Speciale votazioni federali
Care svizzere all’estero, cari svizzeri all’estero,
Due gli eventi che hanno caratterizzato questa domenica nella Confederazione: da una parte gli appassionati di calcio hanno assistito alla partita tra il Lugano e il San Gallo, che hanno disputato allo stadio Wankdorf di Berna la finale di Coppa Svizzera. La squadra ticinese ha riportato a casa la coppa, che mancava a sud del Gottardo dal 1993.
Dall’altra c’è stato anche l’appuntamento alle urne. Oggi la popolazione elvetica è infatti stata chiamata a esprimersi su tre oggetti federali: la modifica della legge sui trapianti (il passaggio dal consenso esplicito a quello presunto), il finanziamento al programma di sorveglianza delle frontiere europee Frontex e la revisione della legge sul cinema (la cosiddetta Lex Netflix che tutela maggiormente le produzioni rossocrociate). Se per i primi due il risultato era già chiaro da giorni, la suspense sulla terza è rimasta fino all’ultimo minuto. Vi lascio un riassunto dei risultati dell’odierno appuntamento elettorale.
Chi non intende mettere a disposizione i propri organi dovrà da ora in avanti indicare nero su bianco tale contrarietà. Altrimenti, in linea di massima, verrà ritenuto donatore. Lo ha deciso oggi il popolo svizzero, approvando in votazione federale la modifica della legge sui trapianti con il 60,2% dei voti. L’obiettivo, pur mantenendo la scelta di carattere volontario e il coinvolgimento della famiglia, è ovviare al problema della penuria di organi, così da accorciare le lunghe liste d’attesa.
Il risultato non sorprende: i sondaggi svolti nelle scorsi settimane anticipavano un chiaro “sì” e così è stato. Solo una manciata di cantoni – per la precisione Sciaffusa, i due Appenzello e Svitto – si sono opposti. Il sostegno è stato enorme in particolare in Romandia, come dimostra l’81,3% di Vaud, il 78,5% di Ginevra, il 77,2% di Neuchâtel o ancora il 75,8% del Giura. Sopra il 70% pure Friburgo e Vallese.
La novità legislativa, che era combattuta da un referendum, introduce il modello del consenso presunto. In poche parole, chiunque non si opporrà esplicitamente al prelievo degli organi sarà considerato un donatore. Attualmente vale invece il contrario: è necessario il beneplacito della persona interessata (o dei famigliari) per dare il via libera all’espianto.
Questo consenso presunto sarà però comunque “in senso lato”. I congiunti verranno infatti ancora coinvolti nel processo decisionale nel caso in cui la persona defunta non renda note le sue intenzioni. I famigliari potranno quindi stoppare il prelievo se sanno o presumono che il loro caro sarebbe stato contrario. In mancanza di una dichiarazione precisa e nell’impossibilità di raggiungere alcun parente non sarà permesso toccare gli organi.
Le piattaforme di streaming saranno obbligate ad investire il 4% del rispettivo reddito lordo generato in Svizzera nella produzione di film elvetici indipendenti. La popolazione elvetica ha infatti accolto oggi la revisione della Legge sul cinema, seguendo così il Governo e il Parlamento.
La cosiddetta “Lex Netflix” è stata approvato dal 58,4% dell’elettorato e dalla grande maggioranza dei cantoni. Le percentuali vanno dal timido 50,6% di San Gallo all’eclatante 76,1% di Vaud.
In linea generale, i cantoni romandi sono stati tendenzialmente più favorevoli. Una tendenza riscontrata anche nella Svizzera italiana. Solo sette cantoni hanno invece bocciato la riforma (Uri, Svitto, Obvaldo, Nidvaldo, Sciaffusa, Appenzello Interno e Turgovia).
Le nuove misure permetteranno di versare 18 milioni di franchi supplementari all’anno alla produzione cinematografica locale, secondo le stime dell’Ufficio federale della cultura. Questo denaro sarà destinato a film, documentari o serie realizzati da imprese svizzere indipendenti e alle coproduzioni internazionali con partecipazione elvetica.
- I dettagli del voto in questo articolo del mio collega Luigi Jorio
Oltre il 71% del popolo svizzero ha approvato oggi il potenziamento dell’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera (Frontex). Il contributo finanziario elvetico potrà quindi passare dai 24 milioni di franchi nel 2021 ai 61 milioni nel 2027.
È previsto anche un incremento del personale messo a disposizione dalla Svizzera. Presumibilmente entro il 2027 gli effettivi saliranno dall’attuale media di circa sei posti a tempo pieno a un massimo di circa 40 posti.
Le percentuali di favorevoli hanno superato le già rosee previsioni dei sondaggi e variano dal 77% di Zugo al 63,5% di Ginevra. Il Ticino si situa al penultimo posto con il 66,3% di sì, mentre i Grigioni sono in linea con il risultato nazionale raggiungendo il 72,15% di voti a favore.
Stando ai sondaggi, la lotta alla criminalità e all’immigrazione illegale sono due questioni centrali tra coloro che sostengono Frontex. Con un “no” si temeva la reintroduzione dei controlli alla frontiera e l’interruzione della cooperazione europea tra le polizie dei singoli Stati.
- L’analisi del voto dei miei colleghi Giannis Mavris e Samuel Jaberg
- Tutti i dettagli della votazione in questo articolo della mia collega Sara Ibrahim
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