgio e in Olanda, dove si sono raggiunti i 34° C.

Campi e corsi d’acqua assetati

Il perdurare del caldo si ripercuote in modo preoccupante sull’agricoltura e sui corsi d’acqua, per i quali la situazione peggiora di giorno in giorno. Secondo i dati forniti da Meteosvizzera, il mese di giugno sarebbe il più secco degli ultimi 30 anni.

Le circostanze variano molto a seconda della regione, hanno indicato mercoledì Josef Wüest, portavoce dell’Unione svizzera dei contadini (USC), e Christian Koch, capo della divisione Idrologia dell’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM).

A soffrire maggiormente sono il nord dell’Altopiano, nonché il Giura, i Grigioni e il sud del canton Ticino. A La Chaux-de-Fonds (canton Neuchâtel), ad esempio, le precipitazioni registrate lo scorso mese sono state di 21 millimetri, contro una media mensile di 116 mm, ha indicato Christophe Salamin di Meteosvizzera.

Joseph Wüest ha sottolineato che la canicola colpisce in modo particolarmente preoccupante l’agricoltura. A causa del tempo secco la seconda raccolta di fieno è stata piuttosto scarsa. Anche la coltivazione di patate è minacciata.

Livello dei corsi d’acqua

Per far fronte a questa situazione, l’irrigazione è stata intensificata in numerose regioni. «Ciò provoca un sensibile incremento del carico di lavoro», ha spiegato il vicedirettore dell’Unione svizzera produttori di verdura (USPV), Thomas Wieland.

Anche la pianura del Po, in Italia, viene irrorata maggiormente. «Per questo motivo il livello del Lago Maggiore è molto basso», ha indicato Koch. Livelli nettamente sotto la media si registrano anche per il Walensee nel canton San Gallo e il Lago Bodanico, due specchi d’acqua che non sono influenzati da chiuse. Quello di Costanza ha addirittura superato di due centimetri il record negativo registrato nello stesso periodo del 2003.

Stando al responsabile dell’UFAM, fiumi e ruscelli che dipendono principalmente da ghiacciai portano più acqua del solito, in particolare in Vallese e in certe zone dell’Oberland bernese. Gli altri corsi d’acqua con affluenti alpini e gli emissari beneficiano ancora dello scioglimento delle nevi e quindi presentano valori solo lievemente sotto la media.

I fiumi dell’Altipiano, del Giura e del Ticino sono invece dal 20 al 50% al di sotto della media pluriennale.

Allarme ozono

Il caldo ha fatto salire in modo preoccupante la concentrazione di ozono nell’aria, che in diverse stazioni della Svizzera supera in questi giorni il valore limite di emissione previsto dall’ordinanza contro l’inquinamento atmosferico di 120 microgrammi per metro cubo d’aria (µg/m3). La punta massima è stata registrata a Chiasso, nel canton Ticino, con 216 µg/m3.

Per meglio lottare contro questa situazione, i cantoni latini vorrebbero un’azione concertata con la Confederazione. Fra le misure proposte si annovera la limitazione della velocità sulle autostrade, ma verrà adottata soltanto se tutti i cantoni si impegneranno a rispettarla. «La Confederazione deve quindi assumere l’iniziativa», ha affermato Laurent Schaffter, ministro giurassiano dell’ambiente.

Il Dipartimento federale dell’ambiente (DATEC) di Moritz Leuenberger però non vuole saperne, affermando che le misure d’urgenza, per risultare efficaci, devono essere adottate localmente.

swissinfo e agenzie

A Basilea vi sono stati già 10 giorni di canicola (cioè oltre i 30 gradi), a Berna 7 e a Zurigo 6. Il titolo di fornace spetta però al Mendrisiotto, nel canton Ticino, con 22 giorni di canicola.
La temperatura più alta dell’estate è stata misurata a Buchs (Argovia), con 34,9 gradi.
Il record svizzero da quando si cominciarono le misurazioni risale all’11 agosto del 2003, quando a Grono si misurarono 41,5 gradi.

L’ozono non è solo una sostanza inquinante. Nella stratosfera (tra i 12 e i 50 km d’altitudine) ci protegge dalle radiazioni ultraviolette del sole.

A prossimità della superficie terrestre, l’ozono si forma a partire da una reazione tra ossidi di azoto, composti organici volatili e ossigeno sotto l’influsso della luce solare.

Gli ossidi d’azoto sono prodotti principalmente dal traffico motorizzato e dalle attività industriali ed artigianali. I composti organici volatili sono costituiti essenzialmente dai solventi contenuti nei detergenti, nelle vernici, nelle colle o nei cosmetici.

Alte concentrazioni di ozono nell’aria possono provocare bruciori agli occhi, irritazioni alla gola e problemi alle vie respiratorie.

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