In 25’000 in piazza per salari più elevati
Sabato a Berna, più di 25'000 persone hanno partecipato alla manifestazione nazionale sui salari organizzata dall'Unione sindacale svizzera (USS).
“4% per tutti ma di più per le donne”: con questa richiesta d’aumenti salariali l’USS vuole che tutti beneficino della ripresa economica dopo una dozzina d’anni di stagnazione delle retribuzioni medio-basse.
Il corteo ha preso avvio nei pressi della stazione, ha attraversato la città vecchia, per poi confluire sulla Piazza federale.
Dieci anni dopo l’introduzione della legge sull’uguaglianza le donne continuano mediamente a guadagnare il 20% in meno dei loro colleghi uomini: “si tratta di una vergogna per la Svizzera”, ha detto il presidente dell’USS Paul Rechsteiner.
I sindacati, che per la prima volta hanno unito le forze in vista del round negoziale sulle retribuzioni di autunno, hanno chiesto che anche i lavoratori possano approfittare della crescita economica in atto, tanto più che i redditi bassi e medi sono praticamente fermi da più di 10 anni.
Coesione in pericolo
“Il nostro paese, ha detto Rechsteiner, sta vivendo una nuova lotta di classe. La ripresa economica non deve andare a beneficio delle sole classi superiori”. Il divario tra le retribuzioni dei grandi manager e i salari dei lavoratori continua ad allargarsi, “mettendo così in pericolo la coesione della società”.
Le organizzazioni dei lavoratori hanno anche denunciato la politica di austerità delle pubbliche amministrazioni.
Ai più ricchi – ha detto Doris Schüepp, segretaria centrale del Sindacato dei servizi pubblici – si offrono regali fiscali e sull’altro fronte si smantellano le prestazioni “e si chiede al personale di fare sacrifici”.
Altri sviluppi
Unione sindacale svizzera (USS)
Pre-manifestazione contro le FFS
La manifestazione nazionale sui salari è stata preceduta da una protesta organizzata, sempre a Berna, dal Sindacato del personale dei trasporti (SEV) per stigmatizzare la decisione della Ferrovie federali svizzere (FFS) di disdire il contratto collettivo di lavoro per la fine dell’anno. Le FFS prevedono in particolare di allungare gli orari lavorativi, di ridurre le indennità e di incentivare la flessibilità.
Rivolgendosi a circa 7 mila manifestanti, il presidente del SEV Pierre-Alain Gentil ha detto che la protesta costituisce un “segnale forte che non potrà essere ignorato”. Il servizio pubblico è il frutto del lavoro di tutti i dipendenti e senza contratto collettivo il sistema non funzionerà più: “siamo pronti a dimostrarlo, se necessario”, ha ammonito Gentil.
Il SEV chiede che la futura intesa contrattuale sia perlomeno equivalente a quella che giunge a scadenza a fine anno. “Non è una richiesta esagerata alla luce della situazione economica generale e delle stesse FFS”, ha detto il vice presidente del SEV François Gatabin.
Come l’USS, il SEV ha rivendicato aumenti in busta paga del 4%.
swissinfo e agenzie
Il salario medio lordo in Svizzera è generalmente più elevato rispetto ai paesi vicini.
In Svizzera è di 65’000 franchi. In Germania di 54’000 fr. In Inghilterra: 53’000 fr. In Austria: 43’000 fr. In Italia: 35’000 fr. In Francia: 32’000 fr.
Tuttavia, al netto delle imposte, dei contributi sociali e di costi fissi come la cassa malati, le differenze con gli altri paesi sono più limitate.
Secondo l’indice dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE), il costo della vita in Svizzera è del 28% più elevato che in Germania.
I salari dei manager svizzeri meglio pagati superano i 20 milioni di franchi all’anno.
Nel 2005 il rapporto più grande tra il salario di un impiegato e quello di un dirigente della stessa ditta è stato di 1 a 544.
Nel 2006, i salari dei dipendenti sono rimasti praticamente stabili rispetto all’anno scorso.
I redditi dei manager delle 50 maggiori aziende elvetiche sono invece cresciuti del 18%.
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