Il Club di Roma lascia Amburgo per Zurigo
Conosciuto per il suo famoso rapporto sui limiti della crescita dell'umanità all'inizio degli anni '70, il Club di Roma lascia la Germania per stabilirsi a Zurigo.
Il parlamento della città sulla Limmat, polo economico del paese, ha deciso di accordare una sovvenzione di 364’000 franchi su cinque anni per la sede di questo centro di riflessione scientifica ed economica.
Il gruppo di riflessione Club di Roma – che coinvolge ricercatori, economisti, uomini d’affari e alti dirigenti pubblici internazionali – si sposta da Amburgo (dove risiedeva da quasi 40 anni) in direzione della Svizzera.
Con 68 voti contro 25 e 17 astensioni, i membri del legislativo della città di Zurigo hanno deciso di accordare un finanziamento di 364’000 franchi su cinque anni in favore della sede del Club. Per la maggioranza del parlamento, lo sfavillio di questa organizzazione di fama mondiale (fondata nel 1968) risplenderà sulla città.
Uno strumento di marketing
Citato dal quotidiano zurighese Tages Anzeiger, il sindaco Elmar Ledergerber osserva che come la sede della FIFA, il Club rappresenta «lo strumento di marketing ideale» per la città.
Inutile l’opposizione dell’Unione democratica di centro (partito di destra nazionalconservatrice), secondo cui i soci della prestigiosa organizzazione – tra cui ex capi di Stato e membri di famiglie reali – dispongono di sufficienti mezzi finanziari.
Il comitato esecutivo del Club di Roma si era già espresso positivamente per un trasferimento a Zurigo (le altre città papabili erano Basilea, Ginevra, Vienna e Madrid) durante una riunione tenutasi sabato scorso in Spagna.
Sviluppo limitato a 100 anni
Il Club di Roma – il cui nome nasce dal fatto che la prima riunione si svolse nella capitale italiana – conquistò l’attenzione dell’opinione pubblica agli inizi degli anni ’70, con la pubblicazione del rapporto Meadow sui limiti dello sviluppo.
Lo studio, basato su simulazioni informatiche, presentava le conseguenze della crescita della popolazione sull’ecosistema terrestre e sulla sopravvivenza della specie umana (vedi a fianco).
Oggi il Club pubblica regolarmente dei rapporti ed organizza simposi e conferenze annuali.
swissinfo e agenzie
Il Club di Roma si è fatto conoscere nel 1972 con la pubblicazione del rapporto Meadow commissionato al MIT (Massachusetts Institute of Technology) sui limiti della crescita.
Il documento, molto controverso, ha fatto del Club di Roma un precursore nelle questioni ambientali.
Gli autori del rapporto, aggiornato a più riprese, stimavano che la Terra non è abbastanza vasta e le sue risorse insufficienti per poter far fronte alle conseguenze delle attività umane.
Ai tassi di crescita demografica, d’industrializzazione, d’inquinamento e di sfruttamento delle risorse attuali – prediceva il testo venduto in 12 milioni di copie – i limiti dello sviluppo saranno raggiunti entro un secolo.
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