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Il nodo dell’asilo

Keystone Archive

Nuova legge sugli stranieri e revisione della legge sull’asilo. Sono i temi dibattuti nella sessione straordinaria del Consiglio nazionale che si apre lunedì.

Da anni ormai il tema dell’asilo divide la società svizzera. Neppure l’attuale revisione metterà fine alla discussione. Tanto più che il ministro della giustizia Blocher la ritiene insufficiente.

Pochi temi hanno segnato la discussione politica in Svizzera negli ultimi decenni quanto il diritto d’asilo.

Se la sinistra non ha risparmiato critiche al diritto d’asilo in vigore, ritenuto troppo restrittivo, è soprattutto la destra ed in particolare l’Unione democratica di centro (UDC, destra dura) ad aver fatto del tema un cavallo di battaglia.

L’UDC ha continuato per anni a puntare il dito contro una politica d’asilo percepita come troppo permissiva e costosa, insistendo sugli “abusi” da parte dei richiedenti l’asilo.

Una fortissima minoranza

Il discorso della destra ha saputo intercettare i timori di una larga fascia della popolazione. Nel novembre 2002, i votanti hanno respinto di strettissima misura un’iniziativa dell’UDC che chiedeva l’introduzione della cosiddetta “regola dello Stato terzo”.

In virtù di questa regola, i profughi giunti in Svizzera passando per uno Stato ritenuto sicuro non avrebbero potuto presentare una domanda d’asilo e sarebbero stati respinti verso il paese di transito.

Un’altra iniziativa dell’UDC, che mirava ad escludere dal diritto d’asilo i profughi entrati clandestinamente in Svizzera, era stata respinta nel 1996 dal 53,6% dei votanti. Un referendum lanciato dalla sinistra contro l’attuale legge sull’asilo si è invece scontrato nel 1999 con l’opposizione di oltre 70% degli elettori.

Giro di vite

I risultati delle consultazioni popolari non hanno mancato di influire sull’evoluzione del diritto d’asilo in Svizzera.

Dal 1° aprile 2004 – per ricordare solo il più recente giro di vite, deciso nell’ambito del programma di risparmi 2003 della Confederazione – i profughi colpiti da una decisione di non entrata in materia sulla domanda d’asilo non hanno più diritto all’assistenza sociale.

E anche la revisione della legge sull’asilo, attualmente in discussione, integra molte proposte avanzate dalla destra.

Il progetto governativo

Il progetto di revisione presentato dal Consiglio federale nel 2002 ripropone la “regola dello Stato terzo”, seppure in una variante che prevede eccezioni, ad esempio per richiedenti che hanno parenti prossimi in Svizzera.

La proposta del governo mira inoltre ad accelerare le procedure d’asilo e di ricorso.

Sul piano finanziario, la revisione comprende un sistema di incentivi per indurre i cantoni ad applicare rapidamente le decisioni dell’amministrazione federale ed una tassa speciale per i richiedenti l’asilo che svolgono un’attività lavorativa.

Ammissione per ragioni umanitarie

In compenso, il Consiglio federale propone – recependo l’evoluzione in atto nell’UE – di migliorare lo statuto delle persone che fuggono da una guerra civile o da una situazione di grave minaccia e che pur non rispondendo ai requisiti per ottenere asilo non possono essere respinte, per ragioni umanitarie, verso il paese di provenienza.

Queste persone dovrebbero aver in futuro maggiori possibilità di accedere al mercato del lavoro e di ottenere il ricongiungimento familiare. Una proposta questa che rischia di scatenare accese discussioni in parlamento.

“Per noi si tratta di un articolo inaccettabile, che dà un segnale assolutamente sbagliato”, si indigna Hans Fehr, consigliere nazionale UDC e direttore dell’ Azione per una Svizzera neutrale e indipendente (ASNI).

“L’ammissione per motivi umanitari è uno dei pochi aspetti positivi della revisione”, risponde Jürg Schertenleib, portavoce dell’Organizzazione svizzera di aiuto ai rifugiati (USAR). “Se non fosse accettata, la revisione sarebbe per noi da respingere”.

Ulteriori inasprimenti in commissione

A suscitare in modo particolare l’opposizione di Schertenleib a buona parte del pacchetto vi sono gli ulteriori inasprimenti della legge chiesti dalla maggioranza della commissione delle istituzioni politiche (CIP) del Consiglio nazionale.

La CIP vuole che la Confederazione possa congelare gli aiuti allo sviluppo degli Stati che ostacolano il rientro dei loro cittadini la cui richiesta d’asilo è stata respinta e chiede che le autorità prendano contatto con lo Stato d’origine dei richiedenti immediatamente dopo una decisione negativa di prima istanza, al fine di procurarsi i documenti per il rimpatrio.

Le procedure di prima e seconda istanza dovrebbero inoltre essere ulteriormente accelerate e le decisioni della Commissione di ricorso in materia d’asilo dovrebbero essere prese da un solo giudice (invece dei tre attuali).

Combattere gli abusi, soccorrere i perseguitati

Nel plenum, la versione votata dalla CIP dovrà confrontarsi con numerosi emendamenti, presentati sia dalla destra, sia dalla sinistra.

“Complessivamente il progetto è per noi insufficiente”, chiarisce Hans Fehr, “Potremo accettare la revisione solo se le nostre principali proposte saranno accettate”.

Oltre a respingere l’ammissione per motivi umanitari, l’UDC vuole che i tagli all’assistenza sociale siano estesi anche ai richiedenti la cui domanda d’asilo è stata respinta e che la regola dello Stato terzo sia applicata senza eccezioni.

Ma Fehr non crede che il suo partito possa vincere su tutta la linea. “Rimarrà necessario lanciare la nostra terza iniziativa sull’asilo, in estate”.

Schertenleib spera dal canto suo che sia possibile migliorare alcuni articoli e che passi il principio di estendere il diritto d’asilo anche alle persone non perseguitate da uno Stato, ma da milizie irregolari o da membri della famiglia. “Quasi tutti i paesi europei accettano ormai questo principio. Sarebbe imbarazzante se la Svizzera facesse eccezione”.

Blocher mette le mani avanti

Che il dibattito sull’asilo non sia destinato ad esaurirsi con l’attuale revisione lo ha del resto detto chiaro e tondo in una conferenza stampa venerdì a Berna il nuovo ministro di giustizia e polizia, Christoph Blocher, figura ispiratrice della linea dura dell’UDC in tema d’asilo.

Per Blocher le misure volute dalla sua predecessora Ruth Metzler sono un passo nella giusta direzione, ma non bastano. Altri inasprimenti sono necessari, in particolare per lottare contro i richiedenti l’asilo che dissimulano la loro identità.

swissinfo, Andrea Tognina

Profughi riconosciuti alla fine del 2003: 24’729
Persone accolte provvisoriamente: 24’467
Persone in attesa di decisione definitiva: 41’272

Il risultato finale di questa revisione della legge sull’asilo dipenderà dalle posizioni del centro-destra, in particolare per quel che riguarda l’articolo sull’ammissione per ragioni umanitarie.

Se da parte del Partito popolare democratico ci si può attendere un sostanziale sostegno ad un progetto voluto da Ruth Metzler, ex consigliera federale PPD, determinate sarà il voto dei deputati del Partito liberale radicale, altro partito dello schieramento borghese.

Dopo il dibattito al Consiglio nazionale, la revisione sarà affrontata al Consiglio degli Stati, la Camera alta del Parlamento svizzero.

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