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Il no borghese alle domeniche senza auto

Una soluzione che penalizza le zone periferiche, il turismo, il mondo dello sport e della cultura.

Irritare l’Unione Europea sarebbe inopportuno, secondo gli oppositori delle domeniche senza auto.

L’iniziativa per quattro domeniche all’anno senz’auto è «antieconomica, dirigista e inutile». È quanto sostiene il comitato parlamentare borghese, contrario al testo in votazione il 18 maggio. Immaginabile nelle città, questa restrizione è insensata a livello nazionale.

La legge già le permette

Simili giornate senza automobili, come è già avvenuto a Milano, sono già state realizzate nella città di Lucerna o nella regione del lago di Morat. Attualmente, la legge già lo permette, ha dichiarato il consigliere nazionale Georges Theiler (PLR/LU).

Il divieto generale proposto dall’iniziativa è invece un passo assurdo da parte di un paese come la Svizzera, fortemente dipendente dal turismo. Ogni domenica in Svizzera entrano da 120 a 180 mila veicoli stranieri, di cui 30 mila in transito. Adottando un divieto di circolazione – ha sottolineato Theiler – rischiamo di irritare l’Unione europea, incitandola ad adottare provvedimenti di ritorsione.

Regioni periferiche penalizzate

Il divieto di circolare infliggerebbe inoltre un duro colpo alle regioni periferiche e di montagna, ha dichiarato il consigliere agli Stati Rolf Escher (PPD/VS). I trasporti pubblici non dispongono di mezzi a sufficienza per sopperire al traffico privato, ha aggiunto.

Secondo Hanspeter Seiler (UDC/BE), le perdite economiche legate al turismo e al settore alberghiero sono valutate tra 25 e 100 milioni di franchi per domenica. Particolarmente colpiti: le piccole e medie imprese (PMI) dei settori della gastronomia e gli organizzatori di manifestazioni sportive e culturali.

Per Barbara Polla (LIB/GE), gli iniziativisti, dichiarando che le domeniche senz’auto offrirebbero tempo libero per gli svaghi e lo sport o spazi liberi per le famiglie, usurpano il termine «libertà». «Non vogliamo che ci si prescriva la nostra libertà», ha aggiunto. «Non vogliamo andare a fare le grigliate sull’asfalto rovente delle autostrade: non è lì che vogliamo trascorrere il nostro tempo libero», ha concluso.

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