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Pellet: aumenta domanda e salgono prezzi, “non fate troppa scorta”

Gli impianti di riscaldamento a pellet sono in aumento. KEYSTONE/CHRISTIAN BEUTLER sda-ats

(Keystone-ATS) La domanda di pellet è al momento in sensibile crescita e i prezzi aumentano: nel corrente mese di gennaio il costo dei piccoli cilindri di legno pressato è di circa il 9% superiore a quello di dicembre ed è in progressione del 20% su base annua.

I produttori invitano i consumatori a non fare eccessiva scorta.

Essendo un’alternativa sostenibile agli impianti a gasolio e a gas i riscaldamenti a pellet sono richiesti come non mai, informa in un comunicato odierno Propellets.ch, l’associazione dei produttori e commercianti del ramo. Sono molto pratici e garantiscono un funzionamento senza complicazioni, sono ecologici e presentano una combustione molto pulita, stando ai promotori.

Nello spazio di un anno le vendite di impianti di riscaldamento di tal tipo sono cresciute del 45%. A registrare l’incremento maggiore sono stati gli impianti di potenza compresa tra 5 e 20 kW, tipicamente impiegati nelle case unifamiliari, così come i sistemi da 50 a 100 kW, installati nelle case plurifamiliari o nei complessi edilizi.

Negli ultimi anni la domanda di pellet è costantemente cresciuta. Il settore ha reagito aumentando continuamente la propria produzione, che è progredita di circa il 70% tra il 2015 e il 2020, passando dalle 160’000 alle 270’000 tonnellate. Il tasso di autoapprovvigionamento è salito dal 64% a oltre il 77%. In linea di massima la Confederazione dispone di legno a sufficienza per coprire l’aumento della domanda.

La primavera del 2021 è stata molto fredda, circostanza che ha portato a un consumo supplementare di energia pari anche al 20% nella stagione di riscaldamento 2020/2021. I numerosi giorni di riscaldamento hanno avuto come conseguenza una domanda di pellet molto elevata. La pandemia da coronavirus e le fluttuazioni sul mercato del legno hanno inoltre comportato limitazioni per la produzione tanto in Svizzera quanto all’estero.

Produttori e rivenditori non sono stati dunque in grado di rimpinguare le proprie scorte nel corso dell’anno come avveniva di solito. “Al momento, le giacenze in Svizzera sono scarse”, afferma Peter Lehmann, presidente di Propellets.ch, citato nella nota. “Si prevede che la situazione possa migliorare in primavera”. Malgrado gli aumento di prezzo comunque stando all’associazione permane sempre un vantaggio del 13% in termini di prezzo rispetto al gasolio da riscaldamento.

“Abbiamo rapidamente costituito un gruppo di lavoro che tiene costantemente sotto controllo l’attuale situazione, analizza le cifre di mercato ed elabora proposte di soluzione”, dichiara Lehmann. Per esempio, sono già state formulate e inviate raccomandazioni rivolte a rivenditori e clienti con l’obiettivo di contribuire a evitare temporanei colli di bottiglia.

Come misura immediata viene consigliato ai proprietari o gestori di impianti a pellet di concordare le attuali ordinazioni con il proprio rivenditore. Sarebbe di grande aiuto scegliere di riempire completamente i depositi solo in estate: per l’inverno è il caso di acquistare solo la quantità di pellet realmente necessaria. Questo approccio garantisce l’approvvigionamento e offre alla clientela anche un vantaggio in termini di costo, visto che in estate i prezzi del pellet raggiungono normalmente i livelli minimi.

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