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illustrazione che raffigura delle persone che si recano alle urne

Votazioni federali del 18 giugno 2023

Tassazione delle multinazionali, neutralità climatica e misure anti-Covid: un triplo "sì" alle urne domenica 18 giugno.

Mentre la riforma fiscale sulla tassazione minima delle multinazionali e la legge Covid-19 sono state ampiamente approvate, la legge sul clima ha diviso maggiormente il popolo svizzero.

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Con il 59,1% dei voti a favore della nuova legge sul clima, la Svizzera si è dotata, per la prima volta nella sua storia, di un arsenale giuridico volto ad accelerare la transizione verso le energie rinnovabili.

In particolare, la legge sul clima mira a raggiungere l’obiettivo di zero emissioni nette di gas serra entro il 2050. Il testo prevede anche un sostegno finanziario di due miliardi di franchi svizzeri in dieci anni per la sostituzione degli impianti di riscaldamento a gas o a olio con sistemi più rispettosi del clima, nonché un incentivo per incoraggiare l’innovazione tecnologica nelle imprese. Tuttavia, il testo elimina le tasse che hanno portato il popolo svizzero a respingere la nuova legge sul CO2 nel giugno 2021.

Descrivendo la legge come una “divoratrice di elettricità”, l’Unione democratica di centro (UDC) è stata l’unico partito a opporsi frontalmente. Secondo la destra conservatrice, raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 significa di fatto bandire i combustibili fossili, il che comporterà un aumento dei prezzi dell’elettricità e graverà sui bilanci delle famiglie.

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pala eolica e pannelli solari

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La neutralità climatica è legge in Svizzera

Questo contenuto è stato pubblicato al Il 59,1% dei e delle votanti ha detto “sì” alla legge sul clima, che rende vincolante il raggiungimento della neutralità climatica entro il 2050.

Di più La neutralità climatica è legge in Svizzera

Secondo diversi studi, è possibile garantire la sicurezza dell’approvvigionamento energetico del Paese anche senza combustibili fossili. Saranno necessari, tuttavia, importanti cambiamenti nei comportamenti, afferma un esperto di transizione energetica.

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Tassazione delle multinazionali

Domenica, l’elettorato elvetico ha approvato a chiarissima maggioranza (78,5%) la nuova tassazione delle multinazionali che operano in Svizzera. Il Governo e la maggioranza del Parlamento avevano raccomandato di accettare questa imposta minima. Sorprendentemente, l’unica opposizione significativa è venuta dal Partito socialista (PS), che da tempo si batte per una maggiore tassazione delle grandi imprese.

La questione fondamentale, cioè l’imposta minima del 15%, non è stata contestata. La sinistra non era invece d’accordo con la modalità di distribuzione dei fondi aggiuntivi generati da questo cambiamento nella tassazione delle imprese.

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Per Pascal Saint-Amans, che ha guidato la riforma in qualità di direttore del Centro per le Politiche fiscali e amministrative dell’OCSE, si tratta del coronamento di anni di lotta contro gli abusi fiscali delle multinazionali. A suo avviso, la Svizzera ha capito che è meglio stare al tavolo dei negoziati ed esercitare la propria influenza, piuttosto che frapporre ostacoli e cercare di bloccare tutto.

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Legge Covid-19

Non sorprende che la legge Covid-19 sia stata nuovamente approvata dal 61,9% delle elettrici e degli elettori. È la terza volta in meno di due anni che il popolo è chiamato a votare sulla base giuridica che regola le misure di lotta al coronavirus.

Questa volta, il comitato referendario si è concentrato in particolare sugli articoli di legge che consentono il rilascio del certificato Covid e su quelli che regolano l’applicazione di tracciamento SwissCovid. I due referendum precedenti avevano già confermato l’ampio consenso (oltre il 60% dei voti) verso le politiche del Governo per la prevenzione e il contenimento della pandemia.

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Oltre al Liechtenstein, la Svizzera è l’unico Paese al mondo in cui il certificato di vaccinazione è stato sottoposto al giudizio delle urne, per ben tre volte. Tuttavia, non è la prima volta che si tengono più votazioni popolari sullo stesso argomento. L’introduzione di un’unica cassa malattia nazionale, ad esempio, è stata respinta quattro volte dall’elettorato, nel 1994, nel 2003, nel 2007 e nel 2014. Resta il fatto che questo triplo “sì” alla legge Covid-19 ha rafforzato la legittimità delle decisioni delle autorità, sottolinea la politologa Giada Gianola dell’Università di Berna.

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Cosa ne pensate? È legittimo votare più volte sulla stessa questione?

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Dibattito
Moderato da: Isabelle Bannerman

Votare più volte sullo stesso tema: cosa ne pensate?

Qual è la vostra opinione sul sistema politico svizzero, con i suoi referendum e le sue iniziative popolari?

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Traduzione dal francese di Sara Ibrahim

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