Il livello di vita dei contadini si degrada
Nel 2005, l'agricoltore svizzero ha guadagnato in media 38'800 franchi, il 2,3% in meno rispetto all'anno prima. Le cause? L'aumento dei costi e il calo dei prezzi.
Se paragonata ad altri settori dell’economia, l’agricoltura presenta i redditi più bassi. E secondo l’Unione svizzera dei contadini il divario non cessa di crescere.
Le cifre, ancora provvisorie, sono state fornite martedì dalla Stazione federale di ricerche in economia e tecnologia agricola (FAT) di Tänikon (Turgovia).
Dopo aver guadagnato mediamente 39’700 franchi nel 2004, i contadini si sono dovuti confrontare l’anno scorso ad un reddito ancora più basso: 38’800 franchi.
La stessa tendenza al ribasso è stata osservata anche per le aziende agricole, il cui reddito è sceso del 5,8% a 57’000 franchi.
Questi risultati «non sono sorprendenti», ha reagito l’Unione svizzera dei contadini (USC) in una nota. L’associazione chiede ora al parlamento di rivedere e correggere il progetto relativo alla politica agricola 2011, che prevede una riduzione delle sovvenzioni versate all’agricoltura.
Perdita di guadagno
A preoccupare in modo particolare l’USC è l’aumento reale dei costi esterni. Parallelamente, si assiste ad un crollo dei prezzi pagati alla produzione.
Ad aver registrato i cali più marcati sono stati i prezzi del latte, dei prodotti suini e dei cereali.
Inoltre, sebbene i costi del foraggio e gli interessi sul debito siano diminuiti, i prezzi di carburanti e oli da riscaldamento sono cresciuti, così come le spese d’acquisto e di affitto dei contingenti lattieri.
La perdita di guadagno – indica l’USC – è stata compensata solamente in alcune aziende individuali, con un aumento della produttività.
Una valutazione regionale non è ancora possibile: essa sarà elaborata verosimilmente per la fine di agosto, quando la FAT presenterà le cifre definitive.
Politica agraria 2011
Per tentare di porre rimedio ad una situazione che peggiora di anno in anno, i contadini sperano in una profonda revisione del progetto governativo sulla politica agraria per il periodo 2008-2011.
«Durante la fase di consultazione – ha affermato la portavoce dell’USC Sandra Helfenstein – abbiamo chiesto invano il mantenimento dei contributi finanziari e il prosieguo delle attuali misure di sostegno al mercato».
Se il parlamento dovesse accettare la nuova politica agricola, il settore primario si vedrà privato di quasi 700 milioni di franchi per il prossimo quadriennio.
Media e mediana
L’USC auspica inoltre che il dibattito attorno al reddito agricolo sia ricondotto ad una dimensione obiettiva tramite l’utilizzo di parametri corretti.
L’organizzazione deplora in particolare il fatto che il calcolo effettuato dalla FAT – che ha analizzato la situazione di 1076 aziende, ovvero circa un terzo di quelle di riferimento esaminate ogni anno – si sia basato sulla media ponderata (vale a dire la media dell’insieme dei redditi della popolazione considerata) invece che sulla mediana (calcolata considerando la metà degli agricoltori che guadagnano meno e la metà di coloro che guadagnano di più).
Secondo l’USC, la mediana del salario annuo del lavoro per unità di manodopera famigliare è infatti il valore che più si presta ad un paragone con i redditi percepiti nei settori non agricoli analizzati dall’Ufficio federale di statistica.
Siccome questo reddito mediano è di circa 3’000 franchi inferiore al reddito medio, l’USC chiede così all’istituto di utilizzare, nelle future pubblicazioni, non solamente le medie ponderate, ma anche le mediane, statisticamente corrette.
Nonostante le complessità del sistema di calcolo, una cosa è chiara: i contadini guadagnano meno dei lavoratori attivi in altri settori dell’economia elvetica e il divario continua a crescere.
swissinfo e agenzie
Nel 1990 in Svizzera vi erano circa 80’000 aziende agricole.
Quindici anni dopo, il loro numero è diminuito a circa 65’000.
I contadini rappresentano circa il 4% della popolazione svizzera.
Si stima che cinque aziende agricole spariscano ogni giorno.
Nel 2003, la parte del prodotto interno lordo nazionale imputabile all’agricoltura era dell’1,4%.
Gli impegni presi dalla Svizzera nei confronti dell’Organizzazione mondiale del commercio, avranno come conseguenza una riduzione del valore della produzione agricola da 1,5 a 2,5 miliardi di franchi rispetto al 2001-2003.
Il Governo ha elaborato un progetto per rendre le riforme socialmente sopportabili.
I contadini, gli ecologisti e la destra criticano questo progetto, che implica una riduzione del 25% dei redditi degli agricoltori e la scomparsa della metà delle aziende.
I partiti di centro e la sinistra moderata stimano che questo progetto migliorerà la competitività del settore agroalimentare.
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