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Ignazio Cassis: popolare come uomo, controverso come politico

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Ignazio Cassis: il ticinese 56enne, capogruppo liberale radicale alle Camere federali è considerato il candidato favorito alla successione in governo del ministro svizzero dimissionario Didier Burkhalter. L'elezione si terrà il 20 settembre. Kilian J. Kessler/Ex-Press

Lanciatosi in politica relativamente tardi, l'italofono Ignazio Cassis sembra essere colui che ha le maggiori probabilità di succedere al dimissionario Didier Burkhalter nel governo svizzero. Comunicativo e gioviale, il deputato nazionale 56enne è molto apprezzato come persona. Politicamente, tuttavia, i pareri sul liberale convinto si dividono. Ritratto.

Appena il ministro degli esteri Didier Burkhalter, il 14 giugno, a sorpresa, ha annunciato le dimissioni, un nome è immediatamente affiorato sulle labbra di tutti: Ignazio CassisCollegamento esterno. Da quel momento in poi il capogruppo liberale radicale alle Camere federali, medico di formazione, sposato senza figli, è sempre stato indicato come il favorito nella corsa al governo, per occupare il seggio lasciato libero dal suo collega di partito.

Ignazio Cassis si è dato un mese di tempo per riflettere, prima di dichiararsi ufficialmente disponibile per la candidatura. Il 1° agosto, proprio il giorno della festa nazionale svizzera, il Partito liberale radicale (PLR) ticinese lo ha designato ufficialmente come unico candidato della sezione del cantone italofono.

Altri sviluppi

Nel frattempo, altri due aspiranti PLR al governo federale sono stati candidati dalle loro rispettive sezioni cantonali del partito nella Svizzera francese: il membro del governo cantonale di Ginevra Pierre Maudet e la deputata nazionale di Vaud Isabelle Moret. Per l’elezione, da parte del parlamento, il 20 settembre, è praticamente certo che il Gruppo PLR alle Camere federali presenterà almeno due candidati. 

Sollevato dall’arrivo di concorrenza

Ignazio Cassis è sollevato dal fatto che ora vi siano concorrenti provenienti dalla Svizzera francofona. “Questo toglie un po’ di pressione dalla mia persona”, ha spiegato a swissinfo.ch, durante il Festival del cinema di Locarno. In effetti, la pressione mediatica su di lui nelle ultime settimane era molto forte. “Alcuni media mi hanno anche contattato più volte al giorno”, racconta Cassis.

Il ticinese narra questa esperienza nel suo stile abituale: aperto e diretto. È infatti notorio che i contatti con questo politico non sono complicati. “Cordiale, socievole, comunicativo”, sono gli attributi costantemente menzionati in relazione a Ignazio Cassis. “È un tipo con cui si potrebbe partire in vacanza anche domani”, ha detto una volta il deputato nazionale dell’Unione democratica di centro (UDC, destra conservatrice) Adrian Amstutz.

“Qualsiasi modo in cui si agisca, probabilmente è giudicato sbagliato”

Il quotidiano di Zurigo Neue Zürcher Zeitung (NZZ) afferma che il ticinese ha un “bisogno di armonia”, che potrebbe persino essere eccessivo, perché questo potrebbe anche denotare una mancanza di capacità dirigista. Capacità di cui necessita un ministro.

Cassis prende tutti questi giudizi su di lui con filosofia. “Qualsiasi modo in cui si agisca, probabilmente è giudicato sbagliato”, dice. Chi dirige troppo, viene tacciato di dittatore, osserva.

Una famiglia di dominio femminile

Ignazio Cassis è cresciuto a Sessa, un villaggio della regione del Malcantone, vicino a Lugano, nei pressi del confine con l’Italia. Suo padre Gino era contadino, e successivamente assicuratore. Ignazio è nato nel 1961 come terzogenito, dopo due figlie. Pare che suo padre sia andato in giro in macchina per il paese suonando il clacson, per celebrare la nascita del primo maschio, scrive Ignazio sul suo sito web. L’arrivo di un’altra sorella più giovane ha poi definitivamente suggellato il predominio femminile nella famiglia.

All’età di 11 anni, un evento lo ha segnato: ha perso il mignolo destro, rimasto incastrato in una ringhiera di ferro e ha così dovuto cambiare i suoi hobby: la tromba al posto del pianoforte e la corsa al posto lancio del peso. Il suo amore per la musica è però rimasto intatto. Non solo si diletta come “cantautore” con la chitarra, ma ha anche una collezione di oltre mille dischi.

Esordio tardivo in politica

Nella politica attiva federale Ignazio Cassis è sbarcato piuttosto tardi: a 46 anni. Mentre a Montagnola, la località dove abita con la moglie, è stato membro del consiglio comunale per un decennio, a livello cantonale non ha mai ricoperto cariche politiche. Ciò è anche dovuto al fatto che la sua funzione di allora – medico cantonale – era incompatibile con una carica politica per il cantone.

Quando il PLR ticinese nel 2003 era alla ricerca di un candidato, se possibile un medico, per le elezioni nazionali, ha acconsentito. Non è riuscito ad accedere al primo colpo alla Camera del popolo, ma vi approderà nel 2007: la collega di partito Laura Sadis viene infatti eletta al governo cantonale ticinese e Ignazio Cassis le subentra al parlamento federale.

