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Blindati all’Iraq: vendita sospesa

Il futuro dei 180 carri M133 dell'esercito svizzero è ancora incerto Keystone

Il Consiglio federale ha sospeso la sua decisione di autorizzare la vendita di 180 carri blindati agli Emirati Arabi Uniti, che li avrebbero poi ceduti all'Iraq.

L’esito della controversa vendita è quindi ancora incerto, nell’attesa di garanzie sulla loro utilizzazione a scopi civili.

L’esportazione di 180 carri granatieri M113 verso l’Iraq via gli Emirati Arabi Uniti è sospesa. Il Consiglio federale ha infatti deciso mercoledì di bloccare la sua decisione del 29 giugno che avrebbe permesso al Segretariato di stato dell’economia (seco) di autorizzare questa vendita per 12 milioni di franchi.

Il governo ha rivisto la propria posizione su richiesta del Dipartimento federale dell’economia (DFE), l’organo responsabile del dossier.

«Si tratta di fare luce su questioni ancora aperte come la necessità della vendita e il tipo di utilizzazione dei carri in Iraq», ha indicato il portavoce governativo Oswald Sigg.

Il seco – ha aggiunto Sigg – esaminerà inoltre le informazioni secondo cui l’Iraq non sarebbe più interessato ai blindati.

Niente vendita senza garanzie

Una decina di giorni fa, il consigliere federale Joseph Deiss aveva chiesto al seco di fare luce sull’utilizzazione di questi blindati: il capo del DFE aveva affermato di non voler autorizzare la loro vendita, fintanto che non sussistono garanzie di un utilizzo per soli scopi di polizia.

Dal canto suo, il seco fa dipendere l’esportazione dalla risoluzione dell’Onu che prevede l’impiego dei carri M113 provenienti dalla Svizzera per operazioni volte essenzialmente a proteggere le frontiere e oggetti specifici.

Da parte irachena non esiste tuttavia ancora una dichiarazione in merito agli ambiti d’impiego dei carri. Il seco è intenzionato ad esigere che in questa dichiarazione venga fatto esplicitamente riferimento alla risoluzione Onu in vigore. Senza questa garanzia, l’esportazione non sarà autorizzata.

Pareri contrastanti

La vendita dei blindati agli Emirati Arabi Uniti, che li avrebbero poi ceduti all’Iraq, era stata approvata dal Consiglio federale a fine giugno.

Una decisione che ha suscitato molte critiche: socialisti e Unione democratica di centro (partito di destra nazional-conservatore) sostengono che la vendita non è compatibile con la neutralità elvetica. Secondo i Verdi, la vendita contraddice lo spirito della Legge federale sul materiale bellico.

Il Partito liberale radicale e il Partito popolare democratico sostengono invece la decisione del Consiglio federale.

swissinfo e agenzie

Alla fine di giugno, su domanda del ministro elvetico dell’economia Joseph Deiss, il Consiglio federale aveva autorizzato la vendita di 180 carri blindati all’Iraq via gli Emirati Arabi Uniti.

La decisione era stata all’origine di una controversia, dopo che un quotidiano aveva sollevato interrogativi sull’effettivo utilizzo dei carri M113.

Perchè la vendita possa essere effettuata, il destinatario deve dapprima fornire delle garanzie, come stabilito dalla Legge federale sul materiale bellico.

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