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Elezioni: i nuovi partiti di centro avanzano

Le elezioni federali 2011 hanno segnato un'avanzata dei nuovi partiti di centro Keystone

Le nuove formazioni di centro, ossia i Verdi liberali e il Partito borghese democratico, sono i vincitori delle elezioni federali 2011. L'UDC perde preferenze e seggi, ma resta il primo partito della Svizzera. In calo anche gli ecologisti e i partiti di centro tradizionali.

Per la prima volta nell’ultimo ventennio, si registra un’inversione di marcia dell’Unione democratica di centro (UDC). Secondo le proiezioni della Società svizzera di radiotelevisione SSR per la Camera del popolo, il partito della destra conservatrice otterrebbe 55 seggi su 200. Pur restando di gran lunga il primo partito della Svizzera con il 25,3% dei voti, retrocederebbe di 3,6 punti percentuali rispetto al 2007 e perderebbe 7 seggi. Il partito di Toni Brunner ha dunque fallito il suo obiettivo di superare il 30%.

Stabile in seconda posizione il Partito socialista (PS) che, pur perdendo consensi, conquisterebbe un mandato in più di quattro anni fa. Con il 17,6% (-1,9 punti percentuali) otterrebbe 44 seggi. Sarebbe l’unico dei cinque più grandi partiti della Svizzera a non perdere seggi.

I due partiti tradizionali di centro, liberale radicale (PLR) e popolare democratico (PLR) proseguirebbero il loro declino, scendendo rispettivamente al 14,7% (-3 punti percentuali) e al 13,0% (-1,5). Il PLR otterrebbe 31 seggi (-4), il PPD 28 seggi (-3).

I Verdi retrocederebbero dal 9,6 all’8% e otterrebbero così 13 seggi, vale a dire 7 in meno di quattro anni fa. Il Partito ecologista svizzero manca dunque chiaramente il bersaglio: il suo obiettivo era infatti di superare la soglia del 10% per poi rivendicare un mandato nel governo federle.

Aria fresca al centro

Al contrario, sarebbero in netta ascesa i Verdi liberali che, con il 5,2 % dei voti (+3,8), otterrebbero 12 seggi, ossia 9 in più. Questo giovane partito, nato da una scissione nei Verdi zurighesi, si era presentato per la prima volta alle elezioni federali nel 2007. I suoi rappresentanti nella legislatura appena conclusasi facevano parte del Gruppo PPD ed evangelici. Ora potrà costituire un proprio Gruppo alle Camere federali, poiché il numero minimo di deputati richiesti è di 5.

Guadagno netto di 9 seggi anche per il Partito borghese democratico (PBD). La formazione nata da una scissione all’interno dell’UDC dopo l’esclusione dal governo federale di Christoph Blocher, e che dunque non esisteva ancora nel 2007, incamererebbe il 5,2% dei voti. Rispetto al numero di deputati nazionali PBD uscenti – ossia coloro che nel corso della legislatura erano dai ranghi dell’UDC per passare alla nuova formazione – la progressione sarebbe di 4 seggi.

L’avvento dei Verdi liberali e del PBD è però un fenomeno circoscritto alla Svizzera tedesca e ai Grigioni. Nella Svizzera romanda, pur avendo presentato delle candidature, queste formazioni non hanno sfondato. In Ticino si sono lanciati solo i Verdi liberali democratici della Svizzera italiana, ma senza successo. Hanno infatti raccolto poco più dell’1% dei voti.

Esclusione sfiorata per il presidente del PLR

Tra le novità delle elezioni federali 2011, figura anche l’entrata in Consiglio nazionale di un rappresentante del Movimento dei cittadini ginevrino (MCG). La formazione populista ha soffiato al PLR uno dei due seggi che deteneva finora.

Una notizia clamorosa è giunta dal Ticino, dove il presidente del Partito liberale radicale (PLR) svizzero Fulvio Pelli, in Consiglio nazionale dal 1995, ha sfiorato l’estromissione. Pelli alla fine l’ha spuntata per 58 voti sul collega di partito Giovanni Merlini.

