Il futuro di Internet nel controllo della rete
L’ONU ha nominato un diplomatico svizzero - Markus Kummer – a capo del segretariato per la regolamentazione di internet.
Questo organismo dovrà facilitare la soluzione di una delle questioni più delicate sollevate dal Vertice mondiale dell’informazione, svoltosi l’anno scorso a Ginevra : quella del controllo della rete.
La posta in gioco è alta : ne va del futuro stesso di Internet. Preso atto del vuoto che si è creato attorno a questo tema, il Vertice mondiale della società dell’informazione (VMSI) ha proposto la creazione di un gruppo di lavoro speciale.
Per questo incarico, il segretario generale dell’ONU Kofi Annan ha scelto il diplomatico svizzero Markus Kummer. Toccherà a lui trovare le persone e le entità adatte per formare il gruppo di lavoro.
Dopodiché Markus Kummer e il suo segretariato assisteranno il gruppo nell’elaborazione di un rapporto sulla regolamentazione di Internet. Questo documento servirà da base per i negoziati della seconda fase del VMSI, prevista a Tunisi nel 2005.
Per il momento, la sola istanza competente in materia di regolamentazione di Internet è l’ICANN (Internet corporation for assigned names and numbers). Si tratta di un organismo privato riconosciuto e finanziato dal governo americano fin dal 1998.
L’ICANN assicura, a partire dalla California, la gestione del sistema di indirizzi utilizzato dalla rete. In questo modo controlla, di fatto, la rete stessa. Questo sistema è contestato da numerosi governi, in particolare dai paesi del Sud.
I paesi del Nord e gli ambienti economici sono invece per il mantenimento, pur con qualche miglioramento, del sistema attuale.
Markus Kummer è incaricato di favorire un avvicinamento delle posizioni su un dossier dal quale dipenderà il futuro di Internet.
swissinfo: Chi entrerà a far parte del gruppo di lavoro ?
Markus Kummer : è troppo presto per dirlo. Ma posso dare qualche indicazione generale. Dovrà essere un gruppo equilibrato, che rappresenti tutte le regioni del pianeta. Al suo interno dovranno inoltre essere equamente rappresentati governi, società civile e settore privato.
Una delle sfide maggiori consisterà proprio nel trovare un giusto equilibrio tra i tre settori (Stato, Organizzazioni non governative, economia) per i paesi in via di sviluppo.
Oggi Internet è infatti ancora dominato dai paesi del Nord, e questo dominio si riflette anche nel dibattito sul futuro della rete. Tutto ciò genera una grande frustrazione nei paesi del Sud.
swissinfo: In quali ambiti si eserciterà la competenza della struttura incaricata di controllare Internet ?
M.K : Il gruppo di lavoro dovrà per l’appunto definire con chiarezza i suoi campi di applicazione. Ci sono due possibilità: un mandato ampio, che affronti tutte le questioni che hanno un nesso con Internet, oppure un mandato più ristretto, che si limiti alle infrastrutture e alla questione degli indirizzi.
Per il momento, la maggior parte delle persone interessate propende per un approccio largo, che non si limiti alla questione degli indirizzi dei siti web, ma che comprenda anche la sicurezza della rete, la protezione dei dati, la tutela dei consumatori e la posta spazzatura (spam).
Ma è un aspetto che deve ancora essere approfondito. Sarà il gruppo di lavoro stesso a definire il proprio mandato.
Una cosa però è certa. L’ampliamento dei temi in discussione avrebbe il vantaggio di favorire una discussione più distesa. Se ci si focalizza sulla questione degli indirizzi e dell’organismo che li gestisce (l’ICANN), il dialogo rischia di polarizzarsi.
swissinfo: Gli Stati Uniti però si oppongono fermamente a qualsiasi soluzione che non tenga conto dell’ICANN. Come trovare un compromesso, in queste condizioni ?
M.K. : Il gruppo di lavoro dovrà tracciare un bilancio della situazione attuale, descrivere chi si occupa di cosa. Poi dovrà formulare una serie di raccomandazioni.
In teoria, il gruppo di lavoro potrebbe anche limitarsi a dire che la situazione attuale è soddisfacente e che è sufficiente migliorare la coordinazione.
Il gruppo non è in nessun caso tenuto a formulare delle proposte di riforma più radicali.
Detto questo, i paesi in via di sviluppo sono favorevoli a una riforma del sistema attuale che introduca un maggior controllo da parte governativa. Vogliono inoltre che la gestione di Internet rientri nell’ambito di competenze delle Nazioni Unite.
Da parte sua, il direttore esecutivo dell’ICANN (Paul Twomey) mi ha assicurato di voler prendere parte in maniera costruttiva al dialogo.
L’Unione europea non ha ancora assunto una posizione comune in materia. Il ventaglio delle posizioni è abbastanza ampio. Alcuni paesi si dicono soddisfatti della situazione attuale. Altri sono invece favorevoli a un maggiore controllo governativo.
swissinfo: Gli ambienti economici, la Camera internazionale di commercio in particolare, sostengono che il coinvolgimento delle Nazioni Unite produrrebbe una burocratizzazione che potrebbe rivelarsi fatale per il futuro di Internet…
M.K. : Bisogna in effetti riconoscere che Internet funziona bene con il sistema attuale. Se si vuole cambiare qualcosa, bisognerà senz’altro assicurarsi che ciò non peggiori l’efficienza della struttura.
Si può inoltre ragionevolmente ritenere che Internet non avrebbe conosciuto il medesimo sviluppo se fosse stato pilotato da un’agenzia intergovernativa.
Ma bisogna anche riconoscere che Internet non può restare indeterminatamente fuori dal diritto.
Detto ciò, esistono diversi tipi di risposta possibili in materia di controllo e di sicurezza. Non bisogna necessariamente passare attraverso un organismo centralizzato. Ma ci deve comunque essere una cooperazione internazionale. E nessuno ha interesse a che si mantenga un fossato tra Nord e Sud.
Intervista swissinfo, Frédéric Burnand, Ginevra
(traduzione dal francese: Luisa Orelli)
Seconda fase del VMSI a Tunisi dal 16 al 18 novembre 2005
Dall’aprile 2002, Markus Kummer è incaricato presso il DFAE delle questioni relative alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione.
Nella fase finale del VMSI, Markus Kummer ha presieduto i gruppi di negoziato attorno alla gestione di Internet, al ruolo dei media e alle quesioni relative ai diritti umani.
Markus Kummer partecipa anche a un gruppo di lavoro interdipartimentale sulla società dell’informazione incaricato di mettere in opera la strategia del Consiglio federale in materia.
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