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In vendita Ovomaltina e Isostar

Due tra i molti prodotti di marca che non rientrano più nelle strategie di Novartis swissinfo.ch

I due marchi fanno parte dell'unità «Food & Beverages», che la Novartis ha annunciato di voler vendere.

La Novarits intende concentrare le proprie attività nel settore della salute e in particolare nel campo farmaceutico. Per questa ragione il gruppo ha reso noto che intende cedere marchi noti quali Ovomaltina, Isostar e Céréal, linee di prodotti che hanno generato un fatturato di 850 milioni di franchi nel 2001.

Secondo una nota diffusa lunedì, la Novartis conta di trovare un acquirente per il settore alimentazione – Health&Functional Food – entro 6-12 mesi. Per le attività in vendita lavorano 2 400 persone a livello mondiale. Il gruppo basilese non ha voluto indicare se sta già negoziando con potenziali acquirenti.

Toccati 950 dipendenti in Svizzera

In Svizzera, la decisione riguarda le aziende di Berna, Neuenegg (BE) e Nyon, ha affermato Marie-Françoise Rüttimeyer, portavoce del gigante basilese. Per il settore «Consumer Health», che comprende anche il comparto «Health & Functional Food», lavorano in Svizzera complessivamente 950 persone. Per ora non è ancora chiaro quanti dipendenti dovranno cambiare datore di lavoro, dopo la cessione prevista, ha rilevato la portavoce.

In dettaglio, la Novartis intende cedere l’unità «Food & Beverages», con marchi quali Ovomalitna, Caotina, Lacovo, «Sports Nutrition», con Isostar, Powerplay, Mineralplus e «Health Food & Slimming» con Céréal, Gerbé, Gerlinéa. Modifast, Dietisa, Pesoform, Lecinova e Milical. Si tratta di marchi di successo e ben inseriti sul mercato, rileva la Novartis nella nota, aggiungendo che se inseriti una costellazione adatta la loro crescita potrebbe essere rafforzata ulteriormente.

Ristrutturata la divisione «Consumer Health»

Parallelamente il settore «Consumer Health» sarà dotato di una nuova struttura. La divisione, che da inizio anno è guidata da Paul Choffat, dovrebbe ottenere i mezzi aziendali per poter crescere ulteriormente. Essa comprenderà il comparto OTC (medicinali venduti senza ricetta medica), gli alimenti per neonati e per l’infanzia, il marchio Gerber, il comparto «Medical Nutrition» e gli attuali settori CIBA Vision (lenti a contatto) e salute animale.

La cessione – che riguarda una piccola parte del fatturato pari complessivamente a 35,8 miliardi di franchi nel 2000 – sembra sensata agli analisti finanziari. Nell’intero settore farmaceutico si tende a focalizzare le attività nei settori principali, ha osservato Patrick Burgenmeister, esperto della Banca cantonale di Zurigo.

Per Denise Anderson, analista della banca Bär, non è escluso che in futuro il gruppo possa cedere anche alti settori, ad esempio la CIBA Vision. Secondo gli esperti, il prezzo di vendita dovrebbe essere almeno il doppio del giro d’affari.

swissinfo e agenzie

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