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Doris Leuthard sulla via del Consiglio federale

Una candidatura annunciata: Doris Leuthard Keystone

La presidente del Partito popolare democratico punta al governo e si candida alla successione di Joseph Deiss, il dimissionario ministro dell'economia.

La 43enne Leuthard ha buone possibilità di essere eletta il prossimo 14 giugno. La sua candidatura non è ostacolata da nessuno dei grandi partiti svizzeri.

«Sono sicura di essere in grado di svolgere questo compito. Sono motivata: voglio mettermi al servizio del paese»: con queste parole Doris Leuthard, la 43enne presidente del Partito popolare democratico (PPD), ha rotto gli indugi e martedì, a Berna, ha annunciato che si candiderà alla successione di Joseph Deiss in Consiglio federale.

Il ministro dell’economia e rappresentante in governo del PPD aveva reso note le sue dimissioni il 27 aprile.

Reazioni positive

Il comitato del gruppo parlamentare del PPD vorrebbe presentare una sola candidatura all’Assemblea federale che il 14 giugno dovrebbe decidere chi succederà a Joseph Deiss e si è rallegrato della disponibilità di Doris Leuthard. Eventuali altri candidati hanno tuttavia tempo fino alla metà di maggio per farsi avanti. Il comitato del gruppo PPD darà poi la sua indicazione di voto una decina di giorni prima dell’elezione.

Viste le prime reazioni, l’elezione di Doris Leuthard sembrerebbe una pura formalità, anche se i socialisti e l’Unione democratica di centro (UDC) non l’accolgono a braccia aperte. Hildegard Fässler, capogruppo dei socialisti (PS), ha detto che il suo partito eleggerà la Leuthard – definita una donna politicamente poco spettacolare – ma senza entusiasmo.

L’UDC non ha ancora discusso della persona Leuthard, ma riconosce al PPD il diritto di scegliere se presentare uno o due candidati.

Per il vicepresidente del gruppo parlamentare del Partito liberale radicale (PLR) Didier Burkhalter, quella di Doris Leuthard è una soluzione buona e attesa. Per il PLR l’unico problema potrebbe essere l’esperienza nella gestione di un esecutivo, esperienza che a Doris Leuthard manca.

Ruth Genner, presidente dei Verdi, trova che Doris Leuthard rappresenti non solo le donne, ma anche una nuova generazione, in grado di innovare lo stile di governo. Gli ecologisti si aspettano però che una volta nell’esecutivo la consigliera nazionale argoviese ampli il suo campo di visione politica, in particolare in materia di asilo, energia e politica famigliare.

Compito difficile

Oggi il governo elvetico è composto di due rappresentanti del Partito socialista, due del Partito liberale radicale e due dell’Unione democratica di centro. Il PPD dispone di un solo seggio.

Doris Leuthard sa che questo rende più difficile il lavoro in governo, ma è convinta che il Consiglio federale non possa fare a meno della voce del PPD.

Martedì ha detto di essere disposta a investire tutte le sue energie per rappresentare degnamente questa voce in governo qualora la frazione PPD e l’Assemblea federale le dessero fiducia eleggendola.

Nel 2003, quando aveva perso un seggio in governo, il PPD aveva dovuto assistere alla non rielezione dell’allora ministra di giustizia Ruth Metzler. Con Doris Leuthard presenta un’altra donna. In caso di elezione diventerebbe la quinta consigliera federale della storia svizzera.

swissinfo e agenzie

Doris Leuthard è nata nel 1963 a Merenschwand, in una zona storicamente a maggioranza popolare democratica.
È un’avvocata indipendente.
Nel 1997 è stata eletta nel parlamento cantonale argoviese.
Nel 1999 è stata eletta in Consiglio nazionale (la camera bassa del parlamento elvetico).
È diventata vicepresidente del Partito popolare democratico svizzero (PPD) nel maggio del 2001; nel settembre del 2004 ha assunto la carica di presidente.

Joseph Deiss, rappresentante del Partito popolare democratico (PPD, centro) in governo, ha annunciato le sue dimissioni il 27 aprile.

La persona che gli succederà, sarà designata dall’Assemblea federale il 14 giugno 2006.

I sette seggi del governo svizzero, il Consiglio federale, vengono suddivisi tra i quattro principali partiti politici del paese, in funzione del loro peso elettorale.

Il PPD è rappresentato in governo dal 1891. In seguito all’erosione del suo elettorato (20,2% nel 1983; 14,4% nel 2003), il 10 dicembre 2003, il PPD ha perso uno dei suoi due seggi in favore dell’Unione democratica di centro (destra dura).

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