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La fine dell’accordo aereo

L'accordo aereo tra Svizzera e Germania è definitivamente sepolto. Dopo il Consiglio nazionale, anche il Consiglio degli Stati lo ha bocciato.

A nulla sono valsi gli ammonimenti del ministro dei trasporti Moritz Leuenberger. Berlino ha già annunciato misure unilaterali.

Con 30 voti contro 13 la Camera dei cantoni si è allineata alla posizione del Consiglio nazionale, affossando definitivamente l’accordo sul sorvolo del territorio tedesco di aerei in partenza e in arrivo dall’aeroporto di Zurigo-Kloten.

Ritorsioni tedesche

Moritz Leuenberger, ministro dei trasporti, ha inutilmente messo in guardia dalle ritorsioni tedesche, del resto preannunciate.

La scorsa fine di settimana la Germania ha reso noto che, in caso di bocciatura dell’accordo, il divieto di sorvolo della parte meridionale del paese sarebbe esteso al periodo tra le 21.00 e le 7.00. Mercoledì la Germania ha annunciato le misure entreranno in vigore già a metà aprile.

Finora, in base all’accordo, che su questo punto è già entrato in vigore, la limitazione vale tra le 22.00 e le 6.00. Deroghe nei weekend sarebbero inoltre ammesse solo per fattori meteorologici.

In un secondo tempo, probabilmente nell’aprile 2003, la Germania intende introdurre altre contromisure, che comporteranno la riduzione ad un massimo di 80’000 voli sul sud della Germania. Contrariamente alla situazione attuale, per tutti questi provvedimenti non è inoltre previsto alcun periodo di adattamento.

La Germania non sembra invece interessata a riaprire i negoziati per un nuovo accordo aereo. Berlino – ha affermato una portavoce del ministro dei trasporti tedesco – ha già fatto tutto il possibile per salvare un accordo “che rappresentava un buon compromesso per entrambe le parti.”

Un risultato scontato

Durante il lungo dibattito al Consiglio degli Stati, ben 17 parlamentari hanno voluto esprimersi. Secondo i contrari all’accordo, facendo tabula rasa del trattato la Confederazione può riprendere negoziati con la controparte libera da qualsiasi fardello giuridico e allargare le trattative a tutto il settore dei trasporti.

L’esito del voto era scontato dopo che la commissione dei trasporti degli Stati lo aveva affossato con otto voti contro tre alla fine di febbraio. In precedenza, nella sessione estiva dello scorso anno, il Consiglio nazionale non era neppure entrato in materia.

Le reazioni da parte svizzera

La bocciatura dell’accordo aereo fra Svizzera e Germania è stata accolta con soddisfazione dal canton Zurigo e da economiesuisse. L’aeroporto di Kloten reagisce con indifferenza, mentre l’unica voce fuori dal coro è quella di Skyguide, che parla di «ritorno al Medioevo».

La società svizzera per il controllo aereo teme ora che la Germania metta in pratica le minacce di riprendersi il controllo dei cieli delle sue regioni meridionali, oggi assicurato appunto da Skyguide. Una simile riorganizzazione avrebbe conseguenze pesanti non solo per Skyguide, ma pure per il traffico aereo e l’aviazione elvetica in generale, ha dichiarto il portavoce Patrick Herr.

Per la società svizzera ciò si tradurrebbe in minori entrate dell’ordine di 30-40 milioni di franchi l’anno, ha aggiunto Herr.

Unique

La società che gestisce l’aeroporto di Kloten, Unique, che da sempre si è detta contraria ai termini dell’accordo, non crede che la Germania possa mettere in pratica le annunciate misure unilaterali entro la metà di aprile.

Affinché le nuove limitazioni siano messe in pratica è necessario un nuovo regolamento di gestione, ha dichiarato la portavoce di Unique Sonja Zöchling. Ciò implicherebbe l’inoltro di una richiesta di modifica all’Ufficio federale dell’aviazione civile (UFAC), la pubblicazione del progetto e l’attesa dalla scadenza dei termini di ricorso.

I responsabili dell’aeroporto zurighese ammettono tuttavia che la prevista estensione del divieto di sorvolo notturno li obbligherà a deviare gli atterraggi sulle rotte di avvicinamento da est, con le conseguenze facilmente immaginabili per gli abitanti di quelle regioni.

Unique non vuole invece per il momento commentare l’eventualità di un ricorso contro le misure unilaterali preannunciate dalla Germania. «Aspettiamo di conoscere i dettagli della relativa ordinanza», ha dichiarato la portavoce.

Swiss

Anche la compagnia Swiss aspetta di conoscere l’ordinanza tedesca prima di decidere eventuali ricorsi. Ciò che è chiaro è che la compagnia risulterebbe ulteriormente penalizzata in un contesto europeo, ha detto il portavoce Dominik Werner.

Swiss ha già fatto ricorso ai tribunali tedeschi contro le limitazioni di volo per i week end introdotte lo scorso autunno. Dopo la risposta negativa del Tribunale amministrativo di Mannheim, la compagnia a inoltrato un ricorso in nullità al Tribunale amministrativo federale della Germania.

Cantoni ed economiesuisse

Le reazioni più positive alla decisione del consiglio degli Stati sono state quelle del canton Zurigo e dell’organizzazione degli imprenditori economiesuisse.

Il governo zurighese, da tempo deciso a combattere per vie legali le limitazioni tedesche, si dice pronto a sopportare che «provvisoriamente la popolazione del cantone debba subire in maggior misura il rumore degli aerei e che le capacità dell’aeroporto siano limitate».

A suo avviso la situazione attuale è comunque meglio di un accordo che «svantaggia gli zurighesi e arreca danni all’aeroporto di Kloten». Sulla stessa lunghezza d’onda, economisuisse ritiene che l’accordo bocciato serviva «in modo unilaterale gli interessi tedeschi» e che «nessun aeroporto tedesco deve subire restrizioni analoghe».

swissinfo e agenzie

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