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Italia: due morti sulle Alpi, valanga e crepaccio fatali

(Keystone-ATS) Un sabato di sole dopo giorni di tempo incerto ha fatto contare due morti sulle Alpi italiane. Sono uno scialpinista in Val Martello, in Alto Adige, travolto da una valanga, e un altro a Valfurva (Sondrio), finito in un crepaccio.

La vittima in Alto Adige è un 45enne: era salito a oltre 3.000 metri di quota, sotto il rifugio Casati, con altre sette persone. Sono stati travolti dalla massa di neve, che si è staccata verso le 11 dalla Cima Solda (3.376 metri di altitudine). In quattro sono riusciti a uscirne illesi prima dell’arrivo dei soccorsi.

Altri due, rimasti feriti, tra cui una donna, sono stati aiutati ad emergere dalla neve dagli altri, esperti e attrezzati. Un terzo ferito è stato estratto dal soccorso alpino dell’Alta Val Venosta con l’ausilio degli elicotteri della protezione civile e della guardia di finanza. Nulla da fare invece per la vittima. In Alto Adige il pericolo valanghe in questi giorni è moderato, di grado 2 su una scala da 1 a 5.

Nulla da fare, nonostante mezza giornata di lavoro per i soccorritori anche per un uomo di Santa Caterina Valfurva, in Valtellina. È finito in un crepaccio durante un’escursione scialpinistica sul monte San Matteo, nel territorio comunale di Valfurva, a circa 3.200 metri di quota, e sono intervenuti elicotteri da Sondrio e Bergamo per calarsi nella gola del ghiacciaio, dopo un Sos lanciato via radio da uno degli amici dell’uomo.

Sta bene invece, senza bisogno di assistenza medica, uno scialpinista finito sotto una valanga intorno alle 12 nella zona della Punta Giordani (4.046 metri di quota) sul massiccio del Monte Rosa, in Val d’Aosta. Salvo anche un altro scialpinista italiano, caduto per 200 metri sulla ripida parete nord del Breithorn, a circa 4.000 metri di quota, sempre nel gruppo del Rosa, ai confini tra Val d’Aosta e Svizzera. Finito in crepaccio profondo 15 metri, ha subito fratture a braccia e colonna vertebrale.

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