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Swiss: fallimento dei negoziati salariali

Dopo le concessioni degli ultimi anni, il personale di terra rivendica aumenti salariali Keystone

Il sindacato del personale di terra di Swiss ha dichiarato falliti i negoziati salariali avviati con la direzione della compagnia aerea.

In seguito alle difficoltà finanziarie, la direzione della compagnia rifiuta le richieste di aumento dei salari avanzate dai dipendenti.

Il sindacato SEV-GATA ha definito inaccettabile la richiesta della compagnia di mantenere invariate le retribuzioni.

L’organizzazione sindacale, a cui è affiliato il 60 per cento del personale di terra, reclamava aumenti del 6 per cento della busta paga, quale parziale compensazione del deterioramento del potere d’acquisto registrato negli ultimi anni.

I dipendenti avevano tra l’altro accettato, su basi volontarie, di aumentare a 42 ore l’orario lavorativo settimanale.

Mercoledì, dopo il fallimento dei negoziati, SEV-GATA ha diramato un comunicato molto critico nei confronti di Swiss, in cui afferma che la direzione della compagnia «non ha lasciato nessun margine di manovra ai negoziatori».

Azioni di protesta in vista

I dipendenti saranno quindi invitati a partecipare a un’assemblea generale nel corso della quale saranno decise eventuali agitazioni.

Una manifestazione di protesta potrebbe svolgersi ancora prima di Natale.

Azioni di protesta erano già state annunciate dopo che, nel settembre scorso, la direzione di Swiss aveva disdetto, per il marzo 2005, il Contratto collettivo di lavoro (CCL) del personale di terra.

A detta del sindacato, i dipendenti sono coscienti delle difficoltà economiche in cui versa il traffico aereo.

SEV-GATA definisce però «ciniche» le considerazioni dei negoziatori di Swiss, secondo i quali le rivendicazioni del sindacato metterebbe in pericolo l’esistenza stessa della compagnia.

Nuovi tagli ai costi

Da parte sua, Swiss ha fatto sapere che per motivi economici non è in grado di aumentare le retribuzioni dei circa 2’000 dipendenti del settore.

La compagnia «si è invece detta disposta a prolungare sino a marzo la validità del piano sociale attualmente in vigore», che dovrebbe giungere a scadenza alla fine dell’anno.

Swiss spinge per un’ulteriore riduzione dei costi: all’inizio della settimana ha disdetto per la fine del 2005 anche il contratto collettivo di lavoro stipulato con gli assistenti di volo.

La direzione della compagnia ha comunque promesso di avviare negoziati per un nuovo CCL per il personale di cabina all’inizio del 2005 e di cercare soluzioni per il mantenimento del maggior numero di impieghi possibili.

Secondo il sindacato Kapers, il personale di cabina non è però disposto ad accettare tagli salariali.

Retribuzioni lorde di 3’500 franchi al mese costituiscono un livello minimo al di sotto del quale non si può andare, ritiene l’organizzazione dei lavoratori.

Trattative anche per i piloti

Nel mirino della direzione vi sono pure i piloti. Trattative sono previste con i sindacati Aeropers, che riunisce i piloti della defunta Swissair, e Swiss Pilots, cui sono affiliati i colleghi della ex Crossair.

Anche in questo caso, qualora i negoziati non dovessero andare in porto, si potrebbe giungere alla disdetta del contratto collettivo.

I CCL per i piloti dell’ex Crossair e per quelli dell’ex Swissair scadranno rispettivamente il 31 ottobre 2005 e il 31 dicembre 2005.

swissinfo e agenzie

Swiss è nata nell’aprile del 2002 sulle ceneri del collasso della Swissair.
La compagnia dà lavoro a circa 7’400 persone, di cui 1’200 piloti e 3’200 assistenti di volo.
Tra gennaio e settembre di quest’anno, Swiss ha trasportato 7 milioni di passeggeri e 223’000 tonnellate di merci.

Nel 2002, la direzione di Swiss si era fissata come obbiettivo di raggiungere un risultato positivo nel 2004.

Nei primi tre trimestri del 2004, la compagnia registrava ancora una perdita netta di 17 milioni di franchi.

A fine settembre, le liquidità di Swiss erano scese a 360 milioni di franchi.

In ottobre, la compagnia ha ottenuto però un nuovo credito di 325 milioni di franchi da un consorzio di banche svizzere e straniere.

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