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Prodotti agricoli di base: affare in perdita

Per il latte i costi di produzione sia in pianura che in montagna sono più elevati di quelli di vendita Keystone

Latte, carne e patate non danno in Svizzera alcun profitto. Anzi i costi di produzione sono superiori a quelli di vendita.

È il sorprendente risultato di uno studio realizzato dall’associazione Futuro dell’agricoltura elvetica.

In Svizzera la produzione e la vendita di carne, latte e patate sono un affare in perdita non solo per i contadini ma anche per intermediari e distributori.

Senza pagamenti diretti e sovvenzioni trasversali non si andrebbe avanti. Lo rivelano i calcoli presentati lunedì a Berna dalla piattaforma «Futuro dell’agricoltura svizzera», che riunisce oltre cento rappresentanti di organizzazioni agricole e professionali, dei grandi e piccoli distributori, dei consumatori, delle autorità e della politica.

Carte in tavola

La piattaforma era stata lanciata nel marzo 2002 in una «giornata di riflessione» a Posieux, nel Canton Friborgo, dopo i blocchi contadini dell’autunno 2001.

Accusata da agricoltori e organizzazioni dei consumatori di trarre dal commercio dei prodotti agricoli ingiustificati margini di guadagno a detrimento dei produttori e con prezzi nettamente superiori a quelli dei Paesi vicini, la Migros aveva proposto ai suoi partner di mettere le carte in tavola e di fare trasparenza e chiarezza in materia.

I risultati dell’inchiesta, riconosciuti da tutti i partecipanti, sono sorprendenti e smentiscono i diffusi pregiudizi, ha affermato in una conferenza stampa Urs Riedener, membro della direzione generale della Migros: altro che margini, sui prodotti di base non guadagna niente nessuno.

La panacea delle sovvenzioni

La coltivazione di patate, ad esempio, sarebbe da abbandonare se non ci fossero i pagamenti diretti.

Le imprese che si occupano dell’immagazzinamento e dell’imballaggio possono sopravvivere solo aumentando il livello medio di utilizzo delle capacità: nel 1998 hanno perso 6,87 franchi ogni 100 chilogrammi.

Nello stesso anno la perdita è stata di 80 centesimi per 100 chilogrammi per il commercio al minuto e di 1,83 centesimi per 100 chilogrammi (50 centesimi per 100 chilogrammi tenendo conto dei pagamenti diretti) per i produttori.

Fuori mercato

Per quanto riguarda il latte, sulla base dei dati 2000/2002, è stata rilevata per i produttori una perdita fino a 14 centesimi il chilo al piano e di 30 centesimi il chilo in montagna.

Le imprese di commercio al minuto e quelle di trasformazione ci hanno rimesso: fino a 9 centesimi il chilo per il latte le prime, fino a 18 centesimi le seconde.

Anche per la carne emerge che in Svizzera non ci sono possibilità di guadagno, né a livello di produzione, né di preparazione, né di vendita.

Sulla base dei dati degli anni 2001 e 2002, pur tenendo conto dei pagamenti diretti, risulta una perdita fino a 5,19 franchi il chilo per i produttori di carne di manzo.

Solo per intermediari e trasportatori di bestiame è emerso un piccolo guadagno – fra i 75 centesimi e i 4.85 franchi – per animale.

La logica della distribuzione

Anche i grossi distributori non fanno grandi affari: a livello di filiale risulta ancora un margine di 47 centesimi per chilo di carne fresca di manzo, vitello o maiale, ma a livello di gruppo, tenendo conto anche delle spese di marketing, logistica, amministrazione e delle imposte, emerge una perdita di 1,34 franchi.

Per la Migros e altri distributori vale dunque la pena vendere carne fresca solo perché aumenta l’attrattiva del restante assortimento.

La piattaforma «Futuro dell’agricoltura svizzera» non ha ancora presentato proposte di soluzione. Queste richiedono tempo, ha affermato il responsabile del progetto Markus Wyser. Anche i politici sono chiamati a dare il loro contributo, ha ammonito Urs Riedener.

swissinfo e agenzie

Produrre, distribuire e commercializzare patate, latte e carne nella Confederazione è un affare in perdita.

Lo rivela uno studio della piattaforma «Futuro dell’agricoltura svizzera».

Il mercato si regge solo grazie ai pagamenti diretti ed alle sovvenzioni versate dallo Stato.

1 franco e 83 centesimi, la perdita per produrre 100 chili di patate
80 centesimi, la perdita del commercio al dettaglio su 100 chili di patate
30 centesimi, la perdita per produrre un chilo di latte in montagna
18 centesimi, la perdita per trasformare un chilo di latte
5 franchi e 19 centesimi, la perdita per produrre un chilo di carne di manzo

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