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Rapporto: Il negoziatore svizzero si è dimesso per l’impasse dei colloqui con l’UE

Livia Leu
© Keystone / Peter Klaunzer

Secondo un quotidiano svizzero, la segretaria di Stato Livia Leu ha rassegnato le dimissioni dal suo incarico di negoziatore principale della Svizzera con l'Unione europea, non vedendo miglioramenti nei colloqui in corso con Bruxelles.

Leu, 62 anni, è responsabile dei colloqui con l’UE dall’autunno 2020. La scorsa settimana è stato annunciato che avrebbe ricoperto il ruolo di Segretario di Stato fino alla fine di agosto e sarebbe poi diventata ambasciatrice svizzera in Germania su sua richiesta. Ha dichiarato che la sua partenza è stata una “scelta personale” e non ha inviato un segnale negativo a Bruxelles.

+ Livia Leu si dimette da negoziatore svizzero con l’UE

Ma secondo un articoloCollegamento esterno della SonntagsZeitung, Leu ha lasciato il suo posto di negoziatore con l’UE perché non vedeva “alcuna possibilità di rimettere in carreggiata le relazioni con l’UE senza fare di nuovo le concessioni che hanno fatto fallire l’accordo quadro istituzionale tre anni fa”.

Questa affermazione si basa su una nota di cui i giornalisti della SonntagsZeitung hanno preso visione, relativa a colloqui avvenuti all’inizio di maggio tra funzionari delle autorità federali, datori di lavoro e cantoni.

Secondo la SonntagsZeitung , i presenti all’incontro hanno parlato di “negoziati farsa” per eventuali nuovi colloqui con l’UE previsti per l’autunno.

+ Il negoziatore svizzero vede progressi nei colloqui esplorativi con l’UE

In un’intervista rilasciata sabato alla radio pubblica svizzera SRF, il presidente della Confederazione Alain Berset ha minimizzato le dimissioni di Leu.

“Non è la fine del mondo”, haCollegamento esterno detto alla SRF. “Le istituzioni sono sempre più forti delle persone che le incarnano per un certo periodo”.

Durante il suo periodo di negoziazione con l’UE, Leu ha anche assistito alla rottura dei negoziati per un accordo quadro istituzionale con l’UE nel 2021, quando la Svizzera ha abbandonato unilateralmente le trattative. All’epoca, il governo aveva citato la mancanza di un accordo sulla protezione dei salari, sulle norme in materia di aiuti di Stato e sull’accesso dei cittadini dell’UE alle prestazioni sociali svizzere.

+ Cos’è l’accordo quadro dell’UE?

Da allora, Leu e il suo team hanno condotto colloqui esplorativi con l’UE per ricostruire i legami. A fine marzo il governo ha annunciato che i parametri chiave di un mandato negoziale sarebbero stati elaborati entro la fine di giugno.

Negli ultimi mesi, i funzionari dell’UE hanno dichiarato pubblicamente di voler terminare i colloqui esplorativi il prima possibile e di voler avviare i negoziati per un accordo che sovrintenda ai futuri legami con la Svizzera, da concludersi entro l’estate del 2024.

Secondo il SonntagsBlick, i favoriti per la sostituzione di Leu sono Alexandre Fasel, attuale rappresentante speciale della Svizzera per la diplomazia scientifica a Ginevra, e Rita Adam, ambasciatrice della Svizzera presso l’UE.

+ Svizzera e UE: vicini, ma non troppo

La Svizzera e Bruxelles sono in disaccordo su un accordo per consolidare le relazioni, dopo la decisione del governo svizzero di abbandonare anni di colloqui con l’UE su un accordo quadro per integrare gli oltre 120 accordi bilaterali.

L’anno scorso Berna ha proposto un pacchetto di nuovi colloqui che si sarebbe basato sull’aggiornamento di singoli accordi settoriali piuttosto che sulla creazione di un trattato generale. L’UE si è detta aperta a questo approccio settoriale, ma solo “a condizione che i problemi vengano risolti ovunque”.

La Svizzera vede la “soluzione pacchetto” come un’opportunità per regolare il futuro degli accordi bilaterali settore per settore. L’UE vuole però che la Svizzera si impegni su questioni istituzionali fondamentali come la risoluzione delle controversie, gli aiuti di Stato, la protezione dei salari e la libera circolazione delle persone, perché non vuole che la Svizzera dimentichi le concessioni fatte durante i negoziati. Un altro punto critico è la scelta del tribunale che dovrà dirimere le controversie legali derivanti dalle relazioni bilaterali Svizzera-UE.

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