Atmosfera tesa per Couchepin al Cremlino
A conclusione delle giornate svizzere, c'è stato un incontro a Mosca fra il presidente russo Putin e l’omologo svizzero Couchepin. In un’atmosfera definita «tesa, ma franca» sono stati discussi i temi che toccano i due paesi.
Il disastro aereo di Überlingen e i diritti umani hanno preceduto un giro d’orizzonte su una collaborazione economica sempre più importante.
Il presidente della Confederazione Pascal Couchepin ha colto l’occasione della sua presenza alla settimana svizzera di San Pietroburgo per incontrare il suo omologo russo Vladimir Putin.
Erano ormai diversi anni che i due paesi non si incontravano più ad alto livello ed è stato anche il primo appuntamento con Vladimir Putin, che da tre anni è a capo della Federazione russa.
E questo nonostante la piccola Svizzera sia il quarto investitore diretto in Russia, con un volume di investimenti privati e pubblici che supera ormai il miliardo di franchi.
Eppure le relazioni tra Mosca e Berna non sono prive di nubi. Lo ha confermato Couchepin stesso uscendo dal Cremlino: «Abbiamo avuto un incontro intenso, franco e diretto, ma non privo di tensioni».
Überlingen e diritti umani
È stata soprattutto l’attualità a dominare il dialogo. Così Putin ha voluto informarsi accuratamente sugli ultimi sviluppi dell’incidente aereo di Überlingen. «Non voglio che la faccenda cada in eterne pastoie giudiziarie», ha affermato senza peli sulla lingua il premier russo.
La delegazione svizzera ha fatto il punto sulla situazione, pur appellandosi all’indipendenza della giustizia. Non sarebbero stati rivelati i dettagli dell’accordo privato e civile in corso. All’intesa, per quel che è trapelato al momento, partecipano gli avvocati delle vittime, la Germania, la Svizzera e la società di sorveglianza aerea Skyguide, responsabile dello scontro fra aerei a 11’000 metri sopra il lago di Costanza.
Ma non è questo non è il solo oggetto di divergenza: la Svizzera ha reclamato che dalla lista dei paesi «off shore» stilata dalla Banca centrale russa vengano cancellati i quattro cantoni svizzeri ancora elencati.
Inoltre il Couchepin ha evocato la questione dei diritti umani nel Caucaso. In questo caso Putin si è limitato a mettere a verbale la domanda. Analoga risposta con rimando alla divisione dei poteri da parte svizzera al momento in cui si è arrivati al caso «Angola gate» che ha portato al congelamento di conti su banche svizzere, fra cui denaro di provenienza russa.
Relazioni in crescita
Nonostante i motivi di frizione, la Svizzera sta però diventando un paese sempre più importante per la Russia, soprattutto dal profilo economico. E i temi specifici della collaborazione bilaterale hanno portato i toni del dibattito ad una maggiore cordialità.
Prossimamente si cercherà di stipulare ad un accordo bilaterale sulla collaborazione tecnica, finanziaria e umanitaria. Non ci si aspettano delle rivoluzioni sul modo di agire, ma maggiore efficacia. «Gli accordi non creano soldi, ma permettono di spenderli in maniera intelligente», ha risposto laconico Couchepin ad una domanda dei giornalisti russi, che volevano sapere se l’aiuto elvetico potrà ancora aumentare.
Già adesso comunque le relazioni sono intense. 450 operatori elvetici sono presenti sul territorio russo e il Cremlino auspica un impegno ancora maggiore che integri anche le aziende di medie dimensioni.
Nuovi rapporti
Walther Fetscherin, ambasciatore svizzero a Mosca, fa poi notare che sono in aumento le richieste di collaborazione da parte della Russia. «Sia dal Parlamento russo, sia dai privati, soprattutto dal settore bancario, arrivano richieste di consulenza».
Così esperti svizzeri hanno partecipato alla redazione della nuova legge sulle banche e alla sua implementazione, pur senza essere direttamente coinvolti dal punto di vista finanziario.
«I problemi sono stati discussi, anche se non basta poco più di un’ora per conoscersi a fondo». L’incontro non modifica le relazioni fra partner tanto diversi. Il successo principale della giornataè «l’incontro in sé», si è limitato a commentare Pascal Couchepin.
swissinfo, Daniele Papacella e Jean-Didier Revoin, Mosca
È stato un incontro impari, quello di venerdì a Mosca. Il presidente svizzero è in carica solo per un anno e condivide l’autorità esecutiva con gli altri sei ministri. La Repubblica presidenziale russa conferisce invece ampi poteri al primo cittadino.
La Svizzera può comunque vantare una certa rilevanza economica e industriale che ne fa un partner importante anche per la Russia.
Al termine della seduta di lavoro, Pascal Couchepin ha invitato ufficialmente Putin a compiere una visita di Stato in Svizzera. Per invogliare l’omologo ha ricordato la qualità delle piste elvetiche.
Benché Putin sia un appassionato sciatore, non ha per il momento dato alcuna risposta all’invito elvetico.
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