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Per salvaguardare i prodotti tipici

Sono 6 i formaggi svizzeri protetti con il marchio d'origine Keystone Archive

Non solo gli orologiai o i casari svizzeri, ma i fabbricanti di prodotti tipici di tutto il mondo si sono riuniti a Ginevra per proteggersi dagli imitatori.

Insieme hanno fondato una nuova organizzazione. “Origin” è il primo organo internazionale ufficiale per una difesa più forte del marchio di origine controllata.

Nella maggior parte dei paesi “l’indicazione geografica” è usata per identificare il luogo d’origine e l’autenticità di vari prodotti, dagli orologi ai coltelli, dall’olio al prosciutto, dal formaggio d’alpe al riso basmati.

Ma la legislazione internazionale in materia è piena di scappatoie e spesso permette a ditte straniere di copiare i prodotti e di riprodurli con la stessa descrizione di quelli originali.

Denominazione d’origine controllata

Mentre per vini e liquori esistono normative molto precise stabilite dall’Organizzazione mondiale del commercio (OMC), non altrettanto chiare sono le regole per altri tipi di prodotti, come ha sottolineato all’incontro di Ginevra Leo Bertozzi, rappresentante dei produttori italiani di parmigiano reggiano:

“I consumatori meritano un’informazione corretta sui prodotti che comprano e dovremmo avere un registro internazionale con un elenco di tutti questi prodotti, come è il caso per i vini e i liquori”.

I fabbricanti di prodotti regionali tipici di tutto il mondo hanno perciò deciso di fare fronte comune per avere più voce in capitolo presso l’OMC.

Scopo dell’incontro di Ginevra è stato anche quello di far presenti le difficoltà dei fabbricanti di prodotti tipici confrontati con la produzione di massa: “Non possiamo competere con le imitazioni industriali dei nostri prodotti sul mercato internazionale”, ha affermato ad esempio Beat Berli, produttore di formaggio Tête de Moine.

“L’industria orologiera svizzera è molto toccata dal problema”, ha detto dal canto suo Laurent Paichaut, consulente legale della Federazione delle industrie orologiere svizzere, “alcuni orologi “svizzeri” sono fabbricati all’estero”.

“Ad esempio a Hong Kong e in Cina, ha spiegato a swissinfo, si può usare la descrizione “swiss made” anche se un solo meccanismo dell’orologio è svizzero…ma qui in Svizzera abbiamo uno standard molto più elevato”.

Per una lobby più forte

Origin spera di convincere i membri dell’OMC a sbloccare le trattative e rinforzare l’accordo attuale su tutti i prodotti regionali tipici al prossimo incontro di settembre che si terrà a Cancun, in Messico.

“Abbiamo bussato alla porta dell’OMC senza successo”, ha ricordato l’indiana Anil Adlakha “Ora ci siamo uniti sotto la stessa organizzazione mantello per perseguire senza sosta il nostro scopo…abbiamo bisogno di protezione, non di belle parole”.

Anche il delegato dell’Unione Europea, Carlo Trojan, e l’ambasciatore svizzero presso l’OMC, Pierre Louis Girard sono tra i sostenitori dell’iniziativa. “La Svizzera conta un certo numero di prodotti molto famosi e ha definito esattamente come e dove possono essere fabbricati”, ha sottolineato lo svizzero Girard, aggiungendo che i produttori che hanno accumulato un sapere e un’esperienza antichi devono essere in qualche modo ricompensati e protetti.

Eredità culturale

La denominazione d’origine gioca un ruolo fondamentale nella protezione dell’eredità culturale e nella promozione dello sviluppo sostenibile.

“Il certificato di origine è legato ad una particolare regione e contribuisce perciò alla dinamica socio-culturale di molte aree del mondo”, hanno dichiarato in un documento comune gli organizzatori della conferenza.

Documento che sottolinea inoltre come da tali prodotti dipenda anche la creazione di posti di lavoro, la diversificazione della produzione e la conservazione di molte tradizioni locali spesso molto antiche.

Jacques Henchoz, un produttore di formaggio d’alpe del Canton Vaud è convinto che senza una migliore protezione internazionale i produttori continueranno a correre il rischio di essere imitati. Secondo lui: “Per difendere gli agricoltori svizzeri e il loro savoir-faire è importante preservare l’eredità culturale e gastronomica”.

Limitazioni

Il tipo di formaggio prodotto da Henchoz, Etivaz, è uno dei sei formaggi svizzeri protetti dall’ufficio federale dell’agricoltura con la denominazione d’origine controllata. Ciò significa ad esempio che un casaro bernese non può fabbricare l’Etivaz. Ma non c’è nessuna struttura internazionale che possa impedire una compagnia in Australia o nel Winsconsin di usare la stessa descrizione.

Secondo Beat Stierli molti casari evitano espressamente di esportare i loro prodotti per paura che siano copiati e prodotti su scala industriale da qualcun altro, fuori dall’Unione Europea, dove gli accordi bilaterali prevedono regole contro le imitazioni.

“Il 50% della nostra produzione viene esportata in Germania e in Francia…ci piacerebbe andare oltre ma abbiamo bisogno di più protezioni a livello internazionale. Se investiamo ad esempio sul mercato americano, dobbiamo essere certi che gli americani non avranno la possibilità di rubarci il nostro prodotto…altrimenti siamo perduti”.


swissinfo, Anna Nelson, Ginevra
adattamento, Raffaella Rossello

Origin è la prima organizzazione internazionale per la difesa dell’indicazione geografica, usata per identificare il luogo d’origine e l’autenticità di vari prodotti regionali.

L’Organizzazione Mondiale del Commercio garantisce un certo grado di protezione per i prodotti con il marchio di origine controllata, ma solo i vini e i liquori sono interamente protetti.

In Svizzera dodici prodotti, tra cui vari tipi di formaggio, di pane, carne e mais hanno ottenuto dall’Ufficio federale dell’agricoltura il marchio di denominazione d’origine.

I formaggi protetti in Svizzera sono sei: Etivaz, Tête de Moine, Gruyère, Vacherin, Alpe Ticinese e Sbrinz.

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