Prospettive svizzere in 10 lingue
Due cacciatori osservano la natura e la selvaggina nel cantone dei Grigioni.

Oggi in Svizzera

Care svizzere e cari svizzeri all’estero,

non so voi, ma io tendenzialmente non uso più i contanti per pagare la spesa, il posteggio o il caffè. Capita spesso, dunque, di trovarmi senza un franco in tasca. Eppure, secondo un sondaggio condotto da “Moneyland”, il denaro contante rimane un mezzo di pagamento a cui gli svizzeri non sono disposti a rinunciare.

È vero, le carte (di debito e di credito) stanno diventando sempre più importanti. Ma monete e banconote sono considerate completamente indispensabili dal 30% della popolazione. Forse perché le banconote elvetiche sono particolarmente belle...

E il bollettino di oggi si occupa intensamente di economia, soldi e pensione. Buona lettura.

Un salvadanaio a forma di maialino
Keystone / Gaetan Bally

Coloro che guadagnano un salario medio, dopo il pensionamento non potranno mantenere lo stesso tenore di vita.

Il sistema pensionistico elvetico dei tre pilastri, due dei quali garantiti ai lavoratori (AVS o pensione e cassa pensione) mentre il terzo pilastro è stipulabile su base volontaria, discrimina coloro che percepiscono un reddito medio. Così almeno la pensa il servizio di confronto online comparis.ch.

Il termine “discrimina” significa che le donne con un reddito lordo superiore a 96’000 franchi all’anno e gli uomini con uno stipendio annuo superiore a 105’000 franchi non riusciranno a mantenere il loro tenore di vita dopo il pensionamento. Questo però era l’obiettivo del sistema pensionistico dei tre pilastri al momento della sua introduzione.

La situazione si è creata a causa dell’esiguità della rendita del terzo pilastro con le agevolazioni fiscali (chiamato 3a): attualmente il contributo massimo deducibile fiscalmente consentito dalla Confederazione è di 6’883 franchi all’anno. Secondo Comparis questo importo dovrebbe essere ritoccato verso l’alto di almeno 3’000 franchi all’anno. Solo così il terzo pilastro permetterà di mantenere lo stesso tenore di vita anche da pensionati.

La ruota della roulette.
© Keystone / Gaetan Bally

La fiducia dei consumatori svizzeri è fortemente in calo: è ormai sotto i livelli dei momenti più bui della pandemia.

La popolazione elvetica guarda al futuro con apprensione. Ce lo dice l’indicatore generale della fiducia calcolato sulla base di un sondaggio trimestrale condotto dalla Segretaria di stato dell’economia (Seco). “I consumatori si aspettano tempi duri“, constatano gli specialisti della Seco in un comunicato odierno.

Parlando in cifre, in luglio l’indicatore generale della fiducia è sceso a -41,7 punti, a fronte del -27,4 di aprile, già in forte calo rispetto al -3,8 di gennaio, al +3,4 di ottobre e al +7,6 di luglio 2021, che era stato il valore più elevato da oltre 10 anni. Il mese scorso l’indicatore è sceso sotto il livello di -39,3 punti segnato nell’aprile 2020, quando il coronavirus teneva in scacco il pianeta.

In particolare, le economie domestiche sono pessimiste riguardo al proprio bilancio. L’aumento dei prezzi, che pesa sui conti famigliari, rende la situazione tesa. Però, per quanto riguarda il mercato del lavoro, gli interpellati si aspettano che l’attuale situazione favorevole continui a perdurare. Il sondaggio sulla fiducia dei consumatori viene effettuato dal 1972.

Un fucile e una gicca appesi fuori da una baita di montagna.
Keystone / Arno Balzarini

Abbattuti i due lupi nei Grigioni, rei di aver attaccato e ucciso una mucche e sbranato diverse pecore.

Sono stati i guardiacaccia del Cantone dei Grigioni ad abbattere nel corso della notte scorsa due lupi del branco del Beverin. Il via libera per l’abbattimento era giunto il 14 luglio dall’Ufficio federale dell’ambiente. I lupi, due giovani maschi, avevano ucciso una mucca adulta e ne avevano ferita gravemente un’altra e nel giro di pochi giorni nella prima metà di luglio avevano anche sbranato diverse pecore.

“L’operazione di abbattimento è stata molto impegnativa”, ha raccontato Arno Puorger, dell’Ufficio per la caccia e la pesca. L’obiettivo era di spaventare i lupi. Dato che l’abbattimento è avvenuto vicino a un gregge, i lupi dovrebbero imparare ad associare le pecore a un pericolo per la loro vita, ha spiegato ancora Puorger.

I guardiacaccia ipotizzano che il lupo guida (il maschio genitore “M92”) abbia trasmesso il suo comportamento problematico ai giovani animali. L’obiettivo dei Grigioni è quindi quello di abbattere l’intero branco. Tuttavia, la legge attualmente lo impedisce. 

Un cortile senza persone e con un triciclo abbandonato.
© Keystone / Gaetan Bally

Gli svizzeri si fidano dei vicini sebbene abbiano un rapporto abbastanza distaccato.

Sembra un paradosso eppure è così. La maggior parte delle persone in Svizzera ha rapporti piuttosto distanti e freddi con i vicini, eppure sono disposte ad accordare a questi semi sconosciuti la loro fiducia. È la conclusione di uno studio dell’Istituto Gottlieb Duttweiler di Rüschlikon.

Dallo studio pubblicato oggi, intitolato “Gentile vicino/a” emerge che il concetto di vicinato ha un’accezione diversa da una regione linguistica all’altra. Mentre gli abitanti della Svizzera tedesca considerano come vicini solo le persone che vivono nello stesso palazzo o nelle case adiacenti, in Svizzera romanda e in Ticino il vicinato conivolge l’intero quartiere.

Più in generale, lo studio indica che solo il 12% degli intervistati dichiara di conoscere molto bene i propri vicini. Tuttavia, i tre quarti di svizzere e svizzeri si sentono sicuri nel proprio vicinato e quasi il 90% dichiara di fidarsi dei propri vicini. E questa fiducia si riflette nelle azioni quotidiane: la maggior parte degli intervistati è in effetti pronta a dare una mano se necessario.

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