Il governo vuole controllare le finanze SSR
Il ministro della comunicazione intende passare al setaccio le finanze dell'ente radiotelevisivo nazionale SSR SRG idée suisse, casa madre di swissinfo.
Il governo vuole disporre di una base più solida in vista delle decisioni che nei prossimi anni dovranno essere prese nell’ambito della politica dei media.
I risultati della verifica, affidata al Controllo federale delle finanze (Cdf), saranno disponibili all’inizio del 2006, ha indicato giovedì il Dipartimento federale dei trasporti, dell’energia e della comunicazione (Datec).
La decisione di procedere a questa analisi economica e finanziaria è stata presa d’intesa con il consiglio d’amministrazione della SSR SRG idée suisse. Non c’è nessun sospetto su eventuali irregolarità nella gestione dell’ente, ha sottolineato Oswald Sigg, capo di gabinetto del Datec.
Verifiche sull’utilizzo del canone
Il Cdf dovrà in particolare appurare se l’impresa è gestita secondo i criteri economici, se il canone radiotelevisivo è usato conformemente alla legge, ossia per il finanziamento dei programmi, e se i meccanismi di controllo interni alla SSR funzionano correttamente e sono efficienti.
Un simile controllo economico-finanziario della SSR da parte del Cdf è espressamente previsto dalla vigente legge sulla radiotelevisione. Del resto, ha ricordato Sigg, ci sono vari elementi nuovi relativi al futuro della SSR che rendono necessaria un’analisi approfondita delle sue finanze.
Recentemente il direttore della SSR Armin Walpen ha evocato la possibilità di un aumento del canone. Anche se per ora l’ente non ha formulato una richiesta ufficiale in tal senso, è probabile che questo avverrà in un prossimo futuro.
Ripercussioni della nuova legge
Il Datec vuole inoltre analizzare le ripercussioni della nuova Legge federale sulla radio e televisione (LRTV) sulla gestione finanziaria della SSR. La legge, che in marzo sarà affrontata dal Consiglio degli Stati (camera dei cantoni), comporterà in ogni caso delle perdite per l’ente radiotelevisivo.
La SSR prevede minori entrate per un ammontare di 60-70 milioni di franchi, ha dichiarato all’agenzia ats la portavoce della SSR Josefa Haas: E non si tratterebbe dell’ipotesi più pessimista. Una delle ragioni è il sostegno delle emittenti private locali con una parte del canone (il cosiddetto splitting), previsto dalla nuova legge.
Sul piano della politica dei media, assume inoltre rilievo il crescente impegno della SSR nei nuovi media (internet). La concessione SSR – scrive ancora il Datec – dovrà precisare la portata consentita o auspicata di una simile diversificazione e le possibilità di finanziamento di questi servizi mediante i proventi del canone.
Da parte sua la SSR saluta la verifica finanziaria. Questa corrisponde agli interessi dell’azienda, afferma l’ente radiotelevisivo in un comunicato.
swissinfo e agenzie
Il fatturato 2003 della SSR è stato di ca. 1,5 miliardi di franchi
Il 73% delle entrate dell’azienda provengono dal canone
Il 20% dalla pubblicità e dallo sponsoring
Il 7% deriva da altre fonti, tra cui la vendita di trasmissioni e servizi ad altre emittenti
In conformità con gli standard di JTI
Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative
Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.
Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.