L’agenzia di stampa Ats ricorda che l’esclusione dal parlamento elvetico di un presidente di partito nazionale risale a oltre 30 anni fa. Anche all’epoca, nel 1979, si trattava del presidente del PLR, il neocastellano Yann Richter, che aveva tentato il salto dalla Camera del popolo a quella dei Cantoni, fallendo l’obiettivo.

In Ticino il PLR è rimasto il primo partito, seppur in leggero calo, davanti al PPD e alla Lega. Quest’ultima però, grazie alla congiunzione delle liste con l’UDC, superato i liberali radicali, che hanno così perso uno dei loro attuali tre mandati.

L’altro grande perdente in Ticino è il PS, che ha lasciato sul terreno uno dei suoi due seggi, quello finora occupato da Fabio Pedrina che non si è ripresentato. Rieletta invece l’uscente Marina Carobbio.

Grandi vincitrici in Ticino sono la Lega che ottiene due seggi, e dunque raddoppia, e l’UDC che conquista un seggio e manda così per la prima volta un proprio rappresentante a Berna.

Il PPD mantiene entrambi i suoi attuali seggi. Fatto curioso, due candidati popolari democratici si sono collocati al secondo posto con lo stesso numero di voti – 23’979 -. Si procederà dunque al sorteggio per decidere chi dei due sarà eletto.

Nei Grigioni esce il PLR, entrano Verde liberali

Il PLR subisce uno scacco anche nei Grigioni. Il deputato nazionale uscente Tarzisius Caviezel non è stato rieletto e il PLR retico esce così di scena dalla Camera del popolo. È la prima volta che succede nel cantone dall’introduzione del sistema proporzionale nel 1919.

Vincitore nei Grigioni – dove ben tre uscenti su cinque non si sono più ripresentati per sollecitare un mandato –è il blocco composto di PS, Verdi e Verdi liberali, che hanno congiunto le liste, con il 26,01% dei voti e due seggi. Al Consiglio nazionale sono eletti la socialista del Grigioni italiano Silva Semadeni, che aveva già occupato un seggio dal 1995 al 1999, e il Verde liberale Josias F. Gasser.

Ottengono un seggio ciascuno l’UDC (24,99%), il PBD (20,45%) e il PPD (16,64%).

Tanti ballottaggi per la Camera dei Cantoni

Per oltre un terzo dei seggi – 19 su 46 – della Camera dei cantoni, dove prevale il sistema maggioritario, sarà necessario il ballottaggio. Anche qui sia l’UDC sia i Verdi hanno mancato i loro obiettivi.

Nei Grigioni, l’UDC ha perso il proprio seggio, conquistato dal PLR. Al primo turno, in totale i democentristi hanno ottenuto quattro seggi, tutti in cantoni dove erano già rappresentati al Consiglio degli Stati: Glarona, Sciaffusa, Turgovia e Svitto.

In particolare dovranno andare al ballottaggio, e la partita non si annuncia facile, esponenti di spicco dell’UDC, quali l’ex consigliere federale Christoph Blocher a Zurigo e il presidente del partito Toni Brunner a San Gallo.

Oltre ai quattro mandati ottenuti dall’UDC, al primo turno hanno conquistato sette seggi ciascuno i partiti socialista, liberale radicale e popolare democratico. Un bel colpo è stato messo a segno dal PS nel cantone Argovia, dove ha conquistato un seggio con Pascale Bruderer.

Le elezioni federali si svolgono ogni quattro anni nella penultima domenica del mese di ottobre.

I 200 membri del Consiglio nazionale (Camera del popolo), sono eletti secondo il sistema proporzionale, ossia tenendo conto della forza numerica dei partiti.

Ad eccezione dei cantoni di Neuchâtel e del Giura, i 46 membri del Consiglio degli Stati (Camera dei cantoni) sono invece eletti con il sistema maggioritario. Ogni cantone dispone di due seggi ed ogni semicantone di un seggio al Consiglio degli Stati, indipendentemente dal numero di abitanti. Tranne che in Appenzello interno, dove l’elezione si è già svolta in aprile, in tutti i cantoni anche il primo turno dello scrutinio per il Consiglio degli Stati alle elezioni federali 2011 ha avuto luogo il 23 ottobre.

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