Svizzera italiana dimenticata?
Delle 7 stazioni contemplate dal progetto RailCity nessuna si trova nella Svizzera italiana.
La stazione di Lugano, la più frequentata, registra infatti solo un massimo di 10’000 movimenti di passeggeri al giorno: troppo pochi per lanciarsi in grandi opere di ampliamento.
Berna, Zurigo, Basilea, Lucerna, Winterthur, Losanna e Ginevra ma nè Chiasso, nè Bellinzona, nè Lugano. Un calcolo politico o economico? “Le stazioni prese in considerazione hanno tutte un movimento di pendolari superiore agli 80’000 viaggiatori al giorno”, spiega a swissinfo Alessandro Malfanti, portavoce delle FFS in Ticino.
Nella Svizzera italiana la stazione con il maggior numero di movimenti è quella di Lugano, con 10’000 persone, una cifra ben lontana dunque dalle 80’000 presenze limite, richieste. Inoltre, dice Malfanti, molto spesso manca anche lo spazio per costruire ed ampliare gli scali ferroviari.
Investimenti per il futuro
Questo non significa tuttavia che la Svizzera italiana non si dia da fare. “A partire da quest’anno e per i prossimi anni è previsto un investimento di 11 milioni di franchi per il rifacimento delle stazioni regionali”, sottolinea il portavoce delle FFS in Ticino.
L’illuminazione, le segnalazioni per gli utenti e gli accessi ai trasporti pubblici al di fuori della stazione verranno migliorati. Gli scali ticinesi sono molto diversi da quelli che si trovano nella Svizzera tedesca o francese.
Al di là delle Alpi le stazioni ferroviarie già da tempo ospitano negozi e offrono prestazioni di vario tipo. Il viaggiatore è abituato a fare i suoi acquisti in stazione e sono questi gli scali che sono stati ristrutturati per primi.
“In Ticino”, dice Alessandro Malfanti, “non c’è ancora questa abitudine. Chi viaggia con il treno fa i suoi acquisti prima di partire, in città. E’ una questione di mentalità. E ci vuole tempo perché cambi”.
swissinfo, Elena Altenburger
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