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Un sospiro di sollievo nelle zone sinistrate

Il legname che ingombra laghi e fiumi rappresenta ancora un problema in molte zone Keystone

Nella notte su venerdì, le piogge in Svizzera sono state meno abbondanti del previsto. La situazione nelle zone colpite dal maltempo è ulteriormente migliorata.

Mentre le operazioni di sgombero di legname da laghi e fiumi proseguono, numerose persone evacuate non sono ancora potute ritornare nelle proprie abitazioni.

«Il fronte freddo che attraversa la Svizzera da giovedì sera ha portato un po’ di pioggia: sono caduti tra i 3 e i 7 litri al metro quadro», ha indicato venerdì il portavoce di Meteo Svizzera. Quantità dunque minori dei 15 l/m2 che invece erano attesi a nord delle Alpi, con gran sollievo degli abitanti delle regioni inondate da lunedì.

Ciò non toglie che numerose persone evacuate negli scorsi giorni non hanno ancora potuto fare ritorno alle loro abitazioni.

400 persone evacuate a Brienz

Ieri sera è stato rinvenuto a Brienz, nell’Oberland bernese, il corpo esanime di una donna travolta dalla furia delle acque e data per dispersa. Il bilancio delle vittime è ora di sei morti e di un disperso.

Sempre a Brienz 400 persone, comprese quelle del vicino villaggio di Schwanden, hanno dovuto abbandonare le loro case. Lo sgombero è stato deciso perché il terreno lungo un pendio situato sopra Schwanden, intriso d’acqua, minaccia di scivolare verso valle.

Nella regione, decine di abitazioni continuano ad essere senza elettricità, come a Thun e dintorni. Il problema, come in altre zone, è rappresentato dal legname che blocca le chiuse di laghi e fiumi. I lavori di sgombero dell’Aare e del lago di Thun proseguiranno per tutta la giornata di oggi, grazie all’appoggio di un elicottero.

Un miglioramento della situazione a monte rischia però di peggiorarla a valle: le conseguenze di un miglior scorrimento del fiume Aare a Thun rischia infatti di inondare nuovamente il quartiere Matte a Berna, da dove le acque si erano in gran parte ritirate giovedì.

Gli esperti esamineranno in giornata gli edifici della città bassa di Berna per valutare il pericolo di un cedimento: solo dopo si potrà decidere della sorte degli abitanti già evacuati.

Primi treni nel Gottardo

Diversi collegamenti ferroviari e stradali sono stati ristabiliti: in mattinata è transitato il primo treno attraverso il tunnel del San Gottardo in direzione sud.

Le FFS hanno poi annunciato che i treni regionali tra Basilea e il Ticino circolano nelle due direzioni con cadenza oraria. Il ritorno all’orario normale richiederà invece più tempo.

Sul resto della rete ferroviaria, la situazione non è cambiata: chiuso il tratto Berna-Lucerna, Zugo-Arth Goldau e le linee del Brünig e di Engelberg.

L’asse stradale nord-sud attraverso il San Gottardo permane tuttora difficilmente accessibile.

Ancora problemi a Obwaldo e Nidwaldo

Nel canton Nidwaldo, un’importante quantità di nafta è fuoriuscita da due cisterne di Stansstad, spargendosi nelle vie del villaggio e nel lago. Secondo le autorità, l’inquinamento dovrebbe ad ogni modo essere «tollerabile».

Per rendersi conto personalmente della situazione provocata dagli allagamenti, il consigliere federale Moritz Leuenberger visiterà oggi il piccolo cantone svizzero tedesco.

A Sarnen, nel vicino cantone di Obwaldo, l’acqua non è potabile e deve essere quindi bollita prima di essere bevuta; numerosi quartieri del capoluogo sono inoltre tuttora privi di elettricità.

La località turistica di Engelberg, da dove 1’200-1’500 turisti sono stati evacuati per elicottero, dovrebbe essere ricollegata al resto del mondo nel corso della settimana prossima, grazie ad una via di emergenza. Da venerdì pomeriggio fino a lunedì, anche gli abitanti possono usufruire del ponte aereo per lasciare il villaggio.

Bassa Engadina di nuovo accessibile

A Lucerna invece, la Seebrücke – il ponte sul lago che fa da asse principale tra le due parti della città – rimane chiuso, causando notevoli disagi per tutto il traffico dell’agglomerato. Altre vie di comunicazione sono state tuttavia riaperte.

Nei Grigioni infine, il tunnel della Vereina, riaperto giovedì sera, è tornato ad essere frequentato come di solito. La bassa Engadina è così più facilmente accessibile.

Le prime stime degli assicuratori

Stando alle assicurazioni immobiliari cantonali, l’alluvione ha causato danni complessivi per circa un miliardo di franchi in Svizzera.

Secondo le ultime stime, i danni agli edifici dovrebbero aggirarsi attorno ai 350 milioni, e ad altrettanto dovrebbero ammontare sia quelli al mobilio sia quelli alle infrastrutture, ha riferito venerdì Jürg Marty, direttore dell’Associazione degli istituti cantonali d’assicurazione incendio.

Si aggiungono poi i danni alle colture, valutati per ora ad almeno 10 milioni di franchi.

swissinfo e agenzie

La Catena della solidarietà ha indetto per il 31 agosto una giornata nazionale di raccolta di fondi in favore delle vittime del maltempo.

Dalle 06.00 alle 24.00 sei centrali telefoniche saranno attive per raccogliere le promesse di versamento.

Il numero di conto è 10-15000-6, menzione «Maltempo in Svizzera». Si può fare un’offerta anche sul sito internet www.catena-della-solidarieta.ch.

Fino a giovedì pomeriggio, l’organizzazione aveva già ricevuto circa mezzo milione di franchi.

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