La Quinta Svizzera in cinque grafici
Le svizzere e gli svizzeri vivono in sempre maggior numero all'estero e spesso hanno in tasca almeno un altro passaporto, oltre a quello rossocrociato. Qual è il loro profilo? E quali sono i Paesi preferiti? I dettagli in cinque grafici.
Nell’ultimo decennio, secondo i dati dell’Ufficio federale di statistica (UST),Collegamento esterno circa 30’000 tra svizzere e svizzeri hanno lasciato la madrepatria ogni anno. A fine 2023, le concittadine e i concittadini che vivevano fuori dalla Confederazione erano oltre 813’400, ossia quasi l’11% delle persone con nazionalità elvetica.
Il numero di svizzere e svizzeri all’estero registra un incremento di 81’000 unità rispetto a dieci anni fa e di 309’000 dal 1993. Solo tra il 2022 e il 2023, sono 13’400 le confederate e i confederati che hanno ingrossato le file della diaspora, aumentando in tutti i continenti eccetto l’Africa (dove il numero è stabile).
L’emigrazione spiega solo in parte questa evoluzione al rialzo, poiché le nascite e le naturalizzazioni contribuiscono alla crescita.
Per quasi due terzi in Europa
Circa il 64% di chi risiede fuori dalla madrepatria vive in Europa, perlopiù nei Paesi confinanti (in primis in Francia, con 209’300 persone, seguita da Germania e Italia) .
Fuori dall’Europa, la comunità elvetica più numerosa si trova negli Stati Uniti (83’700 unità) e complessivamente circa un quarto della diaspora svizzera risiede nel continente americano.
L’Argentina è il Paese dell’America latina che accoglie il maggior numero di svizzere e svizzeri (15’100), davanti al Brasile e il Cile. Tra Medio Oriente e Asia, il primatista è Israele (23’700), seguito dalla Thailandia. In Oceania, confederati e confederate si concentrano principalmente in Australia (26’400), mentre per il continente africano ad accoglierne di più è il Sudafrica (7’700).
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Più svizzere che svizzeri
Le espatriate sono un po’ più numerose degli espatriati in tutti i Paesi che ospitano comunità elvetiche numerose (nel complesso, si conta il 54% di donne contro il 46% di uomini).
Fa eccezione il Vaticano, dove la quasi totalità dei 137 passaporti rossocrociati è in mano a uomini. La Guardia svizzera pontificia è in effetti un corpo militare interamente maschile.
Svizzere e svizzeri all’estero sono perlopiù in età lavorativa (56%).
La cosiddetta Quinta Svizzera conta circa una persona su cinque sotto i 18 anni di età e quasi una su quattro di 65 anni o più. Il gruppo ’65+’ è quello che è cresciuto maggiormente (+4% tra il 2022 e il 2023).
Agli estremi della piramide
Tra i Paesi che ospitano grandi comunità svizzere, la Thailandia, il Portogallo, la Spagna e il Sudafrica si distinguono per anzianità: se l’età media delle svizzere e degli svizzeri all’estero è di 43 anni, in Thailandia è di 55.
Per contro, Israele accoglie la comunità svizzera all’estero di gran lunga più giovane: quasi la metà delle persone con cittadinanza elvetica è minorenne e l’età media è di 27 anni. Tale comunità è inoltre quella che ha registrato lo scorso anno la maggior crescita di effettivi: 833 persone in più (+3,6%) nel 2023 su base annua, ciò che l’Ufficio federale di statistica (UST) attribuisce principalmente alle nascite di svizzere e svizzeri nello Stato ebraico.
Tre su quattro hanno un’altra cittadinanza
Tre quarti delle e dei connazionali residenti all’estero possiedono, oltre a quella rossocrociato, almeno un altro passaporto. Ma questa proporzione varia sensibilmente a seconda del Paese di residenza. In Thailandia si registra la quota maggiore di svizzere e svizzeri che non hanno altre nazionalità. Al contrario, la diaspora elvetica residente in Argentina è quasi interamente plurinazionale.
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