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Asili nido, media, turismo: il parlamento aiuta anche i settori “dimenticati”

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A causa della pandemia, gli asili nido hanno dovuto chiudere i battenti o ridurre drasticamente le loro attività, come qui a Zurigo. Keystone / Christian Beutler

I 57 miliardi di franchi di aiuti d'urgenza stanziati dal governo svizzero per far fronte alla pandemia sono stati approvati dal Parlamento. Alcuni milioni sono stati aggiunti per sostenere altri settori particolarmente colpiti dalla crisi.

Il parlamento svizzero ha ripreso i lavori questa settimana, dopo la forzata sospensione delle sue attività in marzo a causa della pandemia di coronavirus. Entrambe le Camere si sono riunite per tre giorni nel centro di esposizioni della città di Berna. A Palazzo Federale non sarebbe stato possibile mantenere le distanze sociali necessarie per garantire la sicurezza dei partecipanti a questa sessione straordinaria.

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In questa configurazione eccezionale, il parlamento ha esaminato i crediti sbloccati d’urgenza nelle ultime settimane dal governo e le misure decise per combattere la pandemia. Anche se il legislatore ha più potere dell’esecutivo, in generale i parlamentari si sono limitati a convalidare le decisioni del Consiglio federale. Le Camere non hanno elaborato proprie ordinanze di necessità, né hanno obbligato il governo ad apportare modifiche sostanziali alla sua politica di gestione delle crisi.

La presidente del Consiglio nazionale (Camera del popolo) Isabelle Moret e la presidente della Confederazione Simonetta Sommaruga hanno dato il via alla sessione, invitando a un dialogo costruttivo tra il legislatore e l’esecutivo per aiutare la Svizzera a uscire dalla crisi e renderla più forte. I dibattiti sono stati quindi moderati e consensuali, anche se sono state poste ai vari ministri una moltitudine di domande sulla gestione della pandemia.

170 milioni in più

Il Parlamento ha approvato in gran parte i 57 miliardi di franchi di crediti d’emergenza che gli sono stati sottoposti. La discussione è stata un po’ più accesa sulla questione del sostegno finanziario di quasi 2 miliardi di franchi per il settore dell’aviazione: i Verdi e i socialisti hanno chiesto che le compagnie aeree si impegnino a rispettare obiettivi climatici in cambio degli aiuti forniti dallo Stato. Non sono stati seguiti dalla maggioranza delle Camere, che ha optato per raccomandazioni non vincolanti.

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I parlamentari hanno deciso di aggiungere 170 milioni di franchi al pacchetto di contributi per sostenere settori che sono stati “dimenticati” dal governo, pur essendo a loro volta duramente colpiti dalla crisi: 65 milioni di franchi per gli asili nido, 65 per i media e 40 per il turismo. Il parlamento ha inoltre deciso, contro il parere del governo, di elaborare una base giuridica per l’utilizzo di una app che servirà a rintracciare i contatti avuti da persone che hanno contratto il coronavirus.

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Controlli e regolazioni a lungo termine

Ma l’intervento del Parlamento non si ferma qui. Da alcune settimane i presidenti di entrambe le Camere, la delegazione delle finanze e le commissioni hanno ripreso il loro lavoro e sono riusciti a influenzare molte decisioni del Consiglio federale prima dell’inizio della sessione straordinaria. Ad esempio, il governo ha deciso di estendere le indennità di perdita di guadagno a tutti i lavoratori autonomi, siano essi direttamente o indirettamente interessati dalle misure restrittive adottate.

Il legislatore ha anche chiesto uno stanziamento supplementare per l’aiuto umanitario internazionale per sostenere i paesi più poveri di fronte alla pandemia e per partecipare allo sforzo globale di lotta contro il virus. La settimana scorsa il governo ha reagito annunciando l’erogazione di un contributo di 400 milioni di franchi per questo aiuto umanitario. Una parte di questo importo andrà al Comitato internazionale della Croce Rossa e a una fondazione del Fondo monetario internazionale (FMI) incaricata di contenere gli effetti delle catastrofi (Catastrophe Containment and Relief Trust).

Le commissioni parlamentari proseguiranno ora i loro lavori per poter intervenire rapidamente sulle decisioni del Consiglio federale e preparare la sessione di giugno, che si terrà anch’essa nel padiglione espositivo di Berna. Il legislatore dovrà ancora esaminare varie questioni relative alla crisi del coronavirus, ma cercherà di riprendere il suo programma abituale, che ha dovuto abbandonare da un giorno all’altro con l’arrivo della pandemia. E ci sono alcune questioni importanti ancora in sospeso: la revisione della legge sul CO2, l’iniziativa sulle multinazionali responsabili e il matrimonio per tutti.

Traduzione di Armando Mombelli

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