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Chiara Leone

Oggi in Svizzera

Care svizzere e cari svizzeri all’estero,

Non sappiamo se sia un record, ma sicuramente poco ci manca. Stando a quanto riportato venerdì dalle testate del gruppo Tamedia, l’autovelox posto all’entrata nord della galleria autostradale del Gubrist, sulla tangenziale di Zurigo, ha rilevato l’anno scorso ben 20'000 eccessi di velocità, praticamente una media di 55 al giorno. Quest’anno la situazione è simile, anche se è stato finora constatato un leggero calo. Su questa tratta, la velocità è limitata a 80 km/h, a fronte dei 120 km/h normalmente autorizzati sulle autostrade svizzere. L’ammontare totale delle multe comminate non è noto, ma sicuramente il prezzo di quello che nella Confederazione viene chiamato radar è sicuramente stato da molto tempo ammortizzato.

Chiara Leone
Keystone-ATS

Dopo una settimana, è finalmente arrivata anche una medaglia d’oro per la delegazione svizzera alle Olimpiadi di Parigi: l’argoviese Chiara Leone ha conquistato il metallo più prezioso nella carabina a 50 metri. Un bronzo è arrivato anche dal canottaggio.

La carabina a 50 metri è decisamente una riserva di caccia esclusiva per le atlete rossocrociate. Dopo l’oro vinto tre anni fa a Tokyo da Nina Christen (che quest’anno ha mancato la finale) in questa disciplina, oggi a Parigi è stato il turno di Chiara Leone. Con un ultimo tiro vicino alla perfezione (10,8), l’argoviese di 26 anni ha superato l’americana Sagen Maddalena. Sul terzo gradino del podio è salita la cinese Qiongyue Zhang.

Un’altra soddisfazione per i colori rossocrociati è venuta dal canottaggio e dallo stadio nautico di Vaires-sur-Marne, dove nella disciplina del due senza la coppia elvetica composta da Roman Röösli e Andrin Gulich si è aggiudicata il bronzo, dietro ai croati e ai britannici.

Giovedì a regalare un sorriso alla Svizzera durante il giorno della Festa nazionale era stato il ginevrino Roman Mityukov, che si era messo al collo il bronzo nei 200 metri dorso, migliorando nello stesso tempo il record elvetico sulla distanza. Quella di Mityukov è stata la quarta medaglia della storia conquistata dal nuoto rossocrociato. Il bilancio della delegazione elvetica a Parigi sale così a cinque medaglie. Oltre a Leoni, Mityukov e Röösli/Gulich, sono riuscite a salire sul podio Audrey Gogniat, bronzo nella carabina a 10 metri, e Julie Derron, argento nel triathlon.

Viola Amherd
Keystone / Peter Schneider

Come da tradizione, la Festa nazionale del Primo agosto è stata l’occasione per i membri del Governo svizzero di esprimere la loro visione del Paese.

Durante le commemorazioni del Primo agosto, i consiglieri e le consigliere federali hanno lanciato un appello all’unità e al compromesso di fronte a un mondo “meno armonioso rispetto a 40 anni fa”. “La polarizzazione non è la soluzione ai problemi di oggi”, ha dichiarato la presidente della Confederazione Viola Amherd nel suo discorso televisivo.

Elisabeth Baume-Schneider ha reso omaggio alla diversità e all’unità del Paese. Una diversità che deve andare di pari passo con “la volontà di vivere insieme, di condividere un progetto discusso e comune per la società”. “La festa nazionale ci invita a rafforzare i nostri legami, a dimostrare solidarietà e a pensare agli altri. Ovunque ci troviamo in Svizzera”, ha sottolineato Ignazio Cassis. Il ticinese ha anche ricordato le vittime delle intemperie nei Grigioni, in Vallese e in Ticino.

I due consiglieri federali dell’Unione democratica di centro hanno dal canto loro fatto leva sull’orgoglio nazionale. “”Il nostro Paese non ha nulla di cui vergognarsi”, ha dichiarato Guy Parmelin, mentre il suo collega Albert Rösti ha sottolineato l’importanza dei diritti popolari. Un aspetto – questo – che contraddistingue il regime politico svizzero, da lui definito “eccellente” e “il migliore del mondo”.

  • Un riassunto dei discorsi dei consiglieri federali su tvsvizzera.it.
  • Il messaggio di Viola Amherd indirizzato agli svizzeri e alle svizzere all’estero per il Primo agosto.
  • Perché si festeggia il Primo agosto? Le spiegazioni Collegamento esternodel Corriere del Ticino.
studenti
Keystone / Laurent Gillieron

Tasse più alte per gli studenti e le studentesse che vengono dall’estero? Bruxelles non ci sta e chiede a Berna di non discriminare chi proviene dall’Unione Europea.

In maggio la Commissione della scienza, dell’educazione e della cultura del Consiglio nazionale, la Camera bassa del Parlamento svizzero, aveva approvato a larga maggioranza un progetto per triplicare la tassa d’iscrizione per gli studenti e le studentesse provenienti dall’estero che frequentano uno dei due Politecnici federali.

Stando a quanto riportato dal giornale satirico svizzero tedesco Nebelspalter e confermato oggi dalla Neue Zürcher Zeitung, nell’ambito dei negoziati in corso con la Svizzera l’Unione Europea avrebbe chiesto a Berna di non applicare una misura che considera discriminatoria e contraria agli accordi di libera circolazione.

L’obiettivo della misura decisa dalla Commissione del Nazionale, che deve essere ancora approvata dal plenum, è di aumentare il tasso di finanziamento dei Politecnici federali. Va anche detto che le due scuole, in particolare quella di Losanna, sono un po’ vittime del loro successo. All’EPFL il numero di studenti e studentesse è passato da circa 5’000 nel 2010 a oltre 11’000 nel 2023. La proporzione di persone provenienti dall’estero nell’ateneo losannese è ormai superiore al 50%.

cozze
Keystone / Gaetan Bally

La cozza quagga ha invaso alcuni laghi svizzeri. Questo mollusco può però anche essere una risorsa naturale da sfruttare.

Originaria del lago d’Aral e dei bacini del Mar Nero e del Mar Caspio, la cozza quagga ha colonizzato diversi laghi svizzeri e sta causando non pochi problemi alla biodiversità e alle infrastrutture, poiché intacca le tubature e i filtri degli impianti di acqua potabile. Una start-up di Losanna ha ora avuto l’idea di sfruttare il mollusco, ad esempio come alternativa al cemento o ai comuni fertilizzanti.

L’idea è quella di “scomporre” questi molluschi non commestibili e sfruttare al massimo “tutte le loro proprietà”, ad esempio la calcite presente all’interno delle conchiglie da utilizzare per produrre un tipo di cemento “ecologico”, ha spiegato la fondatrice della società Carole Fonty. Grazie al processo sviluppato con il Laboratorio per i materiali da costruzione del Politecnico federale di Losanna, è stato possibile creare un cemento di tipo LC3, ovvero un prodotto cementizio con un impatto ambientale ridotto. Il composto del cemento LC3 è infatti ben diverso da quello tradizionale, poiché consente di ridurre fino al 40% le emissioni di CO2 nella filiera di produzione.

La ricercatrice ginevrina ha pure escogitato un impiego per quanto riguarda ciò che si trova racchiuso all’interno delle cozze quagga, sviluppando un tipo di “fertilizzante organico e locale” da impiegare nell’agricoltura. I risultati finali sono attesi per questo autunno.

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