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Berna scommette sul Partenariato per la pace

Lord Robertson, al centro, con i ministri svizzeri degli esteri e della difesa Keystone

La Svizzera prosegue, rafforzandolo, il proprio impegno in seno al Parteneriato per la pace della Nato.

L’impegno del governo elvetico riaffermato in occasione della visita lunedì a Berna del segretario generale dell’Alleanza atlantica George Robertson.

La Svizzera vuole proseguire e rafforzare l’impegno in seno alla Partnership per la pace (PPP). Lo hanno ribadito lunedì a Berna i ministri della difesa Samuel Schmid e degli affari esteri Micheline Calmy-Rey ricevendo il segretario generale della Nato George Robertson.

«La Svizzera intende restare un partner fedele per assicurare la pace nel mondo. La neutralità non deve impedirci di svolgere la nostra parte nel campo della sicurezza», ha dichiarato la responsabile della diplomazia elvetica, nella conferenza stampa al termine dell’incontro.

Modello elvetico elogiato

A pochi mesi dal programmato allargamento dell’Alleanza atlantica ad Est, Robertson ha fatto scalo nella capitale elvetica per illustrare il futuro della PPP, la piattaforma di collaborazione tra paesi della Nato e gli Stati non membri dell’Alleanza.

Lord Robertson ha sottolineato il ruolo della struttura militare di difesa nord atlantica di fronte alle nuove sfide, quali il terrorismo.

Robertson ha poi elogiato il ruolo svolto dalla Svizzera sin dal 1996: «La Svizzera si dà da fare per trovare una soluzione alle crisi laddove si presentano e non si accontenta di stare a guardare», ha detto citando l’esempio della Swisscoy, la forza di pace elvetica in Kosovo.

L’incognita Afghanistan

I Balcani sono una regione nella quale la Svizzera vuole rimanere presente, gli ha fatto eco Micheline Calmy-Rey, che ha ricordato il via libera del parlamento al prolungamento della missione fino alla fine del 2005 dei circa 220 soldati svizzeri nella provincia serba sotto amministrazione dell’Onu.

Robertson, che lascerà l’incarico alla fine dell’anno, ha pure evocato la situazione dell’Afghanistan, «attualmente uno dei maggiori problemi» per la comunità internazionale.

Interpellato sulla possibilità per la Svizzera di fornire propri soldati alla forza di sicurezza in Afghanistan (ISAF), il ministro svizzero della difesa Samuel Schmid ha risposto che toccherà al parlamento decidere. Attualmente – ha ricordato il consigliere federale- due esperti elvetici sono già attivi nell’ISAF ed altri due potrebbero presto raggiungerli.

L’impegno della Svizzera

Attualmente composta da 19 membri, la Nato si estenderà l’anno prossimo ad Est con l’adesione di sette paesi ex comunisti: Lituania, Estonia, Lettonia, Slovacchia, Slovenia, Bulgaria e Romania.

La Svizzera, in quanto paese neutrale non membro dell’Alleanza atlantica, collabora con essa nell’ambito della PPP dalla fine del 1996.

La collaborazione avviene in seno al Consiglio di partenariato euro-atlantico (CPEA). Questo forum consultivo sulle questioni di politica di sicurezza, riunisce i 19 membri della Nato ed i 27 Paesi partner d’Europa, del Caucaso e dell’Asia centrale.

Berna ha sbloccato 4,6 milioni di franchi l’anno scorso nell’ambito del CPEA/PPP (spese della Swisscoy non comprese).

swissinfo e agenzie

La Svizzera vuole rafforzare il proprio impegno nel Partenariato per la pace dell’Alleanza atlantica.

L’annuncio lunedì a Berna nel corso della visita ufficiale in Svizzera del segretario generale dell’Alleanza atlantica Lord Robertson.

Il numero uno della Nato ha incontrato i ministri svizzeri degli esteri e della difesa.

1996, inizio della collaborazione della Svizzera con l’Alleanza atlantica nell’ambito del Partenariato per la pace
19, gli attuali membri della Nato. Dal 2004 saranno integrati da sette Paesi ex comunisti
27, i Paesi partner dell’Alleanza atlantica nel Consiglio di partenariato euro-atlantico

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