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I ghiacciai svizzeri continuano a sciogliersi

Il ghiacciao del Trift fotografato il 20 giugno 2004 e il 30 giugno 2005 (foto: Politecnico di Zurigo) ETHZ

Tra il 2004 e il 2005 sono stati osservati 91 ghiacciai. 84 di loro si sono ritirati. Solo in 7 casi la lingua glaciale è rimasta dov'era.

I risultati, presentati dall’Accademia svizzera di scienze naturali, confermano l’evoluzione dei 1800 ghiacciai svizzeri osservata negli ultimi anni. Un fenomeno dovuto al riscaldamento del clima.

Continua il lento ritiro dei ghiacciai svizzeri: nel periodo di rilevamento 2004/2005 ben 84 dei 91 ghiacciai sotto osservazione hanno accusato una riduzione delle loro dimensioni, 7 sono rimasti stabili e nessuno ha guadagnato terreno. I dati confermano una tendenza riscontrata ormai da anni. L’ha indicato mercoledì l’Accademia svizzera di scienze naturali (ASSN).

«Le nostre misurazioni rispecchiano delle tendenze a lungo termine», afferma Andreas Bauder, membro della commissione di glaciologia dell’ASSN. «I ghiacciai reagiscono ai cambiamenti climatici e l’aumento delle temperature nelle Alpi si ripercuote sui risultati registrati».

Il ritiro più impressionante è stato quello del Triftgletscher, situato all’estremo est del canton Berna, al confine con il canton Uri, che ha perso nello spazio di un anno 216 metri: in questo caso la riduzione è accelerata dal fatto che la lingua del ghiacciaio è circondata da un lago.

In seconda posizione di questa triste classifica si trova il Grosser Aletschgletscher, in Vallese, ritiratosi di 66 metri. Si tratta di risultati che confermano l’evoluzione osservata negli ultimi anni.

Misurare la massa di ghiaccio

Oltre a concentrarsi sulla lunghezza, i ricercatori si sono occupati anche dei volumi in tre siti – Basodino (Ticino), Gries (Vallese) e Silvretta (Grigioni) – determinando la variazione fra l’apporto di nuova neve e la perdita di ghiaccio: un dato che secondo gli specialisti riflette meglio le condizioni climatiche dell’anno precedente.

È emerso che tutti e tre i ghiacciai esaminati hanno subito una perdita considerevole di massa, dovuta soprattutto alle deboli precipitazioni nevose dell’inverno.

I risultati, afferma Andreas Bauder, mostrano che nella stagione 2004/2005 le precipitazioni nevose sono state contenute e non hanno potuto compensare la perdita di volume dovuta al calore. «L’anno precedente le misurazioni riflettevano una situazione diversa. Lo scioglimento era stato accelerato dalle alte temperature registrate nell’estate del 2003».

Il più colpito appare il ghiacciao del Gries, nella regione della Novena, che ha perso in media 1,7 metri di spessore. Se l’è cavata relativamente meglio il Silvretta (-70 cm), nella Prettigovia grigionese, mentre il Basodino è a metà strada.

La misurazione della massa è laboriosa e viene quindi effettuata in solo tre posti, ha indicato Andreas Bauder. Complessivamente i ghiacciai svizzeri sono 1800: fra i 91 sotto osservazione figurano tutti quelli di grandi dimensioni e la gran parte di quelli medi.

1800 ghiacciai in Svizzera
Nel 2004/2005 sono stati osservati 91 ghiacciai.
La lingua di 84 ghiacciai si è ritirata, 7 sono rimasti stabili, nessuno si è espanso.
Per 3 ghiacciai sono state effettuate delle verifiche sulla massa oltre che sulla superficie.
Lo spessore del ghiacciaio del Gries, in Vallese, si è ridotto in media di 1,7 m.

Tra il 1985 e il 2000 i ghiacciai svizzeri hanno perso il 18% della loro superficie. Il processo di scioglimento diviene sempre più veloce col passare degli anni.

Se si prende in considerazione l’intero Arco alpino, la superficie è diminuita in media del 22%. I ghiacciai svizzeri si sono ritirati meno perché si trovano sovente a quote più elevate.

Lo scioglimento riguarda soprattutto i piccoli ghiacciai. Questi ultimi rappresentano il 18% della superficie totale, ma sono responsabili del 44% del volume di ghiaccio sciolto (studio dell’Università di Zurigo del 2004).

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