Cassis ha studiato medicina a Zurigo e Losanna, perciò, oltre all’italiano, parla correntemente il tedesco e il francese. Dopo il ritorno in Ticino si è specializzato nella medicina preventiva. Tra l’altro, nel 1989, ha effettuato la prima consultazione per un caso di virus dell’AIDS. Come medico cantonale è stato attivo nel Dipartimento ticinese della sanità e della socialità allora diretto dalla socialista Patrizia Pesenti.

Scivolamento a destra

In realtà, Cassis ha sostenuto a lungo l’intervento dello Stato; si è espresso per il divieto del fumo nei locali pubblici, come pure per il divieto della pubblicità del tabacco. Sul piano della politica societaria, è tuttora un liberale di sinistra. È fautore della legalizzazione della cannabis e sostiene il matrimonio omosessuale.

In termini di politica economica è invece nettamente slittato verso destra: in nome della libertà, chiede più responsabilità individuale e meno burocrazia. Questo spostamento è dimostrato anche da varie classifiche parlamentari. Un cambiamento che motiva così: “Adesso capisco molti dossier meglio di prima”.

“Si potrebbe pensare che le casse malati siano gruppi terroristici”

Il settimanale di sinistra svizzero tedesco WoZ lo ha definito uno “studente liberale modello”. In ogni caso, per la sinistra, il capogruppo PLR è un una spina nel fianco. Cassis è nel mirino del Partito socialista, tra le altre cose, a causa della sua strenua opposizione al piano di riforma della previdenza di vecchiaia 2020.

Molto discussa è inoltre la sua funzione di presidente di Curafutura, un’organizzazione ombrello di quattro grandi casse malattia, per la quale riceve una retribuzione di 180mila franchi all’anno. Un’attività che gli è valsa il soprannome di “Cassismalataro” e soprattutto le ire di avversari politici che gli rimproverano di essere solo un lobbista che difende gli interessi delle assicurazioni sanitarie in parlamento. Riguardo ai virulenti attacchi in proposito, in un’intervista al quotidiano di Zurigo Tages-Anzeiger, Cassis ha replicato: “Si potrebbe pensare che le casse malati siano gruppi terroristici”.

Trasparenza sul reddito

Il candidato al governo svizzero respinge le critiche riguardo alle sue rimunerazioni. Sottolinea che, a differenza di altri parlamentari, ha reso pubblici tutti i suoi redditi. Complessivamente, tra mandati politici e professionali, incassa circa 300mila franchi all’anno.

Se è arrivato tardi alla politica federale, da quel momento in poi Cassis è però stato molto attivo. Lo dimostra la lunga listaCollegamento esterno di incarichi politici, mandati commissionali e posizioni in gruppi di interesse che ha ricoperto o che riveste ancora.

Particolarmente importante, naturalmente, è la presidenza del gruppo parlamentare PLR, assunta nel 2015, che ha significativamente accresciuto il suo peso politico a livello federale. Egli è anche presidente dell’influente commissione della sanità della Camera del popolo.

Il candidato passato ai raggi X

Quale grande favorito alla successione di Burkhalter, su Ignazio Cassis sono attualmente puntati tutti i riflettori, come su nessun altro politico svizzero. Il ticinese si è preparato: è perfettamente consapevole che per candidarsi al governo federale occorre avere una scorza dura.

Egli ha sospeso durante la campagna per la corsa al governo la sua controversa attività di presidente di Curafutura. Ma quando si è saputo che ciò nonostante in questo periodo continuerà a percepire la metà della retribuzione abituale, si sono innescate nuove polemiche. Per Cassis, questa è la conferma che “qualsiasi cosa tu faccia, sarai criticato”. Rammenta comunque di essere stato lui stesso a proporre la riduzione di stipendio.

Cassis è sposato da 25 anni, con la radiologa Paola Rodoni. Il candidato al governo ha accettato di rispondere anche a domande indiscrete sulla sfera intima, per esempio sulla fertilità della coppia. “Medicalmente era tutto in ordine, ma semplicemente per noi non ha funzionato per avere figli”.

E ammette anche un piccolo “vizio”: pur essendo specializzato in medicina preventiva, si concede qualche sigaretta.

L’ottavo consigliere federale ticinese?

Le dimissioni a sorpresa di Didier Burkhalter hanno reso possibile la candidatura di Ignazio Cassis. Se fosse effettivamente eletto il 20 settembre, diventerebbe l’ottavo consigliere federale ticinese della storia. La Svizzera italiana non è più rappresentata nel governo federale dal 1999, quando si è ritirato Flavio Cotti.

E questa lunga assenza della regione italofona nel governo svizzero gioca attualmente un ruolo fondamentale nella ponderazione di interessi per la scelta del futuro consigliere federale. “La questione della rappresentanza regionale è attualmente più importante di quella femminile”, dice il presidente del Partito popolare democratico (PPD) Gerhard Pfister. E perfino secondo la presidente delle Donne PLR, Doris Fiala, la questione femminile al momento non ha la priorità assoluta.

Per il candidato ticinese la costellazione attuale è favorevole perché nel governo federale siedono tre rappresentanti della Svizzera francese (Didier Burkhalter, Alain Berset, Guy Parmelin) e quattro dalla Svizzera tedesca (Doris Leuthard, Simonetta Sommaruga, Johann Schneider-Amman, Ueli Maurer). Anche con la perdita di un mandato a beneficio di un italofono, con due seggi, i francofoni sarebbero proporzionalmente ancora ben rappresentati.

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(Traduzione dal tedesco: Sonia Fenazzi)

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