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Papa: 85 anni e festa bavarese

(Keystone-ATS) I papi solitamente non danno molto peso al compleanno, preferendogli l’onomastico, ma 85 candeline sono una data da celebrare anche per Benedetto XVI, che spegnendole diventa il più anziano pontefice in carica degli ultimi cento anni.

E così un po’ di festa c’è stata anche per lui, insieme con gli auguri che già dal primo mattino sono giunti da tutto il mondo, a cominciare dal presidente della Repubblica italiana Giorgio Napolitano e dai tanti simpatizzanti che stanno approfittando dell’indirizzo benedettoxvi@vatican.va.

La giornata speciale è cominciata con la messa privata nella Cappella Paolina, con i più stretti collaboratori, durante la quale il festeggiato si è lasciato andare a confidenze significative sulle proprie scelte di vita e sul punto in cui si trova oggi, che ne percorre l”ultimo tratto”.

Più tardi, nella splendida Sala Clementina, Benedetto XVI ha ricevuto una delegazione di 150 persone, dalla Baviera, guidate dal ministro presidente Horst Seehofer. Ha potuto ascoltare canti della sua patria e ha concluso l’incontro cantando insieme agli ospiti l’inno della Baviera. Gli ospiti gli hanno ricordato i luoghi dell’infanzia e della giovinezza, il cardinale Marx la “bellezza della fede” in cui è stato educato.

Benedetto XVI, a tratti commosso, ha ricordato le amicizie in patria con esponenti cristiani, per rimarcare l’importanza dell’ecumenismo.

Il Papa ha poi citato la propria amicizia con un esponente della comunità ebraica di Monaco, quando era arcivescovo della città, spiegando che attraverso questa amicizia si è “avvicinato di più, interiormente, al popolo ebraico”. Infine un pensiero suscitato dall’ascolto delle musiche eseguite da un gruppo popolare. Musiche che gli erano familiari: il papà infatti suonava con la Zither, una sorta di pianola a corde, la stessa melodia: “Il Signore ti saluta”. Una musica che ha accompagnato la sua infanzia e che ancora oggi è parte del suo presente, ha detto, come anche per il futuro. Gli ospiti hanno donato a Benedetto XVI un cesto di Pasqua con prodotti della regione tedesca, un “ramo di maggio”, bastoncino fiorito tipico di quelle zone, e un crocifisso. Da parte dei bimbi, un mazzo di fiori bianchi. La delegazione era composta da 150 persone, con un nutrito gruppo di bambini.

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