Vekselberg e Victory si offrono pure la Sulzer
Il miliardario russo Viktor Vekselberg e la società austriaca Victory ampliano le loro partecipazioni industriali in Svizzera, assumendo il 32% del capitale di Sulzer
Le speculazioni sull’operazione circolavano da mesi. I nuovi investitori non intendono tuttavia assumere il controllo totale del gruppo tecnologico zurighese.
La presa di partecipazione del 32% (18% in azioni e 14% in opzioni) è avvenuta attraverso la Everest, una joint-venture fra la società investimenti Renova di Vekselberg e il gruppo austriaco di partecipazioni Victory, controllato da Ronny Pecik e da Georg Stumf, ha indicato venerdì la Renova.
Il prezzo d’acquisto della manovra non è stato rivelato. Nella serata di venerdì la Sulzer ha confermato l’accesso al proprio capitale da parte dei nuovi investitori senza tuttavia rilasciare nessun altro commento.
“Nessun licenziamento”
Il miliardario russo descrive la Sulzer come “una perla industriale”, secondo il comunicato. “Il fatto che investiamo nuovamente in Svizzera, dopo averlo già fatto nella OC Oerlikon, dimostra come l’industria svizzera sia ben posizionata in termini di crescita e di futuro”.
I nuovi investitori, che si dicono orientati al lungo termine, notano inoltre come “Sulzer s’integri perfettamente nella nostra strategia d’investimento”.
Renova e Victory detengono già altre società industriali svizzere, ad esempio la OC Oerlikon (ex Unaxis) che, da parte sua, ha rilevato la Saurer. Il gruppo Victory è inoltre entrato nel capitale di Ascom.
Secondo il portavoce di Renova Markus Blume, i dipendenti di Sulzer non devono preoccuparsi. Per loro non cambierà nulla e non è previsto alcun licenziamento, ha sottolineato Blume.
Manovra attesa
Le speculazioni sul nuovo acquisto in Svizzera da parte degli investitori austriaci e russi circolavano dall’inizio del 2007. Venerdì si sono avuti forti movimenti sul titolo Sulzer. Nella mattinata grandi pacchetti di azioni erano passati di mano.
L’azione Sulzer ha poi chiuso la giornata di contrattazioni ad un valore di 1800 franchi, in rialzo del 4.1% rispetto al giorno precedente.
Nel corso della giornata, Verena Gölkel, portavoce dell’impresa di Winterthur, aveva osservato di avere preso atto delle transazioni ma di non saperne niente.
“Abbiamo solo pochi grossi azionisti”, aveva rilevato. Prima di questa manovra, soltanto la Deutsche Bank e la stessa Sulzer possedevano infatti una quota di capitale superiore al 5%.
swissinfo e agenzie
Il gruppo zurighese Sulzer, fondato nel 1834, è uno degli esempi più classici dell’industria svizzera tradizionale, che recentemente ha dovuto fare i conti con fasi tribolate e con ristrutturazioni più o meno importanti.
Attiva nella realizzazione di macchine, pompe e impianti tecnologici, Sulzer impiega oggi circa 10’000 dipendenti ed è presente su scala mondiale.
Il settore industriale in Svizzera occupa circa 1 milione di persone ed è composto da migliaia di piccole e medie imprese e da alcuni leader mondiali nei rispettivi settori d’attività.
All’interno del settore, l’industria metalmeccanica ed elettrica (MEM), della quale fa parte anche Sulzer, conta circa 300’000 dipendenti ed è all’origine di circa il 40% delle esportazioni svizzere.
Negli scorsi mesi, la facilità con cui Victory e Renova hanno preso il controllo di società elvetiche (tra le quali OC Oerlikon, Saurer e Ascom) ha suscitato appelli da più parti per un giro di vite alla legge sulla sorveglianza dei mercati finanziari.
Attualmente un acquirente può rimanere incognito se compra fino al 4,99% del capitale azionario. Sempre senza dover declinare la propria identità può inoltre acquisire fino al 4,99% delle opzioni.
La nuova proposta legislativa propone di abbassare al 3% la quota di acquisizione di capitale azionario oltre la quale vige l’obbligo di annunciare l’operazione e di includere le opzioni nel calcolo di questa soglia.
Tali modifiche potrebbero entrare in vigore già dal prossimo autunno.
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