Accordo doppia imposizione con Copenhagen
Un nuovo accordo di doppia imposizione con la Danimarca potrebbe rappresentare la prova del nove nella politica interna per l'allentamento del segreto bancario svizzero deciso dal governo federale.
È infatti la Danimarca uno dei due paesi con cui la Svizzera ha raggiunto un’intesa per l’estensione dell’assistenza amministrativa nelle questioni fiscali che rispetti i parametri dell’OCSE, ha comunicato oggi il Dipartimento federale delle finanze.
Le autorità fiscali dei due paesi hanno parafato la riveduta Convenzione di doppia imposizione (CDI). Tale accordo sarà trasmesso per conoscenza ai Cantoni e alle associazioni economiche coinvolte e, successivamente, sottoposto al governo federale. Il testo sarà quindi trasmesso alle Camere federali che dovranno a loro volta approvarlo.
Secondo quanto auspica il governo, solo la prima CDI riveduta secondo i criteri dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) dovrà essere sottoposta a referendum facoltativo. Questa decisione spetta comunque al parlamento.
Per essere stralciata dalla famosa “lista grigia” dei paradisi fiscali stilata dall’OCSE, la Svizzera deve firmare 12 accordi di doppia imposizione. Negoziati sono in corso, tra gli altri, con Stati Uniti, Giappone e Polonia.
In totale 23 paesi membri dell’OCSE hanno pubblicamente affermato di essere interessati a firmare un’intesa di questo tipo con la Confederazione.
swissinfo.ch e agenzie
In conformità con gli standard di JTI
Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative
Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.
Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.