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L’ambiente in cima alle preoccupazioni degli svizzeri

La popolazione è preoccupata per i fenomeni climatici, come le alluvioni del 2005 Keystone

Gli svizzeri sono più preoccupati per lo stato di salute del pianeta che per il mercato del lavoro, i costi della salute o la sicurezza. Lo rivela un sondaggio di MIS Trend.

L’inquietudine nei confronti del riscaldamento climatico è particolarmente evidente fra l’elite che, al contrario della maggioranza della popolazione, è favorevole all’energia nucleare.

Oltre a 1200 persone provenienti dalle tre principali regioni linguistiche elvetiche, l’istituto MIS Trend ha intervistato fra marzo e aprile 400 leader economici, dell’amministrazione, della cultura e della politica.

Nell’elite, a creare inquietudine è soprattutto il clima, che è al primo posto per il 55% degli intervistati, contro il 16% per l’insicurezza. Lo rivela l’inchiesta “Sophia 2007” pubblicata giovedì. Fra la popolazione, i più preoccupati per la salute del pianeta sono i romandi (41%), seguiti dagli svizzeri tedeschi (38%) e dai rappresentanti della Svizzera italiana (31%).

Per combattere il riscaldamento climatico, il 58% degli svizzeri e i due terzi dei leader chiedono allo Stato di approvare leggi più severe. “Un terzo della popolazione pensa addirittura che il paese potrebbe permettersi delle misure che andrebbero a scapito della competitività sul piano internazionale”, scrive il settimanale l’Hebdo.

Riguardo il consumo energetico, tre quarti dei leader e due terzi della popolazione sono convinti che “in futuro” sarà possibile dimezzarlo senza modificare le abitudini di vita. Il 56% degli svizzeri e la metà degli svizzeri che hanno partecipato al sondaggio si dicono tuttavia preoccupati per l’approvvigionamento energetico del paese fra vent’anni.

Dibattito sul nucleare

La maggioranza della popolazione (56%) si oppone alla costruzione di nuove centrali nucleari, mentre fra l’elite i contrari sono il 45%.

I più ferventi oppositori si annoverano fra i simpatizzanti della sinistra e fra le donne, mentre gli uomini (47%), i giovani (46%) e gli svizzero tedeschi (46%) sono decisamente meno scettici al riguardo.

Più della metà degli intervistati si dice per contro favorevole alla sostituzione delle centrali attuali al momento in cui saranno messe fuori servizio.

Costo della benzina

Se da un lato gli svizzeri sono pronti a fare degli sforzi per migliorare la situazione ambientale, dall’altro rifiutano però che il costo della benzina venga raddoppiato, fosse anche per essere poi ridistribuito sotto forma di riduzione dei premi delle casse malati. Il 60% di entrambi i gruppi intervistati hanno espresso questa opinione. I più favorevoli all’adozione di tali misure si sono rivelati gli svizzeri tedeschi.

Eppure, il 61% della popolazione può immaginare di vivere anche senza automobile (contro il 49% dell’elite). Quasi otto svizzeri su dieci afferma di potere rinunciare a viaggiare in aereo (contro il 46% dei leader intervistati). Entrambi i gruppi vedrebbero inoltre di buon occhio l’introduzione di nuove tasse sui viaggi in aereo.

Infine, la popolazione aderisce massicciamente alla proposta di introdurre la gratuità dei trasporti pubblici nelle città più grandi del paese, nonché al dimezzamento dei prezzi dei viaggi in treno. Due proposte che al contrario non convincono l’elite.

swissinfo e agenzie

Benché si dicano molto preoccupati per lo stato dell’ambiente, gli svizzeri continuano ad acquistare automobili pesanti, ad alto consumo di carburante e particolarmente inquinanti.

Il peso medio a vuoto del nuovo parco di automobili è di 1491 kg, ovvero 13 kg in più rispetto al 2005. Ciò rende inutili gli sforzi effettuati per rendere i motori più efficaci tecnicamente.

Secondo l’Ufficio federale dell’energia, il consumo medio di carburante delle nuove automobili vendute in Svizzera nel 2006 è stato di 7,62 litri ogni 100 chilometri. Rispetto all’anno precedente si tratta solamente di un calo di 0,05 litri (0,65%). Non è quindi stato raggiunto l’obiettivo intermedio concordato tra il governo e gli importatori di automobili per lo scorso anno (6,9 litri ogni 100 km).

Mercoledì il governo ha respinto l’obbligo di filtri antiparticolato per tutti i veicoli dal 2009.

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