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Mercato del latte: Pascal Couchepin disponibile

I produttori di latte possono tirare un sospiro di sollievo: il ministro dell'economia vuole aiutarli Keystone Archive

Dopo le proteste del sindacato degli agricoltori, il ministro dell'economia tende la mano ai contadini.

Il capo del Dipartimento federale dell’economia (DFE) Pascal Couchepin ha detto d’essere pronto a intervenire per far fronte alla crisi che colpisce l’economia lattiera. Prevede di chiedere al Consiglio federale di rallentare il ritmo di riduzione di sostegno al mercato lattiero nel 2003 e di mantenere il supplemento di 20 centesimi accordato ai produttori di latte destinato alla produzione di formaggio.

Chiesta la collaborazione dei produttori

In un conferenza stampa a Berna, Pascal Couchepin ha tuttavia affermato che produttori e responsabili della sua lavorazione devono accordarsi sul prezzo del latte e prendere atto delle realtà del mercato. Couchepin ha comunque ricordato che la riduzione del sostegno al mercato del latte, riduzione che al ritmo attuale dovrebbe raggiungere il 33 per cento alla fine del 2003, dovrà essere esaminata in ultima analisi dal parlamento, visto che rientra nella legge del 1998.

Il capo del DFE auspica pure che il gruppo lattiero Emmi e Swiss Dairy Food (SDF) si accordino sul proseguimento della procedura di ripresa del settore formaggiero di quest’ultima società. “Se queste condizioni saranno adempiute sono pronto a proporre al Consiglio federale di prendere misure”, ha aggiunto. Queste misure non dovranno comunque oltrepassare i limiti del credito-quadro di 14 miliardi di franchi per il periodo 2004-2007.

La protesta del sindacato

In precedenza un centinaio di contadini si erano dati appuntamento, su invito del sindacato Uniterre, davanti allo chalet del consigliere federale Couchepin, sopra Martigny (VS). In questo modo intendevano esprimere il loro malcontento per la politica agricola del governo.

I contadini, capeggiati dal consigliere nazionale neocastellano Fernand Cuche, che è anche segretario di Uniterre, hanno inscenato una sorta di sentiero didattico costellato di una decina di pannelli lungo l’itinerario che Couchepin è solito percorrere nelle sue passeggiate in montagna.

Sui pannelli venivano evocati temi quali il latte, la carne e la viticoltura. “Hanno lo scopo di favorire una riflessione globale sui problemi dell’agricoltura”, ha affermato Couche, secondo cui se le modalità scelte per la protesta possono apparire originali, nondimeno non mancano di serietà.

La data scelta per la protesta non è affatto casuale: Uniterre ha ricordato il 7 agosto del 1953, quando si tenne una manifestazione memorabile per gli agricoltori vallesani.

Le accuse di Uniterre

Il contesto attuale è “estremamente teso” secondo i manifestanti che si sono detti indignati. A Couchepin rimproverano di essere contradditorio sia nei propositi che nelle decisioni, spesso sprezzanti verso la categoria degli agricoltori.

Il sindacato, sui pannelli del sentiero didattico, ha denunciato “l’abolizione del contingentamento lattiero; i redditi miserabili vigenti in agricoltura; le esigenze insopportabili di una competitività sfrenata, incompatibili con un’agricoltura sostenibile”, ma anche “le condizioni di mercato anormali in Svizzera e l’atteggiamento irresponsabile dell’amministrazione federale sulla vicenda della mucca pazza”. Senza dimenticare la “situazione catastrofica in cui versa la viticoltura e la protezione dell’ambiente, nonché l’esodo dalle zone rurali”.

Discussioni dopo la pausa estiva

Per il governo, la prossima scadenza per discuterne è il 21 agosto prossimo, prima seduta dopo la pausa estiva, quando affronterà il preventivo 2003 della Confederazione. Pascal Couchepin, per inquadrare la situazione, ha ricordato che 1 kg di formaggio su 2 è esportato, ciò che equivale a 1/4 del latte prodotto in Svizzera. Dalla metà di febbraio, le vendite di prodotti lattieri sono scese in Svizzera come in Europa.

Le esportazioni verso la Germania sono calate del 25 per cento nei primi 6 mesi dell’anno. Il prezzo del latte nell’UE oscilla sui 45 cts al kg. In Svizzera, tenuto conto del premio di 20 cts/kg pagato ai produttori per la trasformazione del latte in formaggio – ha osservato Couchepin – potrebbe costare 65 cts/kg, oltre a un premio di qualità che dev’essere oggetto di un negoziato tra produttori e utilizzatori.

swissinfo e agenzie

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