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L’uguaglianza tra i sessi è ancora una chimera

Là dove lavorano molte donne, come nell'assistenza ai malati, i salari sono bassi Keystone

Uomini e donne, due realtà diverse? In Svizzera sembrerebbe di sì. Lavoro, formazione, impegno nell'economia domestica, politica: le pari opportunità sono ancora lontane.

Dopo un leggero miglioramento negli anni Novanta, oggi la situazione è stagnante. Le donne guadagnano fino al 20% in meno.

Dopo i progressi registrati negli anni Novanta, il processo verso la parità tra i sessi sta attraversando in Svizzera una fase di rallentamento: la situazione di stallo, indica l’Ufficio federale di statistica (UST), riguarda la formazione, il lavoro, le disparità salariali, la ripartizione dei compiti domestici e la rappresentanza nelle istituzioni politiche.

Solo due elementi, afferma il terzo rapporto sulla parità tra i sessi dell’UST, hanno un impatto positivo maggiore sulla vita delle donne che su quella degli uomini: le donne vivono più a lungo e hanno meno problemi con la giustizia. Nella maggior parte degli altri settori continuano invece ad essere sfavorite.

Fiocco azzurro ma non troppo per la formazione

Sul piano della formazione, afferma l’UST, le disparità tra i sessi si sono attenuate: ciò non toglie che le donne senza formazione post obbligatoria (pari al 23 per cento del totale) continuano ad essere più numerose degli uomini (14 per cento).

Aumenta il numero delle persone che acquisiscono un diploma di formazione superiore, ma se il numero delle donne che intraprendono degli studi sta crescendo più rapidamente di quello degli uomini, restano delle differenze. Paragonando il numero di diplomi acquisiti, lo scarto a sfavore delle donne (16 punti percentuali nel 1991) non accenna a ridursi.

Meno incarichi di prestigio, meno soldi, meno previdenza

Le donne che esercitano un’attività professionale rappresentano oggi il 74 per cento del totale (88 per cento per gli uomini): oltre la metà lavora tuttavia a tempo parziale (10 per cento per gli uomini).

Sette donne su dieci sono peraltro impiegate senza funzioni dirigenziali (cinque su dieci per gli uomini) e spesso si confrontano con condizioni di lavoro precarie. Ben l’undici per cento delle donne svolge lavori retribuiti con salari di molto inferiori alla media. Tra gli uomini questa percentuale scende al due per cento.

In considerazione dei salari più bassi le donne sono svantaggiate anche nella previdenza sociale. Non c’è parità nemmeno sul fronte della disoccupazione: il tasso di senza lavoro tra le donne è del 4,5 per cento e tra gli uomini del 3,8 per cento.

L’UST segnala che tra il 1994 e il 1998 le differenze salariali tra i sessi sono diminuite: dal 24 per cento al 21 per cento nell’economia privata e dal 13 per cento al 10 per cento nella pubblica amministrazione. Tra il 1998 e il 2002 i dati sono però rimasti immutati (21 per cento e 11 per cento).

Poco rappresentate nel mondo politico

Le donne svizzere hanno dovuto aspettare il 1971 per ottenere il diritto di voto. Poco più di trent’anni non sono stati sufficienti a garantire un’equa partecipazione delle donne alla vita politica del paese.

Le ultime elezioni hanno fatto registrare una leggera progressione (+2,5 per cento) della quota femminile in Consiglio nazionale. Le deputate occupano ora il 26% dei seggi della camera bassa del parlamento. In Consiglio degli Stati la quota femminile è del 24%.

Il numero di rappresentanti femminili varia da partito a partito. La quota femminile tra i socialisti e i verdi sfiora il 50 per cento. Il Partito popolare democratico (centro) registra un 32 per cento. I liberali sono a quota 19 per cento e la destra, rappresentata dall’Unione democratica di centro, arriva solo al 5,5 per cento.

swissinfo e agenzie

Differenze di salario tra uomo e donna nell’industria privata: 24% nel 1994, 21% nel 1998 e nel 2003
Differenze nell’amministrazione pubblica: 13% nel 1994, 10% nel 1998, 11% nel 2003
Il 74% delle donne lavora (uomini 88%)
Il 70% è impiegata senza funzioni di comando (uomini 50%)
Solo il 25% dei parlamentari è di sesso femminile

Il terzo rapporto sulla parità dei sessi dell’Ufficio federale di statistica non contiene buone notizie per le donne svizzere. Negli ultimi dieci anni non si sono registrati miglioramenti sensibili della loro condizione.

La Svizzera si situa però nella media europea. La percentuale di donne lavoratrici, intorno al 70%, è tra le più alte. La Danimarca guida la classifica con il 71,6%, l’Italia è il fanalino di coda con il 39,6%.

Per quanto riguarda la disparità di salario, la Svizzera è sullo stesso livello di Olanda e Austria (le donne guadagnano il 21% in meno). Solo in Gran Bretagna c’è una differenza maggiore (25%). Bene l’Italia (9%), il Belgio (7%) e il Portogallo (6%).

La percentuale di donne in Parlamento (25%) è nella media europea. Guidano la classifica i paesi scandinavi (Svezia 44%), mentre Italia (11%), Francia (10%) e Grecia (9%) sono agli ultimi posti.

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