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Prossime votazioni: il governo vuole chiarezza

Sui dossier europei gli svizzeri voteranno in giugno e in settembre Keystone

Se i referendum riusciranno, l'accordo di Schengen/Dublino sarà sottoposto al popolo in giugno e l'estensione della libera circolazione in settembre.

Il Governo ha deciso mercoledì di non presentare assieme i due oggetti per evitare confusione.

Qualora i comitati referendari dovessero riuscire a raccogliere le 50’000 firme necessarie, il popolo non voterà contemporanemente sugli accordi di Schengen/Dublino e sull’estensione della libera circolazione ad est.

È quanto ha stabilito mercoledì il Consiglio federale, scegliendo la data del 5 giugno per il primo tema e del 25 settembre per il secondo.

Due oggetti totalmente diversi

Secondo quanto indicato dal portavoce del governo Achille Casanova, questa separazione è stata decisa per impedire confusione tra i due oggetti, completamente diversi, e per fare in modo che gli elettori possano formarsi un’opinione solida.

Per quanto concerne la libera circolazione delle persone, il maggiore tempo a disposizione permetterà inoltre di saggiare meglio l’efficacia delle misure d’accompagnamento. L’apertura del mercato del lavoro con i 15 paesi che fino allo scorso anno formavano l’Unione Europea è infatti stata abbinata a una serie di provvedimenti per evitare il fenomeno del dumping salariale.

Un “no” dagli effetti nefasti

Un rifiuto dell’estensione della libera circolazione – ha ricordato il Governo – potrebbe avere conseguenze molto nefaste per la Svizzera. Vista la clausola introdotta nel primo pacchetto bilaterale con l’Unione Europea, Bruxelles potrebbe infatti decidere di abrogare tutti i trattati oggi in vigore.

Un “no” alla partecipazione della Svizzera allo spazio di Schengen/Dublino non avrebbe per contro effetti sugli altri accordi.

L’UDC grida allo scandalo

La separazione dei due oggetti è stata accolta con soddisfazione dal Partito liberale radicale, da quello popolare democratico e da quello socialista.

I tre partiti di Governo sottolineano che le campagne per ognuno dei due temi potranno così essere più chiare, evitando gli amalgami.

Reazione totalmente agli antipodi invece per quanto concerne l’Unione democratica di centro, il partito della destra populista ostile. Il suo presidente, Ueli Maurer, ha parlato di “manipolazione incredibile della democrazia” ed ha accusato il Consiglio federale di aver separato i due oggetti “solo per ragioni tattiche”.

Un altro oggetto in votazione il 5 giugno

Sempre il 5 giugno, il popolo sarà consultato anche riguardo alla legge sull’unione registrata di coppie omosessuali, contro la quale è stato lanciato un referendum coronato da successo.

Gli altri oggetti in votazione il 25 settembre non sono ancora stati stabiliti. A tale proposito, il vicecancelliere della Confederazione Achille Casanova ha citato alcune normative sulle quali si potrebbe votare già quest’anno: la legge sui trapianti e la revisione della legge sul lavoro.

swissinfo ed agenzie

L’accordo di Schengen/Dublino e l’estensione della libera circolazione ad est sono combattuti dall’Unione democratica di centro, dall’Associazione per una Svizzera neutrale ed indipendente, dai Democratici svizzeri e da formazioni di estrema sinistra.

Gli oppositori hanno tempo fino al 31 marzo 2005 per raccogliere le 50’000 firme necessarie alla riuscita dei referendum.

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