Swiss si divide per salvarsi
La decisione era attesa: venerdì la compagnia aerea ha annunciato una ristrutturazione aziendale per evitare il collasso.
Il traffico regionale verrà scorporato in «Swiss Express». Licenziamenti e nuovi contratti dovrebbero portare ai risparmi sperati.
«Come il resto delle compagnie aeree, combattiamo anche noi per la sopravvivenza. La situazione non è però senza speranze, riusciremo a superare la crisi. Swiss ha il potenziale per farcela». Queste le parole del direttore André Dosé, in apertura dell’attesa conferenza stampa di venerdì.
Per fare fronte alla grave crisi che tocca la compagnia serea, la direzione ha dunque presentato un piano che dovrebbe permettere il «Turnaround». Attualmente Swiss vola con un deficit galoppante: tre milioni al giorno le uscite superiori alle entrate.
Nasce Swiss Express
La soluzione: separare il settore regionale dal resto delle attività della compagnia. Si propone quindi la creazione di una filiale autonoma per i voli continentali, con il nome di «Swiss Express». Secondo le indicazioni di Dosé, «non si tratta di una compagnia a prezzi stracciati, ma una compagnia regionale».
«Swiss Express» dovrebbe poter essere operativa già a partire dall’entrata in vigore del nuovo orario invernale 2003. Il modello segue essenzialmente la rotta seguita da Crossair con successo fino al tracollo di Swissair.
La compagnia regionale, costruita negli anni Ottanta da Moritz Suter e poi acquistata da Swissair, brillava per costi di gestione ridotti. Evidentemente, scorporando il settore regionale dai voli a lunga distanza Swiss si aspettano notevoli risparmi.
Ma non sono mancate le critiche a caldo. Per David Beeli, del sindacato degli ex-piloti di Crossair, la via scelta non è del tutto convincente: «È un po’ un progetto “low cost”, ma non del tutto; non è chiaro, come sempre con Swiss».
Crisi persistente
Swiss reagisce alle drammatiche condizioni di mercato, con l’intento di proporre collegamenti aerei a prezzi modici, soprattutto verso le destinazioni in Europa.
La ristrutturazione si rende ancora più necessaria dopo il no categorico del governo a degli aiuti supplementari diretti o indiretti. Il direttore di Swiss aveva chiesto, tra l’altro, degli sgravi su carburanti, tasse aeroportuali e sui controlli aerei.
Il governo ha però riaffermato, come hanno fatto da parte loro anche i partiti politici e gli ambienti economici, che un’azienda deve poter sopravvivere da sola anche in un clima economico e geopolitico difficile.
Per il governo la situazione è molto diversa da quella del 2001. Swissair era un conglomerato da cui dipendevano circa 30’000 posti di lavoro. La nuova compagnia è attiva in maniera preponderante nel settore operativo.
Per il catering, i servizi informatici e gli altri settori sono state trovate soluzioni nel piano elaborato durante la moratoria concordataria.
Situazione finanziaria precaria?
Secondo i dati ufficiali, la compagnia, alla fine del primo trimestre 2003, disponeva liquidità per un ammontare di 861 milioni di CHF. I risparmi già effettuati hanno consentito di risparmiare 349 milioni.
Per la fine del corrente esercizio, prevede di poter avere a disposizione ancora circa 500 milioni di CHF, senza dover ricorrere a nuovi crediti operativi e senza prendere altre misure supplementari. Un’immobilizzazione dei suoi aerei sarebbe assolutamente esclusa.
Gli esperti si dicono però scettici sulla reale situazione finanziaria e diversi avevano già previsto questa opzione di ristrutturazione. Fra gli altri, le difficoltà palesatesi in questi giorni erano state evidenziate dallo specialista di aviazione civile Sepp Moser.
In un contributo pubblicato nel settimanale Weltwoche, lo specialista denunciava la precarietà finanziaria che comprometterebbe anche la capitalizzazione della nuova struttura regionale.
Creando però la società regionale, Swiss confida di poter stipulare nuovi contratti di lavoro con il personale di cabina e ottenere dunque ampi risparmi e costi di gestione più bassi. Ci si aspetta un contenimento delle spese del 10 per cento sulla massa salariale.
swissinfo e agenzie
Swiss Express, sarebbe filiale, al 100 per cento, di Swiss
Un piano aziendale dettagliato è in fase di completamento
Risparmio: 600 milioni di CHF, di cui 500 milioni già nel 2003
«Target Turnaround»: bilancio in pareggio prima di fine anno
La direzione generale ha concordato una serie di misure tattiche e strategiche per assicurare un futuro stabile alla compagnia aerea.
Per far fronte alla contrazione del numero dei passeggeri, dovuta alla guerra in Iraq e all’epidemia di polmonite atipica (SARS), Swiss ha già proceduto ad un aggiustamento temporaneo delle sue frequenze settimanali e ridotto del 6 per cento il numero dei posti/chilometro offerti su tutte le sue destinazioni.
Swiss ha inoltre adeguato la sua rete per i mesi estivi, tradizionalmente i più redditizi. Non prevede quindi di ridurre ulteriormente le sue destinazioni; I tassi d’occupazione sarebbero soddisfacenti.
Nel caso in cui delle successive modifiche strutturali della flotta e della rete dovessero rivelarsi ancora necessarie, i cambiamenti saranno introdotti a partire dall’entrata in vigore del nuovo orario invernale.
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