Un fossato digitale che è anche sociale
Colmare il divario digitale: è questo l’obiettivo principale del Vertice Mondiale sulla Società dell’Informazione, che si terrà in dicembre a Ginevra.
La Svizzera, Paese ospitante e nuovo membro dell’ONU, è uno degli organizzatori dell’incontro.
Una maggioranza di persone nel mondo non ha un telefono, secondo Marc Furrer, direttore dell’Ufficio federale delle comunicazioni (UFCOM), che si è così espresso nel corso di un incontro con la stampa, giovedì e venerdì a Bienne.
“In molti Paesi la gente non può accedere all’informazione”, ha precisato Furrer, aggiungendo che “non ha dunque la possibilità di usufruire delle tecnologie dell’informazione”.
“L’accesso ad Internet viene volutamente bloccato dalle autorità di certi Paesi che motivano questo passo con la necessità di lottare contro il terrorismo” dice a swissinfo Marc Furrer. “Al Vertice di Ginevra questi Paesi dovranno render conto del loro modo di agire”.
Un onore per la Svizzera
Un vertice che sarà un’occasione unica per la Svizzera: potrà infatti lanciare una piattaforma senza precedenti, in grado di riunire tutti gli ambienti toccati dalla società dell’informazione.
Questi ultimi potranno creare le basi per una nuova forma di collaborazione mirante a ripartire le conoscenze in modo equo. La Svizzera si sta adoperando da due anni affinché rappresentanti di alto livello contribuiscano ai preparativi del vertice.
D’altronde, il fatto che la conferenza si tenga a Ginevra, per il direttore dell’Ufficio delle comunicazioni “è la prova che la Svizzera, quale nuovo membro delle Nazioni Unite, è perfettamente in grado di affrontare sfide difficili”.
Secondo il direttore dell’Ufficio federale delle comunicazioni uno degli obiettivi prioritari della Svizzera sarà quello di sensibilizzare i partecipanti alla conferenza internazionale, soprattutto i capi di Stato e di governo.
Promuovere la riflessione
Ai media presenti a Bienne Furrer ha spiegato che nell’ambito delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione ci vuole più trasparenza e più democrazia.
Per raggiungere questo scopo è tuttavia necessario migliorare le condizioni di vita e la formazione e creare fra i possibili utenti un clima di fiducia e di sicurezza.
Il vertice dovrà dunque avviare un processo di riflessione, come conferma Marc Furrer e “la Svizzera avrà un ruolo di catalizzatore”. Avrà il compito di far da ponte fra le regioni povere e quelle ricche.
Divario anche in Svizzera
Secondo statistiche dell’UFCOM, a differenza di quanto succede in Paesi come il Bangladesh o il Nepal, dove un accesso ad Internet è semplicemente proibitivo, in Svizzera il 45% delle persone di età superiore ai 14 anni consultano Internet più volte alla settimana, oltre il 60% lo usano invece saltuariamente.
L’analisi dell’Ufficio delle comunicazioni precisa tuttavia che questa evoluzione non tocca tutti gli strati della popolazione e che anche in Svizzera esiste un divario digitale fra benestanti e meno abbienti.
Nel confronto internazionale la Svizzera occupa comunque un’ottima posizione. Con qualche progresso in più nel campo delle finanze, del federalismo e della presa di coscienza sociale secondo l’Ufficio federale delle comunicazioni al Vertice di Ginevra la Svizzera potrebbe svolgere una funzione di Paese modello.
swissinfo e agenzie
Il Vertice Mondiale sulla Società dell’Informazione si terrà a Ginevra dal 10 al 12 dicembre 2003.
Vi partecipano capi di Stato e di governo e organizzazioni non governative. La seconda fase del vertice si svolgerà nel 2005 a Tunisi.
Durante la conferenza si discuterà delle nuove sfide legate all’evoluzione tecnologica della società, alla liberalizzazione delle telecomunicazioni e allo sviluppo dei media elettronici.
Un punto importante è dedicato all’accesso a queste nuove forme di informazione, spesso impossibile nei Paesi più poveri.
Nei Paesi in via di sviluppo esiste una linea telefonica ogni 200 abitanti
In Bangladesh i costi per un PC corrispondono ad otto salari medi annuali
In Nepal un accesso ad Internet equivale al 278% di un salario medio mensile
Negli Stati Uniti corrisponde invece all’1,2% di uno stipendio
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