Le reazioni alle misure di Swiss
Sindacati preoccupati, politica soddisfatta e ipoteche ancora aperte dopo l'annuncio della ristrutturazione di Swiss.
Un po’ ovunque traspare il sospetto che non sia ancora abbastanza per salvare la compagnia aerea.
Swiss si fa in due per abbassare i costi e riconquistare quota. E immediatamente dopo la conferenza stampa, il Consiglio federale ha risposto con soddisfazione alle misure definendole «corrispondenti alle attese». La Confederazione detiene un quinto del capitale, inoltre cantoni e comuni hanno sottoscritto un’ulteriore fetta del capitale azionario.
Ma nel comunicato, il governo nazionale pone l’accento su una frase proposta da Swiss: «La direzione si riserva di prendere ulteriori misure». Implicitamente Berna che ha un suo delegato nel consiglio di amministrazione della compagnia ritiene che il pacchetto presentato oggi non sia sufficiente a lungo termine.
Dunque, oltre allo scorporo del traffico regionale, saranno probabilmente necessarie altre misure, come la rinuncia ad alcune destinazioni o la riduzione della flotta composta attualmente da 128 apparecchi.
Anche la Direzione dell’economia del cantone di Zurigo, che ospita l’aeroporto internazionale, saluta le misure. «Swiss merita il nostro sostegno e la nostra fiducia», ha affermato la portavoce Irene Schwitter.
Le reazioni politiche
Fra i partiti di governo, l’Unione democratica di centro è stata fra le prime a reagire. Il partito borghese che in Parlamento si era opposto al finanziamento pubblico di oltre due miliardi di franchi alla nuova compagnia aerea. Ora l’UDC auspica un ulteriore distacco dalla politica: per il portavoce Gregor Rutz, è necessario chiarire meglio le responsabilità e riposizionare la compagnia in ambito internazionale.
Divergenze fra i sindacati
I sindacati invece si dimostrano scettici, se non indignati verso i piani della direzione. Per l’organizzazione degli ex-piloti di Crossair, Swiss Pilots, la misura è «folle». «È esattamente il contrario di quanto sta alla base del progetto che ha portato alla fusione di Swissair e Crossair», ha indicato il segretario Olivier Chamot.
Mentre gli ex-piloti di Swissair, organizzati in Aeropers e meno toccati dalle misure, ritengono le misure «necessarie» e le strutture attuali «sovradimensionate».
Daniel Vischer del Sindacato dei Servizi pubblici, sezione traffico aereo, ha invece criticato i previsti tagli salariali: «Colpiscono soprattutto persone con un reddito fra i 3’000 e I 5’000 franchi. A questi livelli non è possibile tagliare molto senza scendere al di sotto della povertà».
Per il personale di terra, rappresentato dal sindacato GATA, le misure arrivano comunque troppo tardi. E il personale di cabina di Kapers vede un’evoluzione ineluttabile che tocca tutte le compagnie aeree: la riduzione massiccia di organico e capacità.
Prospettive
Non si sa invece quali saranno le conseguenze per il settore turistico. Le maggiori agenzie viaggi svizzere non sanno ancora qualificare le perdite o le difficoltà per le prenotazioni che la trasformazione porterà.
Comunque Kuoni, Tui e Hotelplan tengono a sottolineare che la collaborazione con Swiss è notevolmente migliore che con la precedente Swiss.
Una tendenza positiva si nota alla borsa di Zurigo: il titolo ha conquistato in poche ore quasi il venti per cento di in più, rispetto al chiusura della giornata precedente.
swissinfo e agenzie
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