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L’impegno della Svizzera irrita Israele

“Rifiutiamo di essere nemici”, protestano questi cittadini israeliani a Gerusalemme. voices.op.org

Il “documento svizzero” per la pace, che dovrebbe essere sottoscritto il 4 novembre a Ginevra, continua a suscitare critiche in Israele.

L’ambasciatore dello Stato ebraico a Berna è stato informato sugli incontri israelo-palestinesi, sostenuti e finanziati dalla Svizzera.

Il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) ha informato, mercoledì, l’ambasciatore d’Israele a Berna Ygal Antebi sul dialogo fra rappresentanti palestinesi e israeliani.

Gli incontri sono sfociati, la scorsa fine settimana in Giordania, in un piano di pace informale che sarà sottoscritto ai primi di novembre a Ginevra.

Israeliani diffidenti

Sempre mercoledì i collaboratori più stretti d’Ariel Sharon hanno fatto sapere quanto il primo ministro israeliano sia scontento del ruolo della Svizzera nella messa a punto del piano di pace, affermando che esso potrebbe “creare tensione tra i due Paesi”.

Secondo la radio israeliana, la data del 4 novembre evocata dalla stampa per la firma del documento irrita particolarmente Sharon ed il suo entourage.

Il primo ministro israeliano ed i membri del suo governo vedono una «cattiva propaganda» nel fatto di aver scelto proprio il giorno dell’anniversario dell’assassinio dell’ex premier Yitzhak Rabin, nel 1995, per la firma del documento “svizzero”per la pace in Medio Oriente.

Vivamente criticato da una parte rilevante della classe politica israeliana, l’accordo di Ginevra suscita pure la diffidenza della popolazione israeliana.

Secondo un sondaggio pubblicato mercoledì dal tabloid «Yediot Aharonot», il giornale a più forte tiratura nello Stato ebraico, il 59% degli israeliani sono contrari al piano di pace, mentre il 39% lo sostiene.

La politica dei buoni servizi

Promosso due anni fa nella città di Calvino e portato avanti da allora nel più gran segreto, il «patto di pace» è stato concluso la scorsa fine settimana, sotto l’egida della Svizzera, sulla riva giordana del Mar Morto da una delegazione palestinese e rappresentanti della sinistra israeliana.

Berna ha riconosciuto di aver fornito un aiuto logistico e finanziario alle discussioni e ha spiegato il proprio ruolo all’ambasciatore dello stato ebraico, ha indicato il DFAE in un comunicato diffuso alla stampa.

Tony Blair, il regista?

Sempre mercoledì, il principale giornale palestinese, «Al-Quds», scrive da parte sua che le grandi linee dell’iniziativa di pace sono state redatte in febbraio «sotto il patrocinio» di Tony Blair.

Il primo ministro britannico – scrive il quotidiano palestinese senza citare le proprie fonti – ha partecipato a una riunione tra delegazioni israeliana e palestinese a Woking, presso Londra.

Sempre secondo «Al-Qods», «il 75% delle clausole dell’iniziativa sono state elaborate durante questa riunione e il resto durante la riunione del Mar Morto».

swissinfo e agenzie

La Svizzera ha ufficialmente informato l’ambasciatore d’Israele sul contenuto del “documento” per la pace, che dovrebbe essere sottoscritto il 4 novembre a Ginevra.

L’iniziativa di pace della Svizzera irrita però il governo del primo ministro israeliano Sharon e preoccupa la maggioranza della popolazione ebraica.

Negoziato nel più assoluto segreto da una delegazione palestinese e da rappresentanti della sinistra israeliana, il “patto di pace” è stato promosso due anni fa a Ginevra.

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